Lucia visse con lo sguardo e il cuore incessantemente rivolti allo sposo Crocifisso. Stupenda e fraterna la sua relazione con i Passionisti del ritiro del Cerro nel comune di Tuscania.
Quando essi vi giunsero, non trovarono nulla in casa.
A San Paolo della Croce, che, dopo aver condotto il gruppetto di Religiosi si accingeva a ripartire per prepararsi alla imminente Missione di Viterbo, il superiore rivolse il lamento che li lasciava soli, in tanto disagio.
Non vi è disgrazia, non vi sono catastrofi, non vi sono dolori, per quanto inauditi siano, che, quando si soffrono per amor di Dio, non si trasformino in corona di gloria e di speranza.
A cosa servono belle strade e aeroporti, begli edifici di tanti piani, se vengono costruiti con il sangue dei poveri, che non ne beneficeranno?
Ateo non è solo il marxismo, ateo pratico è anche il capitalismo. Questo divinizzare il denaro, questo idolatrare il potere, questo porre falsi idoli da sostituire al vero Dio. Viviamo tristemente in una società atea.
Chi conosce S. Paolo della Croce fondatore dei Passionisti, considerato uno dei più esperti maestri della vita spirituale della Chiesa, deve aver necessariamente conosciuto il nome di Lucia Burlini, fra la vasta costellazione delle anime dirette da lui.
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La promessa del Profeta Isaia, in carcere, si avvera in Cristo; è Lui che porta a tutti la gioia e la vita. Ma bisogna accoglierlo con animo povero e ben disposto. Ecco ciò che rende grandi nel Regno di Dio. Lattenzione della Misericordia di Dio verso i bisognosi e gli emarginati fa del Salmo 145 un inno di lode alla Provvidenza Divina; per questo diciamo: Signore vieni a salvarci! Gesù dopo aver illustrato la sua azione di salvezza e lannuncio del Vangelo ai poveri, loda la persona del Battista, richiamandosi alla figura biblica del profeta Elia. La terza domenica dell'Avvento ha un sapore di allegria per la Chiesa con l'avvicinarsi del Natale. É come una persona che sta facendo un viaggio e dopo una lunga camminata vede oltre l'ultima curva il posto dove deve arrivare. É il nostro incontro con Dio, il Messia, il Dio con noi, ossia, Colui che é venuto abitare fra noi.
E difficile parlare della speranza come virtù teologale di un'anima che vive di una profonda unione con Dio, come si osserva in Lucia. Lucia si rimise ai saggi consigli del Santo suo direttore spirituale che le raccomandava di non perdere mai la fiducia nella misericordia divina anche nei momenti di prove interiori terribili" di "battaglie orribilissime (Positio,111,90).
Dal nostro inviato tutte le news
dal Mato Grosso, Brasile
Come voi, anchio sono molto dispiaciuto di non aver ancora inviato un servizio brasiliano. Ma sono stato molto coinvolto nella permanenza dos italianos qui a Três Lagoas. E poi sono stato travolto dalle emozioni nellincontro con tanti volti ormai noti e tanto amati.
Ma le piú dure battaglie le abbiamo combattute, e solo ora parzialmente vinte, per avviare i nuovi corsi professionali: saldatura, cucito industriale, informatica e soprattutto officine di auto e di moto. Se ti muovi trovi mille ostacoli per andare avanti. Ma noi non possiamo arrenderci. È questione di vita o di morte.
Che fare? Resistere ancora all'impeto che non riesce più a contenere e tende a sollevarla in alto, in direzione di un Crocifisso a dimensione naturale?
" Gesú, infinita misericordia, che perdonasti a Leví e lo chiamasti a Te, perdonaci i nostri peccati, perché averTi offeso é il nostro dolore. Gesú, infinita misericordia, che perdonasti alla Maddalena e la unisti alle donne sante e fedeli, perdonaci i nostri peccati, perché averTi offeso é il nostro dolore. Gesú, infinita misericordia, che perdonasti a Zaccheo e lo facesti uno dei Tuoi discepoli, perdona i nostri peccati, perché averTi offeso é nostro dolore. Gesú, infinita misericordia, che perdonasti l'adultera e gli desti il divino comandamento di non piú peccare, perdona i nostri peccati, perché averTi offeso é il nostro dolore.
Gesú, infinita misericordia, che perdonasti il ladrone pentito
conducendolo con Te in paradiso, perdona i nostri peccati, perché averTi
offeso é il nostro dolore. Gesú, infinita misericordia,che perdonasti
Pietro di averTi rinnegato, perdona i nostri peccati di infidelitá,
perché averTi offeso é il nostro dolore. Gesú, infinita misericordia,
che dall'alto della croce invocasti il perdono del Padre per i Tuoi
nemici, ottieneci il perdono dal Padre per averLo offeso tante volte,
santissimo verbo del Padre, perché averTi offeso é il nostro dolore.
