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Il Bambino vagì

Avvenne a Betlemme, in quella grotta squallida, che la pietà cristiana ha reso sfavillante di luce e piena di attrattiva religiosa, durante le feste natalizie. Maria non la trovò davvero così; neppure il suo sposo Giuseppe; molto meno il bimbo che vi nacque. Come noi, Gesù dovette sentirsi espulso dalla natura fuori dello spazio vitale, che lo aveva accolto per nove mesi, in un tepore indispensabile al suo sviluppo, in un contesto di primo ascolto, dal quale, nelle ultime fasi, aveva avvertito perfino i sorrisi di Sua Madre, e anche le trepidazioni.

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I raggi di luce, almeno quando fu giorno, dovettero inevitabilmente offendere le pupille dei suoi occhietti, tanto impressionabili ad ogni riflesso luminoso. Per cui i vagiti inconsolabili, nel ritrovarsi d'un tratto in un ambiente tanto strano e crudele, come quello che seguiva la dolce permanenza nel grembo di Maria. Posto che Giuseppe lo avesse preso fra le braccia, con tutta la delicatezza possibile, cosa poteva fare? Il bimbo avrebbe continuato a gemere, a gridare. Ci fosse stata, mettiamo, anche una zia, una nonna, sarebbero riuscite a placarlo con la loro grazia femminile?

Come tutti sanno, nel caso di parto in famiglia, nessuno, all' infuori della madre, può annullare del tutto lo spavento di quell' innocente, per l'improvviso e drammatico cambiamento delle sue condizioni di vita.

Basterà che Lei se lo stringa al seno scoperto, perché senta di nuovo quel tepore, quella tenerezza che gli è nota da nove mesi, almeno da quando ne ha colto qualche barlume di percezione; e si placherà, smettendo di piangere. E' convinto, a livello d'istinto, che, passata quella terribile bufera, si ritrovi là, da dove gli sembrava di essere stato scacciato per sempre...

E' la stessa carne, lo stesso tepore accogliente di prima. Ripetiamolo ancora una volta, perché indispensabile agli scopi della nostra ricerca affettuosa. Gesù si trovò in queste stesse condizioni: come me, come te, gentile lettore, come tutti.

E Maria dovette fare per Lui, quello che la nostra mamma ha fatto per noi. Ma quella ìMadre era stata abbondantemente corredata dalla Provvidenza di ogni attitudine a svolgere simili mansioni, a vantaggio del Figlio di Dio. Quindi finezze, attenzioni, premure proporzionate alle esigenze di una creatura, che era anche il Suo Creatore.

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Fu così che Gesù si addormentò, per la prima volta, su quel seno, e poi tutte le volte che lo volle, in piena tranquillità, per svegliarsi, prendere la sua razione di latte e quindi addormentarsi di nuovo.

In queste condizioni fu facilitato in modo eccellente il suo primo sviluppo neuro vegetativo, come è capitato a noi: quello da cui dipenderà tutta la vita nervosa e psicologica del futuro giovane e dell'uomo maturo.

Se, dunque Gesù, nel pieno della sua vita apostolica, risulterà dotato di una inimitabile armonia di riflessi, di sentimenti e modi di rapportarsi agli altri, lo dovrà, in larga misura, a queste prime premure materne che gli offrì Maria. Se nonostante viaggi estenuanti, confronti vivaci con avversari che speravano di farlo cadere in contraddizioni o pronunciamenti contro la legge di Mosè, si manterrà sempre stupendamente padrone di sé e della situazione, lo dovrà agli equilibri interni, acquisiti durante la sua infanzia, vissuta accanto alla madre.

Come dettaglio paradigmatico, comprovante quanto andiamo affermando, ci basterà di assumere la comprensione che Gesù dimostrò verso la donna ebrea, perfino verso una samaritana, cioè una maledetta. Rabbini anteriori a lui. di larga fama e contemporanei alla sua azione di annunzio evangelico l'avevano discriminata arrogantemente, fino a non accettare né un colloquio con essa, e neppure un saluto.

Di conseguenza, il suo atteggiamento verso i bambini, che. nonostante il peso di certe giornate senza respiro, avrebbe accolto sulle ginocchia, a concedere loro una carezza e una benedizione. Un rabbino con un minimo di dignità personale non sarebbe mai sceso fino a tanto, data la totale mancanza di considerazione per creature che ancora non meritavano di essere considerati uomini, essendo ancora sprovvisti del bene essenziale: la conoscenza della torah.

