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LA CONVERSIONE DI PAOLO


Nel giorno 25 Gennaio  la chiesa celebra la conversione dell'apostolo Paolo. Se io dovessi scegliere un momento della vita di Paolo per meglio conoscere i suoi ideali io andrei al giorno in cui il  Re Agrippa, che governava parte della Palestina fu con sua sorella Berenica a Cesarea (62 D.C)   Lá i due ascoltarono la curiosa storia di un prigioniero , Paolo, che pregava una religione bene differente da quelle conosciute. Fu arrestato, non perché avesse commesso alcun reato, ma perché parlava di un certo Gesú di Nazzarét, che anche fosse morto, lui affermava e garantiva che stava vivo. (At.25,13.19) .  La vita di questo apostolo fu un annuncio destemido di Gesú Cristo che, ucciso come criminoso, risuscitó in maniera gloriosa e stá vivo.  La cittá di Tarso era un grande centro commerciale e culturale con trecento mila abitanti.  Il Padre di Paolo aveva ricevuto il titolo di cittadino romano, che um giorno avrebbo garantito al figlio il diritto di essere giudicato da Cesare, in Roma.





L'apostolo Paolo inizió gli studi in Gerusalemme ai quattordici anni, fu discepolo di Gamaliele, un grande maestro di quella epoca che gli insegnava le tradizioni del mondo giudaico.  Come un buon fariseo assunse una professione: fabricava tende di pelle di capra e di cammelo. Piú tardi ebbe le dita  delle mani tanto due che non poteva neppure scrivere  e per questo dettava le lettere che inviava alle comunitá che aveva fondato.
Terribile persecutore dei cristiani, applaudí il martirio di Stefano. Verso l'anno 36, si diresse  a Damasco per perseguitare i cristianie  un fatto transformó la sua vita:   "  Andavo io verso Damasco con pieni poteri ........ nel cammino, verso mezzogiorno, ho visto, venuta dal cielo e piú brillante del sole, una luce risplandente intorno a me e delle persone che mi accompagnavano. Cademmo tutti per terra e ascoltai una voce che disse: Saulo, Saulo, perché mi persegui ?


 Io domandai: Chi sei tu, signore ? il  Senhor allora disse: Io sono Gesú che tu persegui.( At  26.12.15)  A partir da questo momento Paolo si trasforma. Dopo um periodo nel deserto Paolo si encontra con Pedro, in Gerusalemme, e lí comincia a evangelizare e sempre dicendo a tutti quanti lo ascoltavano: "ai di me se non annuncio il Vangelo" Esiste chi considera Paolo un autore difficile, poi realmente le sue lettere non sono facili da comprendere. É necessario considerare che si dirigeva a un pubblico di altra mentalitá, ma penetrare nelle sue idee era una affascinante esperienza. Delle lettere che ha scritto tredici sono state conservate per le comunitá e fanno parte del Nuovo Testamento. Queste lettere presentano il piano di Dio a rispetto del mondo, da tutta la eternitá, Dio decise la creazione e la salvezza degli esseri umani : l'uomo si trovó schiavo del peccato, ma Cristo é venuto per redimere il nostro  debito, crocifisso per causa dei nostri peccati. Ancora oggi continua in noi una lotta fra due tendenze opposte: l'appetito della carne  e il richiamo dello Spirito Santo.

La perfezione é la caritá. Sarebbe il caso di domandarci se non fosse opportuno collocare nelle nostre comunitá una grande placa com questa inscrizione:"abbiamo bisogno di nuovi apostoli come Paolo." L'ideale che animó la vita dell'apostolo Paolo era bene differente dagli ideali di coloro che oggi si considerano apostoli di Gesú, che neppure da lontano ne sono:

" Par me, il vivere é Cristo (Fl1.21) Per causa sua hó perso tutto,e considero tutto come rifiuto,con la finalitá di guadagnare Cristo e essere unito a Lui...... Continuo correndo per avvicinarmi e unirmi a Lui visto che io stesso sono stato preso per Cristo Jesus.(Fl3.8 e 12)   Con Cristo sono stato inchiodato nella croce. Io vivo, ma non sono io :é Cristo che vive in me. ( Gl2,19-20)
( dal Brasile):Alberto Rossini


AS VIAS DO ESPIRITO

Como se deve evitar a excessiva familiaridade

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como se deve imitar
 a
excessiva familiaridade.

 
Não abras teu coração a qualquer homem: mas trata de teus negocios com o sábio e temente a Deus.
Raramente estejas entre os jovens e estranhos.
Não lisonjeies aos ricos e por própria vontade não te apresentes aos poderosos.

THE WAYS OF THE SPIRIT

RABBUNI’

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RABBUNI’
Mary Magdalene, turned towards Him  and, speaking in Hebrew, said to Him “Rabbuni” which means Teacher (Gv 20,16). It is important to underline that the woman, until now, had spoken with the unknown grave guardian, turning Him her shoulders. She was not interested in Him, she was attracted by that grave, deprived by her beloved Teacher’s corpse. Called by her name, she suddenly changed her look and she was immediately face to face with the man she was  so heartbrokenly looking for : He was really Jesus.


LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Domingo 24° durante el año 11 de septiembre de 2016


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Domingo 24° durante el año
11 de septiembre de 2016

Lucas 15, 1-32
Jesús les dijo esta parábola:
« ¿Quién de vosotros que tiene cien ovejas y pierde una de ellas, no deja las noventa y nueve en el desierto y va tras la descarriada, hasta que la encuentra?...
Os digo que así también habrá más alegría en el cielo por un solo pecador que se convierta que por noventa y nueve justos que no necesitan convertirse.
O ¿qué mujer tiene diez monedas, si se le pierde una, no enciende una lámpara y barre la casa y busca con cuidado, hasta que la encuentra?
También les dijo:
«Un hombre tenía dos hijos; el menor de ellos dijo a su padre:
"Padre, dame la parte que me toca de la fortuna."


WEGE DES GEISTES

06 GENNAIO DEL 2014 EPIFANIA

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06 GENNAIO DEL 2014 EPIFANIA
" .....E Gli offrirono regali."   
Un pensiero


Epifania significa "Manifestazione Divina" e San Matteo ci narra nel suo Vangelo la visita dei magi a Betlém, guidati dalla luce di un astro luminoso. É il principio della visione profética di Isaia e per questo che i magi, che non erano re, si confondono con il Re di cui parla il profeta.  Nei nostri presepi figurano carovane di camelli e dromedari. Quello che ci narra Matteo é di una bellezza di tipo orientale che non ci stanchiamo di leggere e meditare per estrarre una validissima lezione per la nostra fede.
Il nucleo essenziale di tutta la narrazione é l'universalitá del Regno di Dio, inaugurato da Cristo.

Preghiere

Preghiera del Papa

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PREGHIERA DEL PAPA

Signore, sono il Papa.

Mi presento a Te, non come mi vedono gli uomini: il Dio in terra; la più alta autorità morale; l'uomo ascoltato ed acclamato da milioni di persone; il sicuro; l'infallibile; il dolce Cristo in terra! Mi presento per quello che sono: un povero uomo che dal momento della sua elezione ha cessato di essere se stesso per divenire Istituzione, Simbolo, tutto per gli altri e niente per se. lo devo misurare le parole perché il mio uditorio è l'umanità; non posso piangere in pubblico per­ché devo predicare la speranza; abito in una casa dorata: la mia prigione a vita.

In più la storia ha confuso il servo con il Padrone; il segretario col Direttore; il timoniere col Capitano. Gesù non ha dato le dimissioni da Capo della Chiesa, ma molti lo credono! Credono che io sia Lui, così mi chiedono miracoli, mentre io posso dire solo: "Coraggio... abbiate fede... !".

Ed io devo andare con i piedi di piombo per non avallare questo errore! Pochi si rendono conto che io cammino al buio come Abramo e che quando parlo ai potenti, sono nudo come Mosè davanti al Faraone. Se il 13 maggio non mi aves­sero sparato, molti ancora mi crederebbero invulnerabile. Quanti mi credono una Rocca mentre io mi sento in bilico su di una barca che fa acqua da tutte le parti e che talvolta è appestata dagli odori malsani che salgono dagli stagni della Chiesa! So che nella Tua Chiesa ci sono montagne di fedeltà e prati immensi di fiori e di aria pura, ma da me arrivano solo gli echi della Tua presenza santificatrice  e talvolta sono anche... filtrati!

Un giorno Gesù rimproverò Pietro perché respingeva i piccoli per far posto ai grandi, ma ora, dimmi, Signore, come debbo fare io che ho milioni di piccoli da difendere e da accarezzare, impastoiato come sono dagli impegni di Stato, dal Cerimoniale e dalla Diplomazia ?

Signore, io sono il Papa, ma il mio autista sta meglio di me. Fa che la gente comprenda che io sono il Tuo autista, così potrò dedicarmi di più ai Tuoi piccoli ed a me stesso. Signore, se anche per Te io sono il Papa, allora... ascoltami !

Se invece, anche per Te, sono solo un povero uomo, allora Ti prego... non lasciarmi solo al timone della barca. Come Pietro potrei addormentarmi..., fug­gire            tradirti..., ed allora che ne sarebbe di quelli che stanno su di essa o che ad essa sono aggrappati ? Come Gesù nel Getzemani, quante volte, solitario, sudo sangue immerso nell'angoscia per la responsabilità delle decisioni che sono costretto a prendere! Quanta tristezza per l'incomprensione dei miei più vicini collaboratori! Quanta paura di coloro che spiano la mia prima caduta per giudicarmi! Signore, se è vero che Tu sei sempre vicino ai poveri, ai soli ed agli angosciati... allora ti prego... stammi vicino !

Chi è più povero di me ?

Amen !