il carcere e un deserto spietato. Un luogo di solitudini raggelanti e di vicinanze obbligatorie. Eppure dentro il recinto -fatto di impotenza e disperazione, ignavia e dimenticanza, oppressione e reclusione -fioriscono storie di riscatto, veri abbaglianti anticipi e posticipi di risurrezione Storie al limite: taglienti come vetri, iridescenti come la speranza maltrattata, calpestata, ridotta a brandelli, ma mai del tutto cancellata. Storie nelle quali si manifesta un'irruzione, lintrusione di qualcosa di inaspettato, di sorprendente, di indicibile. Io lo definisco l'imbarazzo di Dio. Una presenza che spiazza, che apre all'inaudito. che per un attimo decisivo sospende e taglia la quotidianità della reclusione.
Il mio Crocifisso lo porto dappertutto, lo preferisco a tutto.
Quando io sono debole Egli è la mia forza, quando cado Egli mi alza, quando piango, Egli mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando Lo chiamo Egli mi risponde.
Come ha visto, non era facile incontrarci. Certo, avrai potuto sapere anche altri particolari che rendono piuttosto amari questi ultimi anni della mia vita. Sento una grande riconoscenza del grande dono che mi hai fatto col trascorrere una preziosa ora in un colloquio che non potrò facilmente dimenticare.
Siamo alla chiusura del mese di Settembre e la Liturgia di questa XXVI domenica del tempo ordinario ci invita a riflettere sulla famosa parabola del ricco epulone ed il povero Lazzaro, con il grande insegnamento di Gesù per noi. Questa parabola è riportata dal solo Luca, l'evangelista della misericordia; ma la divina misericordia non è mai separata dalla divina giustizia. E' l'unica parabola in cui ad un personaggio viene dato un nome: Lazzaro.
Anche se con poca età è stata strumento dello Spirito Santo profetizzando la vita e la libertà del suo popolo. La santità é una grazia che lo Spirito Santo vuole dare a tutti, frattanto é Lui che cammina nel tempo manifestando al mondo questo dono dato a chi lotta giorno per giorno. Santa Rosa di Viterbo ancora giovanissima di età cominciò a esternare attitudini carismatiche di straordinario coraggio e amore al Signore. Venne al mondo in Viterbo nell'anno 1233 da una povera e umile famiglia veramente cristiana : quando aveva appena tre anni di età la sua storia ci racconta che per la sua preghiera Gesú ebbe una "zia".
Chi conosce S. Paolo della Croce fondatore dei Passionisti, considerato uno dei più esperti maestri della vita spirituale della Chiesa, deve aver necessariamente conosciuto il nome di Lucia Burlini, fra la vasta costellazione delle anime dirette da lui.
Ulteriori news sulla missione
di Don Gigi a Tres Lagoas, Brasile
Che strana sensazione il tempo in Brasile! Sembra tanto (ci alziamo alle 5,30) e ti vola via, come gli uccelli che sorvolano loratorio. Non lafferri mai e ti domandi spesso: che cosa ho fatto oggi? Peró le giornate sono piene e quando terminano (ore 22,30) sei stanco che crolli sul letto.
" .....e il Verbo si fece carne e venne abitare in mezzo a noi." (Gv. 1.14)
Oggi brilla una luce per noi, è nato il Nostro Signore e Salvatore ! Proprio come il sole sorge ogni mattina per illuminare e dare la vita al mondo cosí Gesú viene a illuminare tutta la famiglia umana. Dopo Maria e Giuseppe, furono questi pastori del Vangelo i primi a essere stati illuminati dalla presenza di Gesú Bambino, questi pastori che erano considerati gli ultimi della societá. Anche noi dobbiamo essere come questi pastori per accogliere il bambino ed essere consapevoli del nostro nulla. Che Gesú é la luce non ci puó lasciare indifferenti.
Il capitolo sei (6) di Matteo fa referimento a tre pratiche santificanti: l'elemosina, la preghiera e il digiuno. Come assumere queste pratiche affinché siano valide davanti a Dio ? Non sono appena pratiche pietose ma una maniera di praticare la giustizia, come dice il proprio evangelista. Ognuna contiene um comportamento a essere evitato, una attitudine appropriata e una ricompensa di Dio. L'elemosina esprime il compromesso con il nostro prossimo in necessità. La pratica della caritá verso i poveri, gli indifesi, gli umili e malati é levata molto a serio per le persone religiose e s'incontrano queste pratiche anche in persone non religiose. Affinché il gesto di dare l'elemosina abbia validitá a chi lo pratica non puó essere fatto di seconde intenzioni poi é un atto di misericordia di un cuore sincero verso il prossimo necessitato.
Computer: e chi può farne a meno? Internet: quello che cerchi... c'è tutto.
Vi si fruga dentro alla ricerca del mondo, di tutto l'universo. Ricerca di novità, curiosità, pruriti, ma anche di speranza e di senso.
MARIA VERGINE UNA LAICA DALLE INIZIATIVE IN PRIMA PERSONA
Per comprenderlo nella maniera più sintetica e precisa possibile. Torniamo al noto episodio di Maria che va da Elisabetta e prolunga la sua presenza presso di lei per circa tre mesi ( Lc l, 39-56). E ricco di elementi che fanno al nostro assunto e ci dispenserà dal presentarne altri, dove la stringatezza del dettato evangelico non incoraggia ad andare oltre, nella ricerca Maria, appena terminato il colloquio con il messaggero cele- ste, ripensa attentamente a quanto ha ascoltato e si sofferma su quel nome di donna, Elisabetta, che Gabriele ha presentato come sua parente: unica creatura umana entrata nel discorso, durante quel dialogo, da cui sarebbe dipesa la salvezza di tutta lumanità. E riflette: Sta diventando madre a quella sua età avanzata: dovranno sorgerle problemi di assistenza assai riservata. Andrà anche per questo.
Nel corso dei secoli la Chiesa ha riflettuto sulla cooperazione di Maria all'opera della salvezza, approfondendo l'analisi della sua associazione al sacrificio redentore di Cristo. Giá Santo Agostino aveva attribuito alla Vergine Maria la qualifica di "cooperatrice" della redenzione, un titolo che sottolinea l'azione congiunta e subordinata di Maria a Cristo Redentore. In questo senso si é sviluppata la riflessione, sopratutto a partire dal secolo XV.
A verdadeira tristeza não é quando, de tarde, voce não é esperado por ninguèm ao retornar em tua casa, mas quando voce já não espera mais nada da vida. A solidão mais negra voce a sofre não quando encontra a lareira apagaga, mas quando voce não a quer mais acender. Quando, enfim, pensa que a musica acabou. Agora, os jogos terminaram. A vida, então, corre plana para um epílogo, que não chega nunca. Maria é a mais santa das criaturas logo porque a sua vida parece cadenciada de ritmos jubilosos como o de quem espera alguèm. Já o inverso inicial que o pincel de Lucas a identifica é carregado de esperanças:" prometida em casamento a um homen da casa de David" Noiva que era.