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E TU DORMIVI..(Mc.4,38)
Li avevi fatti salire sulla barca e prendere il largo, su quel lago livido, sprofondato sotto il livello del mare, con le cime dell' Hermon innevate a poca distanza. Tu lo sapevi che, ad ogni momento potevano scatenarsi improvvise perturbazioni atmosferiche, da causare tempeste di vento e di pioggia, a non finire.
Difatti, quel giorno, la traversata avrebbe potuto trasformarsi in un naufragio tragico. I tuoi, quasi tutti esperti di navigazione su quel lago, le avevano tentate tutte; ma poi avevano finito di disperar di venirne fuori incolumi.
E avevano te sulla barca!...
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SAPEVI USARE ANCHE LIRONIA (Mc.7,24 - 30)
I tuoi seguaci ti avevano inteso sconfessare in vari toni larroganza con cui si contrapponevano ai goim, cioè ai pagani, come fossero cani, mentre essi soli si sentivano, e di diritto, il popolo di Dio, il gregge del suo pascolo.
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TU MI CONTESTI
La mente umana non potrà mai accettare che tu,Gesù mio, comparso nella nostra storia come qualunque altro personaggio, sei in realtà anche Dio. Solo il dono di una fede adulta permetterà ad un uomo di buona volontà di credere che, pur essenso vero Dio, sei anche vero uomo.
Per questo, abbiamo ingenuamente tentato di sfuggire ai pesanti interrogativi di questo articolo del Credo cristiano con gli innocenti ritrovati di un arte che ha reso la stalla di Bethlemme una reggia splendente di luce.
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A COLLOQUIO CON GESU
1. Mantenersi uniti a Dio lungo la giornata rappresenta il meglio che possiamo offrire a lui e a noi. Non occorre fissare in Dio di continuo il pensiero: `è moralmente e psicologicamente impossibile; nuocerebbe anche alla salute psico-fisica.
Basterà ricordarsi di Lui di tanto in tanto, lungo la giornata.
2. Benché non sia la mente la base dell'unione con Dio, la prepara e la favorisce. Chi è distratto dai problemi terreni difficilmente può avvertire la Sua presenza attiva. Per la verità, finché si vive nello stato di grazia, sostanzialmente si è sempre uniti a Dio; ma se ci si immerge del tutto negli interessi della vita di ogni giorno, questa unione si affievolisce e al primo grave ostacolo potrebbe annullarsi.
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ANTICONFORMISMO EVANGELICO
La nostra mente è offuscata da qualcosa che si è scatenata solo in questa nostra epoca: il sopravvento dispotico dei mass media sul pensiero e sul progetto di vita dell'uomo moderno.
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METTEVI A SUO AGIO CHE SI AVVICINAVA
Nel prendere contatto personale con te, Maestro divino, prevale tuttora, fra noi tuoi fedeli, il rispetto, cioè lo stare ciascuno a posto suo, come si fa con persone di riguardo. Non è, di certo, il meglio che si possa fare con te. Nel racconto evangelico balza evidente che non era esattamente il rispetto ciò che richiedevi da chi ti avvicinava.
Se l'interlocutore partiva sicuro della tua accoglienza, lo lasciavi esporre quanto desiderava comunicarti; se lo vedevi impaccIato, lo incoraggiavi, sgombrando tu stesso la via da ogni ostacolo che impedisse una conversazione dominata da fiducia totale.
Nel primo caso, cioè con chi ti avvicinavi senza timore, eri tu a facilitare I'esposizione di quanto ti voleva confidare e creavi rapidamente quel clima d'intimità che agevolava l'esternazione perfetta e creava una pace mai provata con quella intensità, da stimolare sempre più ad affidarsi a te.
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CHI ASCOLTA VOI ASCOLTA ME..)Lc.10,16)
Riflettendoci a fondo, mi sono accorto che, sì, quel senso c'è, per conferire autorità ai ministri della Parola. Ma c'è incluso anche qualcosa di meno autorevole, però più intimo e formativo: il carisma concesso ad ogni tuo apostolo di svelare i misteri più reconditi del tuo amore per l'umanità. Allora noi si percepisce intimamente che tu ci ami nel senso più pieno, non più ripartito a settori: amore paterno, materno, filiale, fraterno, amicale, sponsale, ma con un amore che è essenza, vita, e, se vogliamo, dono, comunicazione intima, generosa, disinteressata.
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NON LI ACCETTAVI AL TUO SEGUITO
Una cosa ho stentato a capirla, fin quando non me lhai concesso tu: il tuo rifiuto garbato ma perentorio, di accettare nel tuo seguito elementi riportati da te alla piena salute con miracoli della tua onnipotenza, che poi chiedevano di venirti dietro. Doveva trattarsi di riconoscenza per il favore straordinario ricevuto; di convinzione che quella nuova vita riavuta da te non poteva essere impegnata più giustamente che con te, forse dincapacità a trovare una felicità che fosse superiore a quella di essere stati fatti degni del tuo interessamento.
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SEI NATO PER INSEGNARMI DUE COSE
Quello filiale con Dio lo hai annunziato più volte, come perfezionamento di quanto era stato appena adombrato nella Scrittura. Me lo hai proposto fin dal tuo nascere, durante la tua vita nascosta, e ancor più durante gli anni del tuo magistero. lo ho cercato di tenerlo presente anche se non sempre, e non perfettamente.
Me ne è derivata più serenità nelle prove, meno superficialità nelle situazioni normali, maggiore disponibilità a vedere come un bene questa o quell'avversità, meno preoccupazione circa il mio futuro terreno ed eterno. Ma quanto mi resta ancora da perfezionare, di questo aspetto essenziale del tuo magistero!
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TU VEGLIASTI SULLA MIA GIOVINEZZA
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Eri umile!