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(Mc. 12,13)
... perchè si sentivano
contestati dal
tuo messaggio
Questa del tributo a Cesare, di cui parla Marco è una delle tante insidie che ti hanno teso, o Maestro divino, coloro che si sentivano contestati dal tuo messaggio.
Invece di interrogarsi sul loro modo cabalistico di proporre la Scrittura al popolo, sulle loro pretese ambiziose, sulla maschera con cui davano di se stessi un'immagine falsata, volevano prendersi una rivincita, come si fa di un avversario sprovveduto.
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Mc 8,34
... per i sentieri di giustizia!
Non mi era mai capitato, di penetrare dentro il significato di questo tuo loghion, rimasto scolpito nella vita della Chiesa.
Quel giorno avevi fatto sentire forse per la prima volta, la tua predizione sulla passione e morte che ti attendeva, perché laveva voluta il Padre e tu lavevi accettata, per salvare lumanità perduta.
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... quando guaristi il paralitico
Non solo eri capace di meravigliarti; ma almeno per una volta, perfino di indignarti!
E fu quel giorno in cui, sempre in sinagoga, sempre in un giorno di sabato, guaristi quel povero uomo dal braccio paralizzato e ci furono alcuni che protestarono.
Non si trattava più dei tuoi concittadini, perplessi nel confrontare le tue umili origini con quanto ora vedevano in te.
Quei signori erano lì solo per spiare il tuo operato e accusarti di vilipendio verso la legge e le tradizioni della gente ebraica.
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... temevano fosse un fantasma
Quella volta i tuoi apostoli si erano spaventati davvero.
Avevi detto loro di scendere sul lago; ma erano stati subito investiti da una tempesta furibonda. E tu dove eri? Non lo sapevi che si sarebbe scatenato poco dopo tutto quellinferno?
Allimprovviso ti videro camminare sulle acque, nel buio, a poca distanza dalla loro barca impazzita. E lui, no non può essere!
E un fantasma! gemettero. Intanto con voce misteriosa, ma ad essi ben nota, li rassicurasti: Sono io, non temete!.
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Me lo hai assicurato Tu, Maestro mio...
Me lo hai assicurato Tu, Maestro mio; io non lo avrei mai immaginato. Avrei intuito la Sua Potenza per spaventarmi, la Sua Giustizia per impaurirmi.
Tu mi dici che Lui mi guarda con interesse, mi pensa con amore, mi sente, commuovendosi nelle sue viscere paterne/materne.
Lo aveva capito anche il Tuo servo Isaia, ma lui parlava in tono poetico, Tu in quello reale.
Mi hai fatto dire da tuo cugino Giacomo, che il Padre non mi ha fatto, ma generato nel Verbo della Verità, cioè in Te: non su piano di natura, ma di grazia.
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27/01/2008 III^ T.O.
"Sarai pescatore di uomini..."
Anche questa domenica è chiamata del tempo ordinario.
Siamo in attesa del 6 Febbraio, quando, con le ceneri, inizierà il tempo di Quaresima (preparazione alla Pasqua).
Quanto è diverso lo stile di Dio da quello umano!
Se una persona aspira ad ottenere un posto, una promozione, si comincia dalla presentazione di un curriculum con elenco dei vari titoli ed esami, poi da un colloquio preventivo, un periodo di prova, un' assunzione a tempo determinato e forse ci si ferma lì. Determinanti poi, il più delle volte, le raccomandazioni!
Tutte allopposto le chiamate di Dio.
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La tua scelta, il tuo amore...
Potevi farti angelo; lavresti pagata assai, assai di meno; e ci avresti salvato lo stesso, volendolo!
Non avresti sofferto fame, sete, freddo, caldo, urto di passioni tenaci, e ci avresti salvato lo stesso, volendolo... Avresti potuto farti uomo nel senso ellenistico-romano, soggetto di diritto che nessuno avrebbe potuto contestarti; e non saresti stato un semplice plebeo, davanti ai Romani;
che anzi ti avrebbero protetto come civis romanus, sia nellesercizio delle tue funzioni evangelizzatrici, sia nel processo che, invece ti ha portato alla morte.
E ci avresti salvati lo stesso, volendolo!
No: hai voluto farti uomo nel senso semitico della fragilità e di tutte le miserie della vita.
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"... e riposatevi un poco"
Ti preoccupavi della stanchezza dei tuoi cari; non della tua, o Gesù.
Folle numerose ti venivano dietro e il peso di mantenere un po di ordine, di suggerire come avvicinarti ricadeva su di loro. Ma il resto toccava a te.
E tu non ti sentivi mai stanco. Forse solo quella volta che ti assidesti sul pozzo di Sicar, quando parlasti con la samaritana.
Per questo li volevi, di tanto in tanto in luogo appartato, perché non si stancassero troppo con gente interessata ad ottenere da te guarigioni prodigiose e parole che ridavano speranza.
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... come davanti a Maria di Bethania!
Davanti a Maria di Bethania cui era morto il fratello. Ora Marco ti sorprende, di fronte alle folle che venivano in cerca di te, "come pecore senza pastore".
Come poteva accadere questo fatto, se di pastori, nel senso d'incaricati della loro assistenza religiosa, ce n'erano fin troppi nella tua terra? Sacerdoti, leviti, rabbini, dovevano sostenere la loro fedeltà all'Alleanza con Dio, e invece pensavano al prestigio personale e al denaro...
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Ti spogliasti della tua Dignità Trinitaria...
E una domanda in un certo senso irriguardosa. Lo capisco. Ma mi torna spontanea, o Gesù, quando leggo quella esclamazione sfuggita dalle tue labbra e dal cuore, davanti al contegno di quella donna fenicia che implorava da te la guarigione di una sua figlioletta, posseduta dal demonio, cioè, forse colpita da grave epilessia. Lavevi accolta con apparente freddezza; avevi messo a dura prova la sua fede con quel riferimento ai cani (e tu dicesti cagnolini, per mitigare un po quel titolo regalato generosamente dai tuoi connazionali a tutti color che tali non erano).
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Quando giudico gli altri sono così dissimile da Te, Gesù
...non solo perché con il Padre e lo Spirito Santo hai creato il cosmo, dalle galassie smisurate al microrganismo impercettibile, ma perché sai accettare tutti, piccoli e grandi, innocenti e colpevoli, o Maestro Divino.
Io stento a comprendere perfino me stesso (e questo non mi stupisce più, da un pezzo): figuriamoci gli altri che vivono con me.