Image

Viaggio dello spirito
La vita è un viaggio
dello spirito attraverso
la materia
 

Inno al  viaggio e inno alla vita: al divenire che ci spinge ogni giorno ad essere uguali e diversi da noi stessi e dagli altri. Nasce da un mio bisogno di trovarmi, di perdermi, di trovarmi ancora, di sentire che i miei personali percorsi sono appartenuti, appartengono e apparterranno ad altri viaggiatori. Nell’unicità del vivere e dell’ interpretare la strada c’è una forza comune che muove ogni uomo e ogni donna  verso qualcosa di indefinito, di sperato, di desiderato, di ignoto, di misterioso. Questa forza non conosce epoche storiche, non è contenuta da confini geografici è tipica dell’umanità tutta e nobilita chi fortemente la sente.

Image

Curiosità, inquietudine, ricerca, bisogno,esigenza … quale che sia la forza che ci muove, ognuno nel viaggio si fa liquido, abbandona la forma che aveva alla partenza e scorre fluido lungo la strada che si fa contenitore di esperienze e di sentimenti inimmaginabili, irripetibili, unici.

Nuove sintesi nascono dal confronto con diverse realtà, il viaggiatore, anche quello più esperto, raccoglierà sorprese lungo il cammino.
Il tempo e la meta spesso non coincidono con il programma ma poco importa, molto del fascino del viaggio, il viaggiatore lo sa, sta proprio in quel quid di imprevedibilità ci fa sentire liberi da ogni determinismo oppressivo.

E’ qui che forte si avverte, nell’imprevisto appunto che si fa sorpresa, la casualità, il fato, il destino o il volere divino….
Ma altrettanto forte subentra la libertà del viaggiatore, il libero arbitrio, la scelta in una dialettica continua a volte caotica, a volte organizzata ma sempre e comunque vigile.

I “bivi” che incontriamo sulla strada, quelli che decidiamo di prendere, quelli che saltiamo per “eccesso di velocità” o per distrazione o per scelta, non sono altro che le opportunità che il nostro percorso di vita ci offre. Altri bivi, invece, determinatamente ce li andiamo a cercare, li prendiamo e li percorriamo senza sapere se una scelta diversa ci avrebbe fatto ottenere maggiori o minori vantaggi, maggiore o minore benessere/ realizzazione.

Nell’unicità e nell’irreversibilità dell’esperienza viaggio è racchiuso il mistero dell’esistere e  dell’essere. Spostamento fisico, introspezione, pellegrinaggio, navigazione virtuale, ogni viaggio ha un senso o, come meglio mi piace credere ha molti sensi e qualche non senso, nel quale ognuno di noi è libero di muoversi, di interagire, di interpretare e di sentire.

La vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente.
È un viaggio dello spirito attraverso la materia e, poiché è lo spirito che viaggia, è in esso che noi viviamo.

Ci sono perciò anime contemplative che hanno vissuto più intensamente, più largamente, più tumultuosamente di altre che hanno vissuto la vita esterna. Conta il viaggio. “Ciò che abbiamo sentito è ciò che abbiamo vissuto”.

Sia per l’apprendimento insito nell’essere messi di fronte al nuovo, ma anche per imporre nuove modalità di vita: “La società dei viaggiatori, come le società viaggianti, è una società intrinsecamente democratica".

Il nesso tra mobilità, democrazia e libertà avvicina molto la figura del viaggiatore a quella dell’artista: entrambi assolvono alla funzione di immettere nella realtà statica degli input innovativi che permettono alla società di mutare, di trasformarsi e quindi di adattarsi ai tempi.

Il ‘sapere’ è ricavato dalle superfici e dalle apparenze in continuo mutamento, da dati materiali dai quali si debbono inferire funzioni e scopi, sulla base dei quali si debbono costruire le soggettività.

“C’è sempre la speranza di diventare qualcun altro", l’aspettativa di un rinnovamento, di una rigenerazione o almeno di un mutamento che può venire cambiando pubblico.

Ci muoviamo sulla scena come “una società di attori, acutamente coscienti dei poteri che si generano nel rispecchiamento delle apparenze, nell’imposizione di riconoscimenti”.

Essere liquidi, nell’attraversamento di confini, fa avvertire  la percezione dello spazio di frontiera, inteso come punto di fusione, di “con-tatto”.

Entrare in contatto genera conoscenza, porta a superare il proprio ego-etnocentrismo, rende libera la mente del viaggiatore che sarà così capace di creare una Cultura di incontro, di ascolto e di accoglienza del Sé e altro da Sé.

Stefania

Don Lucio Luzzi ringrazia la Dottoressa Stefania, affezionata
visitatrice di
Viedellospirito.it, ed invita tutti gli amici del portale
ad inviare
la propria testimonianza.


Quando vuoi, puoi sentire come protezione a casa tua: il profumo che emanava PADRE PIO: GELSOMINO- SANTA RITA DA CASCIA: ROSA- SAN GIOVANNI PAOLO II: CEDRO.

