Maria e Giuseppe si amorono
come fratello e sorella?
La Sacra Famiglia
Due giovani come Maria e Giuseppe, arricchiti da quel cumulo di favori divini che li dovevano preparare alla loro futura missione in favore del figlio di Dio, dovevano essere ben in grado di amarsi in maniera diversa da quella di due fidanzati comuni.
Il vincolo affettivo si sarebbe attualizzato con il rito nuziale, a seguito delle parole rassicuranti dell'angelo a Giuseppe, cioè dopo chiariti i termini di quanto era accaduto alla fidanzata e in conseguenza dell'accettazione della proposta pervenuta anche a lei dall'alto.
In forza del patto matrimoniale, Maria non avrebbe potuto più amare Giuseppe come un fratello: sarebbe stato un controsenso e una mistificazione.
Era suo marito e basta!
Altrettanto si dica di Giuseppe, nei riguardi di lei. Dunque si sono amati fedelmente di vero amore coniugale, pur attenendosi alle richieste di Dio e alla loro scelta di rinuncia al diritto di unione coniugale nel senso stretto, e di cui ci assicura l'articolo della nostra fede.
La cosa trova una sua collocazione nell'alveo della castità verginale cristiana, che, come è noto, fiorisce fra religiosi e clero cattolico latino e altre persone chiamate a vivere la totale consacrazione a Dio, nella dimensione della laicità.
Questi generosi sanno che la possibilità di vivere secondo il progetto di un tale carisma dipende dalla loro maturità interiore e dal loro amore per le anime.
Un sacerdote, preso intensamente dall'amore a Cristo e all'apostolato, è felice di rimanere libero di mente e di cuore, perché la sua donazione sia totale e costante.
Ora, se questo accade ad un sacerdote, ad una suora, ad una laica o laico, dediti per vocazione agli interessi del regno dei cieli, chi può, di costoro, paragonarsi al coinvolgimento di Maria e Giuseppe nell'opera della redenzione?
Essi vi parteciparono assai più di tutti gli apostoli, discepoli e "pie donne" comprese.
Pertanto se questo carisma concede a chi vive nello stato della verginità cristiana di sentirsi sereno, anzi felice, per il fatto di aver donato tutto di se stesso a Cristo, immensamente di più deve essere stato concesso a Maria e al suo sposo Giuseppe, durante la loro vita di coppia a Nazareth, a Betlem, in Egitto e, di nuovo a Nazareth.
Ci permettiamo, anzi, di riassumere quanto siamo venuti esponendo fin qui con un riferimento a situazioni matrimoniali, sulle quali non è facile soffermarsi per l'estrema riservatezza che le circonda.
Ci siamo mai domandati, per esempio, se due sposi profondamente cristiani, trovino davvero la loro gratificazione intima nell'esercizio del loro diritto coniugale, inteso come incontro sessuale fisico, o non piuttosto nell'armonia amorosa che dà senso alla loro esperienza di coppia?
Nei casi in cui mancasse questa intesa reciproca, avrebbe ancora senso quell' incontro intimo?
Non assumerebbe, al contrario, i contorni di una ripugnante presa in giro? In questa ultima ipotesi, ahimè, tutt' altro che fantasiosa (vedi il precipitare inquietante della vita matrimoniale del nostro tempo verso il divorzio) l'esercizio del diritto sessuale potrebbe giustificarsi unicamente come tentativo di risalire a quella sintonia di mente e di cuore da cui erano partiti, nel fondare il loro nido familiare.
Tornando ai nostri due coniugi nazaretani, chiamati ad una cooperazione evangelica unica nel suo genere, disponevano, certo, di ben altre risorse, per alimentare l'amore vicendevole su cui poggiava la loro vita a due, e della quale era beneficiario lo stesso unigenito figlio di Dio.
La sintonia perfetta che traspare dai pochi ma eloquenti racconti dell'infanzia del salvatore, apre vari scorci dove può allungare, se non l'indagne storica, almeno quella della vera devozione.
Ci sembra di poterne identificare uno nella domanda della madre, al momento di riavere fra le braccia il fanciullo Gesù, dopo tre giorni di assenza? " Ecco, tuo padre ed io, angosciati ti cercavamo" (Lc 2, 48).
Quella delicatezza nel premettere il "padre" non dice nulla? Tutti e due avevano fatto ricerche ansiose e ora tutti e due gioivano per la soluzione consolante della vicenda.
AS VIAS DO ESPIRITO
Imitação......3.41 DO DESPREZO DE TODA HONRA TEMPORAL
Imitação......3.41
DO DESPREZO DE TODA HONRA TEMPORAL
Filho: não te intresteças se vires que outros são honrados e exaltados, ao passo que tu ès desprezado e humilhado.
Levanta para mim nos céus o teu coração e naõ te afligirá o desprezo dos homens.
Senhor: somos cegos e facilmente nos deixamos seduzir pela vaidade.
Se bem me examinar, verei que nunca recebí injurias de criatura alguma: não tenho, pois, justo motivo de queixa contra vós.
THE WAYS OF THE SPIRIT
I met Mother Teresa
I met Mother Teresa
of Calcuta
WEGE DES GEISTES
Cuando la Omnipotencia divina se muestra como misericordia
Cuando la Omnipotencia divina
se muestra como misericordia
Es por esto que la liturgia, en una de las colectas más antiguas, invita a orar diciendo: « Oh Dios que revelas tu omnipotencia sobre todo en la misericordia y el perdón » Dios será siempre para la humanidad como Aquel que está presente, cercano, providente, santo y misericordioso.
Preghiere
Preghiera (A Maria)
A Maria
Maria donna feriale rendimi allergico ai tripudi di feste che naufragano nel vuoto
Maria donna dellattesa distruggi in me la frenesia di volere tutto e subito
Maria donna innamorata affrancami dalla voglia di essere sempre capito e amato
Maria donna gestante donami la gioia di sentire nel grembo i fremiti del mondo
Maria donna accogliente dilata a non finire in me la tenda dellaccoglienza