Così sentenziavano i saggi d'Israele.
Questi  particolari, con altri innumerevoli, che balzano evidenti ad un primo esame del dettato evangelico, rimandano invariabilmente al dominio di sé e delle situazioni più complesse, di cui disponeva il salvatore, derivatogli, senza alcun dubbio, da sua madre, Maria.

AS VIAS DO ESPIRITO

Mãe de Deus

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Mãe de Deus

Virgem Maria, Imaculada Conceição, Assunta ao céu...... Nossa Senhora é invocada com estes nomes e muito mais! Mas Ela é sempre a Maria histórica dos Evangelhos. É a Maria de Nazaré, que as comunidades de fé, de mais de dois mil anos atrás, ouviram falar dela e muitas chegaram a conhece-la pessoalmente.Assim nós deduzimos da leitura teólogica, que fazemos das narrativas dos Evangelhos. Marcos, por exémplo, fala de Maria à sua comunidade, do jeito dele, Mateus, Lucas e João, também falam desta Maria de Nazaré nos vários momentos das comunidades de fé.E, finalmente, Lucas, outra vez, fala de Maria quando a coloca no nascimento da Igreja, nos Atos dos Apóstolos, recebendo o Espirito Santo,junto com outras mulheres, suas amigas e conhecidas e os apóstolos. É bom lembrar ! Esta é a Maria que o povo invoca como Mãe de Deus, Virgem Maria, Imaculada Conceiçaõ e Assunta ao céu de corpo e alma.De todos esses títulos atribuídos à Nossa Senhora, aquele que engloba os demais é o de Mãe de Deus, porque Deus se encarnou em Jesus para nos salvar.
Codice shinistaT

THE WAYS OF THE SPIRIT

RINGRAZIARE DIO SEMPRE

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RINGRAZIARE DIO SEMPRE

Una riflessione

Dobbiamo ringraziare sempre Dio di ogni cosa che ci dona, San Paolo ce lo esorta sempre.  Tutto ci é stato donato e noi consideriamo poco il fatto che ogni cosa é un dono. Diamo troppo per scontata ogni cosa e purtroppo l'abitudine cancella in noi la tendenza a riconoscere e ringraziare Dio, l'artefice di tutto.  Questa tendenza al ringraziamento trasformerebbe i nostri cuori nella vera pace che solo il Signore ci puó dare. Avere un cuore pieno di riconoscenza per il Creatore Padre sarebbe un buon principio di conversione, ma difficilmente riusciamo a capirlo.

 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

LOS REMOS DE LA VIRGEN DEL CARMEN

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LOS REMOS
DE LA VIRGEN DEL CARMEN
(J.Leoz)     



1) LA FE. Para fiarse de Dios y saber que DIOS, siempre, cumple lo que promete.
2) LA ESPERANZA. Para no desesperar cuando, aparentemente, las cosas no vayan bien. Dios es el eterno amigo invisible.
3) LA FORTALEZA. Para no desaparecer ni huir hacia delante, en las situaciones adversas. Para hacer frente a las pruebas.
4) LA ORACION. Para no perder el rumbo. Para no quedarnos vacíos  por el camino y llenarnos de la fuerza que viene de lo alto.

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WEGE DES GEISTES

Rabbunì - Maestro mio! NELLE CASE soprattutto a mensa

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Rabbunì - Maestro mio!
NELLE CASE soprattutto a mensa

Abbiamo già preso atto che Gesù, oltre a superare i condizionamenti ambientali per il lancio del suo messaggio, non ha nascosto di preferire la casa, la famiglia, per offrire il meglio di sé. Ora ci resta un'ultima sorpresa: il momento dei pasti lo considerò come il più adatto al suo scopo.
Un hakam, o dottore della Legge, avrebbe inarcato le ciglia, calcato ancor di più il turbante sul capo: era un prendere in giro la serietà e la sacralità della Parola di Dio!
Lui no. Difatti quando il Vangelo lo inquadra dentro questa o quella casa, lo coglie quasi sempre a tavola. Non seduto, ma sdraiato sul triclinio, come gli altri: gomito sul cuscino e corpo allungato sul divano assegnatogli.



Preghiere

Rendi il mio amore sorridente O Maria,

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Rendi il mio amore sorridente

O Maria,

Fa in modo che il mio sorriso
possa esprimere la più pura bontà.
Insegnami a dimenticare con un sorriso
le mie preoccupazioni e le mie pene
per prestare attenzioni soltanto alla gioia degli altri.