Li ho visti nei vari turni di mensa dentro il Centro Giovanile Gesù Adolescente come consumano il pasto: lo trangugiano, lo gustano come una festa alla domenica, dopo la S. Messa il Mestre Armando dà un panino con la mortadella e una bibita; tutti in fila come leoni, piccoli, giovani, genitori per questo pasto festivo.
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Si, un vero connubio indissolubíle: l'aver radicato, innestatu 0 meglio aver ricevuto il dona di innestarsí nella vita, dello stessa Autore della vita, non può che farti innamorare della stessa vita.
LA VITA MIA PADRONA
Seppellite in me, sensazloni, emozioni nate appena godute, scomparse, registrate .sul nastro dalla vita. Quante volte vorrei risentirle e il registratore non parla! I comandi per riascoltarmi non sono miei.
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Siamo, con la Liturgia, alla XVIII domenica del tempo ordinario. In questi giorni di ferie, di caldo, di sfogo, alla ricerca di un po' di relax, la Chiesa non dice mai: accorciamo la Santa Messa, omettendo la prima parte ossia l'ascolto della Parola di Dio. Non è possibile privarsi dellalimento della Parola di Dio. E' indispensabile per la nostra vita spirituale. Il tema liturgico è la premura di Gesù nel convincere i suoi interlocutori, che il pane di cui parla e che dà la vita è il suo stesso corpo e chi ne mangia vivrà in eterno. Guarda con quanta tecnica e pazienza porta avanti questo grande insegnamento; e la gente, al tempo di Gesù, ha le stesse reazioni nostre: "... questo discorso è troppo duro, incomprensibile per noi...". Vorremmo capire il mistero e rimaniamo smarriti! Anche i Giudei si misero un giorno a discutere fra loro: "...come può costui darci la sua carne da mangiare?". Gesù disse: "...chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui...".
GIOVANNI BATTISTA: IL PRECURSORE DEL SIGNORE UNA RIFLESSIONE
L' Evangelista Luca introduce in forma chiara e solenne la figura di Giovanni Battista, del quale il Vangelo ne parla in ripetute occasioni. Quando Gesù elogia Battista ( Mt 11,07/9 ) dimostra con chiarezza la sua volontà forte e il suo impegno in compiere la missione che Dio gli aveva ordinato. Le note caratteristiche della personalitá di Giovanni Battista sono l'umiltà, austerità, coraggio e spirito di preghiera. Portare avanti una missione così tanto eccelsa, essere precursore del Messia, merita da Cristo un singolare lovoro: " Giovanni Battista é il maggiore tra i nati da donna (MT,11.11)" lui ardeva con il suo amore verso Gesù dando testimonianza della luce affinché tutti credessero in Lui. Dichiara la superiorità di Gesú al dire che Lui esisteva ancora prima di lui essere nato, mostrando così la divinità di Cristo generato dal Padre dalla eternità e nato da Maria Vergine nel tempo e mostrando il carattere soprannaturale e trascendente del messianismo di Cristo, tanto distante dalla idea politica/religiosa che cercavano incutere i dirigenti giudei .
Ci sono dei momenti di verità delle persone, momenti nei quali tutto il senso di una vita si capisce. Benedetta Bianchi Porro, qualche ora prima di morire, chiede alla madre: Ricordi la leggenda?.
Attaccatissimo alla sua terra, Oies, Val Badia, in Alto Adige, lascia tutto e tutti e parte per Shantung, una provincia cinese con 12 milioni di abitanti, e solo 158 cristiani.
Non sa parlare cinese, ma Lui dice: la lingua che tutti comprendono è lamore.
Incontra persecuzioni, torture, prigionia, ma è tanto lamore per questo suo popolo pagano, che nella lettera inviata ad un amico il 9 Febbraio 1892 dice:
"In quanto a me amo sempre i miei cari cinesi e non ho altro desiderio, se non di vivere e morire con loro Io sono ormai più cinese che tirolese e voglio restare cinese ancora in paradiso .
Il mio Crocifisso lo porto dappertutto, lo preferisco a tutto.
Quando io sono debole Egli è la mia forza, quando cado Egli mi alza, quando piango, Egli mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando Lo chiamo Egli mi risponde.
Il mio Crocifisso è la luce che mi rischiara, il sole che mi riscalda, l'alimento che mi nutrisce, la dolcezza che mi inebria.
Egli è la bellezza che mi incanta, la solitudine ove mi riposo, la forza ove mi rinchiudo, la fornace ove mi consumo, l'oceano ove m'immergo, l'abisso ove mi perdo.
Nel mio Crocifisso io trovo Tutto.
Non voglio nulla, non desidero nulla, non domando niente, non attendo nulla, non ritengo niente, soltanto il mio Crocifisso.
Egli mi guarderà nel corso della vita, mi rassicurerà nell'ora della morte e mi coronerà nell'eternità ove io dovrò tutta la mia beatitudine al mio Crocifisso.
