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XIV domenica del
Tempo Ordinario


Anno B

Gesu’ percorreva i villaggi
d’intorno, insegnando


PENSIERO DELLA DOMENICA
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La prima parte della Messa è chiamata Liturgia della Parola, composta di tre letture. La più comprensiva, per noi, è la terza dove viene sempre proposta una pagina del Vangelo riguardante la vita di Gesù. La prima lettura di oggi, per esempio, consiste in appena cinque versetti del profeta Ezechiele che fu fatto prigioniero nel 597 a.C. e deportato a Babilonia (la Bagdad di oggi) insieme con la moglie che nove anni dopo gli muore. Il Profeta parla in nome di Dio e incoraggia il suo popolo perché, anche nelle prove, non smetta mai di confidare nel suo Signore. Nella seconda lettura appena un brano della lettera che Paolo scrisse agli abitanti di Corinto, dove dice che satana lo schiaffeggia perché lui non vada in superbia per le rivelazioni avute da Dio. Allora dice: "...mi compiaccio nella mia infermità, negli oltraggi, nella necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo…”.

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Vorrei permettermi di darti un consiglio: ricordati che la Parola di Dio non è riservata ai sapienti, agli intellettuali, ma è pane di vita per tutti.

Quando ti trovi in Chiesa, durante le prime due letture, mettiti in atteggiamento di raccoglimento, possibilmente ad occhi socchiusi.

Non importa se percepisci poco di quello che viene declamato: Dio parlerà direttamente al tuo cuore e quei brani forse poco o nulla comprendibili, produrranno, per virtù del Signore, nostro Dio, un grande effetto nel tuo animo.

Poi in piedi  per l’ascolto del Vangelo di oggi dove Gesù torna a Nazareth “dove era stato allevato ed aveva trascorso tutta la vita fino al battesimo nel Giordano e dove si trovava la sua parentela...”.

Dovette compiere un cammino verso sud - ovest di una cinquantina di chilometri.

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E’ là che i suoi parenti avrebbero voluto ricondurlo quando erano venuti a prenderlo a Cafarnao, senza riuscire nell’intento; ora è Gesù stesso che vi si reca, ma non per sottrarsi alle spossanti fatiche apostoliche, come volevano i parenti, ma per estenderle al suo paese insieme ai suoi discepoli.

Egli vi era già stato all’inizio del suo ministero, prima di andare ad abitare a Cafarnao, ma fu una visita drammatica perché i suoi paesani “...lo spinsero fino sul ciglio del monte, per precipitarvelo….”.

Adesso tutti sanno della sua fama e dei miracoli che compie, ma la istintiva ammirazione viene subito soffocata da una crescente indivia.

E’ di sabato e Gesù si mette ad insegnare nella sinagoga ai suoi paesani, che ora esternano tutta la loro invidia e livore con analoghe espressioni: ”...e chi si crede di essere… capirai... lui che è il falegname… il figlio di Maria… vuol fare il maestro…”.

Lo conoscevano bene perché Gesù durante i lunghi anni di vita nascosta aveva lavorato nell’unica bottega artigianale di Nazareth, quella di Giuseppe.

Quanto avrà sofferto sua Madre per l’ostilità dei suoi concittadini!

Gesù se ne va sconfitto, umiliato e disse:
”UN PROFETA NON E’ DISPREZZATO CHE NELLLA SUA PATRIA,
TRA I SUOI PARENTI E IN CASA SUA…”


Fermati un attimo ed applica a te stesso quanto accaduto a Gesù.

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Troverai questi fatti di una realtà sconcertante, se li applichi al tuo ambiente, a tanti tuoi concittadini, al tuo posto di lavoro…


Don Lucio Luzzi
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Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
presenta

Video correlato
"Rimanete in me ed io in voi"
Riflessione in video a cura di Don Lucio Luzzi
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AS VIAS DO ESPIRITO

XXVIII Domingo do Tempo Comum

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Vangelo -
 Um pensamento


No evangelho se narra como Jesus curou dez leprosos e um deles voltou para agradecer. O episodio nos é muito conhecido: perto da aldeia que ficava nas imediações da fronteira da Galiléia com a Samaria dez lebrosos vieram ao encontro de Jesus que ia passando.  Parando a uma certa distancia, pois as leis eram muito rigidas ao não permitir o convivio de leprosos com a população sadía, chamaram a grande voz: " Jesus, Mestre, tenha compaixão de nós! "  Jesus mandou que eles fossem apresentar-se aos sacerdotes. Era o que prescrevia a lei para aqueles que fossem curados de lepra, para as devidas verificações legais. E aconteceu, justamente, que, quando se encaminhavam para Jerusalém a fim de irem ao encontro dos sacerdotes, viram-se miraculosamente curados.  Era o poder de Jesus!