 

foto di Viedellospirito Don Lucio Luzzi.

AS VIAS DO ESPIRITO

TERCEIRO DOMINGO DE PASCOA

{mosimage

TERCEIRO DOMINGO DE PASCOA
04 MAIO 2014
Uma reflexão sobre o Evangelho


A liturgia desse domingo nos convida a descobrir esse Cristo Vivo que acompanha os homens no caminho desse mundo e suas palavras animam os corações turbados, enquanto a comunidade de seus discipulos se reunia para a  "partilha do Pão "  É uma prova concreta que seus discipulos serão suas testemunhas diretas da ressureição." É no Evangelho desse domingo que a mensagem nos aparece de forma mais nitida e o texto nos propõe Jesus  vivo e Ressuscitado para o cumprimento das escrituras e encher o coração dos discipulos de felicidade e de esperança enquanto estavam comendo com Ele à mensa.


Codice shinistaT

THE WAYS OF THE SPIRIT

THE BEST GIFT

Image

THE BEST GIFT
For you, elderly man/woman, ill man, at the sunset of your life.
I would like to be Santa Claus for you and be close to you, as we were friends forever.
If you think about your childhood, special memory will arouse to your mind!
You hoped with all your heart that Santa Claus would bring a gift to you as you could forget for a while the harsh days of your life, that you leaved with dignity.
May be today you are receiving cakes and gifts from humanitarian organisations and relatives; all things you are deprived of for your poor health conditions.





 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

MARIA DE LA ESPERA

Image

MARIA DE LA ESPERA
La auténtica tristeza se apodera de nosotros no cuando llegamos a casa por la noche y nos topamos con que nadie nos espera, sino cuando nosotros ya no esperamos nada. Sufrimos la más oscura soledad no cuando el fuego del corazón se extingue, sino cuando ya no queremos encenderlo, ni siquiera para la llegada de un posible huésped. La verdadera tristeza sobreviene cuando creemos que la música ya no tocará para nosotros, y que nadie volverá a llamar a nuestra puerta. Pensamos que ya nunca saltaremos de gusto ante una buena noticia, y que ya nada nos volverá a sorprender jamás. Y así la vida transcurre directo hacia un epílogo que nunca llega, como una cinta que terminó y sigue desenrollándose sin producir sonido, hasta que por fin se detiene.

WEGE DES GEISTES

XIX DOMENICA T.O. TENETEVI PRONTI VIENE IL FIGLIO DELL’UOMO

XIX DOMENICA T.O.

 

TENETEVI PRONTI VIENE IL FIGLIO DELL’UOMO 

 

Gesù nella sua vita pubblica non si è limitato a risolvere i problemi quotidiani che la gente aveva, ma ha sempre indicato e spronato a percorrere la via della salvezza. Il percorso della vita è limitato nel tempo, a volte breve o addirittura brevissimo. Il Maestro, questa realtà sconcertante per l’essere umano ed a volte anche motivo di preoccupazione, l’affronta con tanto realismo, ma non per arrivare a conclusioni di sfiducia, ma nella prospettiva della vera vita, quella senza fine, eterna. E perché il suo linguaggio sia  comprensivo ed interamente assimilato dalla sua gente, si serve sempre della Parabola ovvero un racconto che in fatti ordinari nasconde insegnamenti di realtà superiori.

 

Dal Vangelo di Luca (12,13-14): "Gesù disse ai suoi discepoli: non temere piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cielo, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese, siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se , giungendo nel mezzo della notte  o prima dell’alba, li troverà così, beati loro…".  Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”.

E’ la realtà, per noi sconcertante, della caducità della vita terrena, e del tenersi sempre pronti.

Gli antichi con molta sapienza, il saluto che si scambiavano quando due persone si incontravano, era “memento mori = ricordati che devi morire”.

Noi moderni questo monito lo consideriamo come un malaugurio e non vogliamo sentirlo, perché sconvolge tutte le nostre illusorie aspirazioni di godimento della vita.

Quanto è invece salutare la preghiera liturgica “Arda nei nostri cuori, o Padre, la stessa fede che spinse Abramo a vivere sulla terra come pellegrino, e non si spenga la nostra lampada, perché vigilanti nell’attesa della tua ora siamo introdotti da te nella patria eterna”.

Fa che ci abituiamo ad essere vigilanti, cioè responsabili e non vuoi che leggerezza, l’incostanza o l’imprevidenza compromettano la salvezza di coloro per i quali tu, o Cristo, sei morto.

 

Don Lucio Luzzi
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Preghiere

San Bonaventura: Mi avvicino alla tua Croce o Signore

S. Bonaventura
Mi avvicino alla tua Croce,
o Signore

Mi avvicino alla Tua croce, o Signore;
al Tuo umile cuore mi appresso, o Gesù,
sostando alla porta del Tuo petto forato.
Così crocifisso, Tu mi aspetti per potermi abbracciare:
il Tuo capo fiorente, trafitto di spine,
Tu inchini su me per invitarmi a un bacio di perdono.