Gesú, infinita misericordia, che tanto perdonasti gli apostoli da
ottenere per essi dal Padre lo Spirito Santo da essi offeso non amando
Dio sopra ogni cosa perdona i nostri peccati. Te, Dio Incarnato,
vilmente da loro abbandonato, Te, amico perfetto, ottienici il perdono
dallo Spirito Santo della nostre colpe contro il duplice amore perché di
averTi offeso l'amore, essenza stessa di Dio,noi ci doliamo. Perdonaci
Signore, specchio del Padre, che sei il frutto del divino amore
perdonaci le colte davanti il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo perché
averTi offeso abbiamo offeso la SS.Trinitá, é il nostro dolore.
Tu solo
ci puoi lavare le macchie delle colpe perché hai versato il Tuo sangue
per i nostri peccati. Signore, soccorri le nostre debolezze e quando
cadiamo alzaci. Vivi Tu solo in noi, ó Verbo Incarnato che fosti
concepito per opera dell'amore eterno e che mai da Lui sei diviso ,
donde, pregando lo spirito nostro per lodare l'adorabilissima Divinitá
Una e Trina e per invocarla nelle nostre necessitá e dolori sia ancora
la voce dello Spirito Santo che sale al trono di Dio per dargli lode
pefetta e supplica giusta, accettevole entrambe al Signore. Non ti
chiediamo, Amore Santissimo, di farci vivere una vita personale di
grazia, ma ti chiediamo di vivere nella tua grazia affinché la viva
realmente e transformare tutto il nostro essere per il Tuo lovore e
gloria. Perdonaci, Signore, perché solo Tu sei la fonte della
misericordia e del perdono,,,,,,," Dott. Alberto Rossini (Brasil)
DIO NON É DEI MORTI MA DEI VIVENTI, PERCHÉ TUTTI VIVONO IN LUI.
" Vangelo: Luca- 20.27-38 "
Una riflessione.
In questo frammento del Vangelo di S.Luca, Gesú fa una chiara affermazione della resurrezione e della vita eterna. I sadducei mettevano in dubbio o, ancora, peggio, ridicolizzavano la fede nella vita eterna dopo la morte, la quale, a sua volta, era difesa dai farisei e lo é anche per noi oggi giorno, per lo meno per alcuni. La loro domanda suggerisce una mente giuridica di possessione, una rivendicazione del diritto di proprietá su una persona. Inoltre, la trappola che hanno messo Gesú mostra un malinteso che esiste ancora oggi, immaginare la vita eterna come estensione, dopo la morte, della esistenza terrena.
La speranza Non bastano le parole per insegnare la dottrina del Signore
Ciò che convertì i primi cristiani fu la vita di coloro che la mettevano in pratica, il comportamento confermato dalla carità, il richiamo alla gioia e alla pace che lentamente permetteva di penetrare nel mistero della grazia che è lessenza della vita cristiana. Linvito alla universale semplicità è molto importante ed è ancora più importante dimostrare con fatti e parole che in questa epoca in alcune circostanze, una qualsiasi persona afflitta da difetti e debolezza può vivere ugualmente una vita cristiana nella grazia allontanando le tentazioni e accontentandosi di poco.
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Fu la conferma al dogma di fede proclamato dal Papa Pio IX°, dopo che il popolo cristiano, da secoli dava questo titolo alla Madonna. Come sempre la Verginenon propone incontri, colloqui, con i responsabili dellumanità, ma si serve di una contadinella, Bernadette, figlia di Francois e Louise, nata il 7 Gennaio 1844, al Mulino di Bolly, nei dintorni di Lourdes.
Risorgeremo,
pertanto, come Maria. Saremo assunti, come lei, in anima e corpo al cielo, con
un titolo assai simile al suo .La differenza che avvertiamo per primRisorgeremo,
pertanto, come Maria. a è quella
rappresentata dall elemento tempo: lei dopo la sua santa Risorgeremo,
pertanto, come Maria morte, noi nellultimo giorno.
Ma può ritenersi una differenza essenziale, questa, se il tempo, come insegnano
i ?loso?, non rientra nel costitutivo
speci?co delle cose? A rigore di
termini, risuscitare al primo istante dopo la morte, o dopo miliardi di
millenni e sostanzialmente identico, perché il tempo è solo misura del moto,
ideata dagli uomini, incapaci di pensare al di fuori delle categorie di spazio
e di tempo.
L'espressione, come è facile capire, si riferisce al fatto che la concezione di Gesù nel grembo di Maria è stata verginale, cioè senza concorso di un padre terreno. Chiaramente, non è un discorso a dimensione umana. Maria, per prima, quando se lo intese annunciare dall'angelo, intese il bisogno di chiarimenti, per pronunziare il suo "fiat". I dubbi di Giuseppe, suo promesso sposo, riportati sobriamente da Matteo, stanno a dirci la trepidazione dei primi cristiani nell'accettare questo dato della fede.
" Recorremos à S.Eucaristia com douçura e temor " ( Santo Padre Pio )
O nome vem do latim e significa CORPO DO SENHOR A festa de Corpus Domini tem por objeto celebrar solenemente o mistério da Eucaristia , o sacramento do corpo e sangue de Jesus Cristo. Acontece numa quinta feira em alusão à Quinta Feira Santa quando se deu a instituição desse sacramento. Durante a ultima ceia de Jesus com seus apostolos, Ele mandou que celebrassem sua lembrança comendo o pão e bebendo o vinho que se transformaria em seu Corpo e Sangue.