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LA “GRANDE PROMESSA”
Ci sia lecito, raggiunta questa sponda, di ribadire ancora una volta quanto sia facile tradurre anche le iniziative più care alla pietà della nostra gente in termini di religiosità che lasciano perplesso anche l'osservatore più propenso ad una valutazione benevola.
Chi è che non benedice il Signore, per aver ispirato ai promotori della devozione dei nove primi venerdì del mese
di far rifiorire la vita eucaristica nelle nostre chiese, in grave decadenza, per tanti secoli? Chi non ricorda con nostalgia la fiumana di adulti e bambini, che si avvicinavano in quelle occasioni al banchetto eucaristico?
Gli effetti consolanti erano troppo evidenti, fino a qualche decennio fa. Oggi questa pia devozione segna battute assai
significative, anche se da qualche parte vi si insiste tuttora con buoni risultati.


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Ebbene, si è sempre parlato, in queste occasioni, di “Grande Promessa”, circoscrivendola a quella della nota visione di Parey le Monial. Ci siamo mai permessi di puntualizzare che la vera grande promessa è piuttosto quella contenuta
nella dichiarazione di Gesù dentro la sinagoga di Cafamao, alla quale ci siamo rifatti or ora?
La differenza è enorme e non solo perché quella offerta all”Alaquoque partiva da una rivelazione privata, di piena
attendibilità, indubbiamente, stimata dalla chiesa quanto merita, ma non di fede; mentre quella proclamata da Cristo è verità di fede biblico - cattolica, quindi della massima autorevolezza per ogni credente. La nostra gente, fino alla recente riforma liturgica, sentiva quelle parole del salvatore in latino, nelle messe per defunti e nei riti della sepoltura cristiana. Come poteva accorgersi che in esse vi era racchiusa la speranza fondamentale della vita cristiana?

Gesù dichiarò:“ Chi mangia la mia came e beve il mio sangue ha la vita eterna ed io lo risusciterò nell”ultimo giorno” (Gv 6, 54).
“Ha la vita eterna al presente, cioè ?n da ora e non solo dopo la morte; inoltre “ed io lo risusciterò  richiamo esplicito al dono della risurrezione della carne, riservato a chi è vissuto in stretta comunione con il suo corpo e il suo sangue.

Magari, qualcuno aveva precisato che la promessa del S.Cuore non andava intesa come garanzia automatica di
salvezza, bensi come promessa di assistenza sul cammino della virtù, che sfocia nel premio eterno. Molto esatto.

Ma non è stato neppure cosi infrequente il caso di chi, fraintendendo tutto il discorso, la condizionava ad una osservanza puntigliosa, quasi magica, del primo venerdì e, conseguentemente, rinviava al daccapo chi avesse, ahimè, interrotto, anche senza cattiva intenzione, la serie mensile delle nove comunioni...
Forse già da tempo ci siamo cautelati dallo scandalizzarci davanti a casi del genere. Succede sempre, quando ci si illude di dar gloria a Dio, rinunciando al buon senso e alle esigenze della ragionevolezza.
Padre Bernardino Bordo- passionista

AS VIAS DO ESPIRITO

Imitação......3.13 DA OBEDIÊNCIA HUMILDE, A EXEMPLO DE JESUS CRISTO.

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Imitação......3.13
 
DA OBEDIÊNCIA HUMILDE,
A EXEMPLO DE JESUS CRISTO.

 
Filho, quem procura fugir à obediência, afasta-se também da graça: quem busca os bens particulares, perde os comúns. Quem não se submete, voluntaria e espontaneamente ao seu superior, mostra que a sua carne ainda não lhe obedece perfeitamente, mas resiste e murmura muitas vezes.
Aprende, pois, a subordinar-te ao teu superior, se queres domar a tua carne.
Porquanto muito mais depressa será vencido o inimigo exterior, se o homem interior estiver desordinado. Não há inimigo da alma pior e mais nocivo que tu mesmo, quando não obedeces ao espirito.


THE WAYS OF THE SPIRIT

Hail Mary

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Hail Mary

Hail Mary full of grace
The Lord is with thee;
Blessed art thou among women
And blessed is the fruit
Of thy womb Jesus


 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

YO, SI SOY ASI, SEÑOR

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YO, SI SOY ASI, SEÑOR
Quiero hacer una oración sin distracciones,
y me pierdo al mínimo ruido.
Digo alabarte, y me miro a mi mismo
Digo quererte, y me quiero demasiado a mí mismo
Digo complacerte, y busco mi interés
Digo estimarte, y renuncio a muy poco por Ti.

 


WEGE DES GEISTES

La Chiesa del Beato Giovanni XXIII a Paderno di Seriate (Bg)

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La Chiesa del Beato
Giovanni XXIII^
a Paderno di Seriate (Bergamo)

Una “perfetta cassa armonica luminosa”,
una Bisanzio risorta

Percorrendo la strada provinciale che da Brescia porta a Bergamo, poco prima di entrare nella città di Seriate, svoltando a sinistra per la frazione di Paderno, ci si imbatte nell’ultima Chiesa dell'architetto Mario Botta. Dedicata al Beato Giovanni XXIII si trova a Seriate in provincia di Bergamo, Diocesi che diede i natali ad Angelo Roncalli, nato a Brusicco di Sotto il Monte il 25 novembre 1881, sacerdote nel 1904 e divenuto Pontefice il 28 ottobre 1958 con il nome di un antipapa per presentare al mondo la sua totale ortodossia. Il luogo di culto in oggetto ha visto una lunga gestazione, di circa dieci anni, dall’elaborazione dell’iniziale progetto alla sua definitiva realizzazione.

Preghiere

Preghiera (A Maria)

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A Maria

Maria donna feriale rendimi allergico ai tripudi di feste che naufragano nel vuoto
Maria donna dell’attesa distruggi in me la frenesia di volere tutto e subito
Maria donna innamorata affrancami dalla voglia di essere sempre capito e amato
Maria donna gestante donami la gioia di sentire nel grembo i fremiti del mondo
Maria donna accogliente dilata a non finire in me la tenda dell’accoglienza