Non hanno confini nè paura
Partono per un luogo dove si sentono chiamati per concretizzare la loro missione. Non hanno età perché tutti possono sentirsi chiamati e partire.
Io, un industriale e un medico partiremo per il Mato Grosso (Brasile) il 23 aprile prossimo e resteremo là per un mese.
Non vediamo lora. Ci stiamo preparando, stiamo rinfrescando il portoghese e salutando tutte le persone care. Le favelas ci attendono.
Non sarà una vacanza turistica, anche se godremo tante bellezze brasiliane.
Non faremo gli eroi o gli esploratori.
Andiamo per incontrare Armando il missionario salesiano e qualche migliaia di ragazzi di strada.
Andiamo per loro, per le loro famiglie.
Ci aspettano a braccia aperte e con il solito calore di quella gente. Vogliamo rivederli come stanno, cosa hanno imparato, come vivono e cosa hanno realizzato di bello in questo anno passato.
Vogliamo vedere i nuovi laboratori di falegnameria, di meccanica, di aggiustaggio di biciclette,.
Vogliamo vedere ultimata la cosa per i salesiani e per i volontari, vogliamo vedere se il quartiere Villa Piloto sta diventando più vivibile con luce, acqua, strade, case
Viene anche un medico di Forlì. Cercheremo di studiare bene la situazione da un punto di vista sanitario.
Metteremo a fuoco cosa è possibile fare o meglio fare per prevenire o combattere tante malattie, soprattutto pensando alle nascite e ai bambini. Si muove e si soffre ancora troppo.
Ci spinge anche il desiderio di stare vicino al missionario con circa quarantanni di missione brasiliana.
Non vogliamo farlo sentire solo e vogliamo portargli tutta la generosità degli italiani che lo seguono. Abbiamo adottato un missionario.
Giù troveremo anche un giovane che da tre mesi opera con Armando nella missione. Sarà emozionante ritrovarlo.
Ritornerà in Italia con noi e dopo un po di tempo ripartirà per un periodo molto più lungo.
Sarà come ritrovare uno di noi.
E dopo di lui altri partiranno. La strada oramai è aperta.
Partiremo con le valigie piene di tante cose utili e arrivati le svuoteremo. Sarà una festa! E dopo un mese di permanenza le riapriremo per metterci tutto quello che avremo preso da questa esperienza.
Cose da portare in Italia, ma soprattutto ricordi, storie e vite vissute da raccontare.
Ed io ve le racconterò al prossimo reportage dal Mato Grosso. A presto.
Don Luigi Giovannoni