THE WAYS OF THE SPIRIT

The Holy Shroud

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The Holy Shroud
From the studies of
Mons. Giulio Ricci,
Shroud researcher


The Shroud is a rectangular linen (m. 4,36 x 1,1), woven in a three-to-one herringbone twill composed of flax fibrils and is the most eloquent “corpus delicti” used by researchers to reconstruct the offensive event it shows: the death on the cross. The crucified man, before his death, has suffered under a particularly cruel flagellation, a crowning with thorns (first ever registered by researchers in a crucifixion), an upward gouge in the side caused by a spear penetrating into the thoracic cavity and at last shrouded, naked, in a linen without being previously washed and covered with resins. The integrity of the shroud testifies that the body it shrouded never knew the corruption; otherwise the shroud itself would have been damaged.
 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

MARÍA, MEDIADORA DE TODAS LAS GRACIAS

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MARÍA, MEDIADORA
de todas las gracia
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“Tenemos que conocerla no sólo en su papel de obtener favores; ésta es la menor de sus funciones. Tenemos que conocerla como Madre de la Divina Gracia, Madre de nuestras almas, Mediadora de todas las gracias”. “No es que meramente concede gracias, sino que obra por nuestro medio. En otras palabras: Es nuestra Madre que derrama en nosotros su vida, aquella vida que es su Hijo. Y entonces, no sólo nos llena, sino que, a través de nosotros, actúa. A través de los que se le entregan ejercita su función maternal con todos los hombres”.


WEGE DES GEISTES

IL SIGNORE E’ VERAMENTE RISORTO

Domenica di Pasqua IL SIGNORE E’ VERAMENTE RISORTO PDF Print E-mail
Domenica di Pasqua
IL SIGNORE E’ VERAMENTE RISORTO

 
Esultiamo di gioia: Alleluia
Se hai l'opportunità di vivere con la liturgia il triduo sacro ( giovedì,venerdì, sabato ) della settimana santa, puoi seguire, ora per ora, il drammatico epilogo della vita terrena di Gesù, che dal punto di vista umano è stata un fallimento in tutti i sensi.
Negli apostoli, nelle pie donne, c'è soltanto sconcerto, delusione. Non hanno coraggio di parlare, ma nei loro volti appare evidente lo sconforto e la tristezza che invade il loro cuore.


Preghiere

PERCHÉ E COME PREGARE ? Un pensiero

PERCHÉ  E  COME   PREGARE  ?
          Un pensiero


La preghiera come dialogo com Dio é un bene sommo, essendo una vera intimitá con Lui stesso. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono schiariti cosí anche l'anima che é tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Non deve essere frattanto una preghiera fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore e non deve essere circonscritta a determinati tempi e ore ma fiorire continuamente notte e giorno. Non bisogna innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che anche quando siamo occupati in altre faccende sia nella cura verso i poveri sia in altre attivitá inpreziosite magari dalla generositá verso il prossimo, abbiamo il  desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino come da sale, tutto diventi cibo gostosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi, per tutta la vita se a questo tipo di preghiera dedichiamo il piú possibile del nostro tempo. La preghiera é la luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima elevata per mezzo suo in alto fino al cielo abbraccia il Signore con amplessi ineffabili.  La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio  e allo stesso tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni, dovendo essere una preghiera autentica e non sole parole meccaniche.   Essa é um desiderio di Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini ma prodotto di una grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: " non sappiamo pregare come conviene, ma lo spirito santo intercede per noi con gemiti inesprimibili."( Rom. 8.26b)  Se il  Signore da a qualcuno tale modo di pregare é una richezza da valorizare  e un cibo celeste che sazia l'anima. S elo ha gustato si accende il desiderio celeste per il Signore come un fuoco ardente che infiamma l'anima. Dobbiamo abbellire la nostra casa di modestia e umiltá mediante la pratica della preghiera e rendere splendida la nostra abitazione con la luce della giustizia e ornare le pareti con opere buone come una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre preziose collocare la fede e la magnimitá ponendo ogni cosa in alto sul fastigio la preghiera e decoro di tutte le cose.  Solo cosí prepariamo al Signore una degna demora e cosí lo accoglieremo  in splendida reggia e  cosí trasformerai la tua anima in un tempio della sua presenza...........