In questo frammento del Vangelo di Matteo dobbiamo riflette sopra quanto espresso nel "credo" e che risulta molto confortante. "Credo nella comunione dei Santi". Tutti i santi, dalla Vergine Maria, che sono giá passati alla vita eterna, formano una unitá: sono la Chiesa dei Beati a chi Gesú loda: " Beati i puri di cuore perché vedranno Dio"( Mt,5.8) Allo stesso tempo sono in comunione con noi. La fede e la speranza non possono unirci perché loro godono giá della visione eterna di Dio: ma ci unisce invece l'amore che non passa mai ( 1 Cor.13.13) : questo amore che ci unisce con loro allo stesso padre, allo stesso Cristo Redentore e allo stesso Spirito Santo.
"Ti ringrazio,Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai saggi e le hai rivelate ai piccoli " ( Mt-11-25 )
Da dove parte il cammino di San Francesco FINO a Cristo ? Parte nel guardare Gesú crocifisso. Lasciarci guardare da Lui nel momento in cui ci dona la vita per noi e ci attrae a Lui. Francesco fece questa esperienza di modo particolare nella piccola chiesa di San Damiano pregando davanti il crocifisso. In quel crocifisso Gesú non appare morto, ma vivo. Il sangue scorre dalle ferite delle mani e dei piedi, ma quel sangue esprime vita,
Esso ha origini antichissime. Sembra infatti che risalga al XII° secolo, quando già da tempo era recitato dai monaci Certosini. Ben presto, poi, si diffuse in tutto il mondo cattolico, assumendo caratteristiche diverse, ma conservando sempre l'invocazione a Maria Santissima. La popolarità del Rosario è confermata anche dal gran numero di confraternite e sodalizi che, sia nel passato che ai giorni nostri, portano il suo titolo. La ricorrenza liturgica in onore della Madonna del Rosario si celebra il 7 ottobre.
E' così consolante intuire che l'aspetto più intimo dell'assistenza materna di Maria in nostro favore passa esattamente attraverso queste stesse linee; fin dalle prime fasi del cammino verso Dio.
Tutti sanno che in esse anche una difficoltà di scarsa importanza potrebbe scoraggiarci, spingendoci al punto di partenza, rappresentato da quello che, sotto sfumature diverse, viene chiamato momento di conversione, o primo vero incontro con Cristo.
Si tratta di un titolo che appartiene a Maria, forse più di tanti altri usati nelle varie litanie, pullulate di recente, dietro quelle lauretane.
Laica, non solo perché inserita nel nuovo popolo di Dio, ma ancor più perché da lei è nato colui che ha radunato ogni popolo della terra nell'unico popolo di Dio, "Abbattendo il muro di separazione" (Ef 2,15).
Come Suo Figlio, derivava da una tribù, quella di Giuda, che non aveva diritto al sacerdozio: per i loro compatrioti, erano semplici germogli della stirpe di Abramo. Sacerdoti ci si nasceva.
L'appellativo di laico, deriva dalla consapevolezza dei primi cristiani di appartenere tutti al popolo di Dio (laico dal greco laos, che vuol dire, appunto, popolo). Era stato dissacrato negli ultimi due o tre secoli, usandolo per alludere a movimenti, partiti e stampe che in un modo o in un altro, si contrapponevano alla chiesa. Un giornale o un partito laico, una iniziativa, o un movimento laico avevano sempre un significato inconfondibile.
COMO DEVEM SER EXAMINADOS E MODERADOS OS DESEJO DO CORAÇÃO
Filho, importa que aprendas muitas coisas, que não as tem ainda bem sabidas. Senhor, quais são ? Que sujeites inteiramente teus desejos ao meu beneplácito: que não sejas amante de ti mesmo, mas zeloso cumpridor da minha vontade. Muitas vezes se inflamam os teus desejos e, com veemência, te excitam:examína, porém, o que mais te move: se a minha honra, se teu próprio interesse. Se eu for a causa, ficarás bem contente, qualquer que seja a minha determinação,mas se lá entrar alguma inconveniência tua, eis aí o que causa embaraço e aflição.
Non of the convinced catholic doubts of the legitimacy
of the power of prayers and good dids addressed
to God for the Souls of the faithful departed. Sometimes
also we catholics are doubtful about the value of the prayers and good dids.We need to make it clear and try to remember what was
said about the etymological meaning of the ward " SUFRAGE
" In our days it has the
unmistaka ble meaning of prayers for the dead ones. Really the latin meaning of
" Sufrage "means simply "
HELP " In recent times we have the real meaning when we talk about electoral
suffrage for candidates,a support for
a vote.
Oración por la santificación de los Sacerdotes de Santa Teresa del Niño Jesús
OH Jesús que has instituido el sacerdocio para continuar en la tierra la obra divina de salvar a las almas protege a tus sacerdotes (especialmente a: ...) en el refugio de tu SAGRADO CORAZÓN. Guarda sin mancha sus MANOS CONSAGRADAS, que a diario tocan tu SAGRADO CUERPO, y conserva puros sus labios teñidos con tu PRECIOSA SANGRE.
La preghiera che i primi cristiani elevarono a Dio, appena intesero dagli apostoli Pietro e Giovanni come era andata nella seduta del Gran Sahnedrin, durante la quale erano stati inquisiti e ammoniti severamente di smetterla di parlare su Gesù e di far cadere su di essi la colpa della sua morte in croce.