Problemi in famiglia
Caro Don Lucio,
"Basta. Mollo tutto. Non ne posso proprio più. Non ce la faccio ad andare avanti in questa maniera!". Sa quante volte questi pensieri mi sono venuti alla mente! Ma per fortuna interveniva sempre qualcosa, un gesto, una parola, uno sguardo affettuoso della sposa, e subito tornava il sole a risplendere anche in una giornata di pioggia. Il pessimismo svaniva.
Le testimonianze di Viedellospirito.it
Stavolta, però, la cosa mi è apparsa ancora più difficile e non riesco a scrollarmi di dosso questa crisi in cui sono piombato. La strada si fa sempre più ripida e tortuosa che anche mia moglie e mia figlia si sono accorte di qualcosa che mi sta profondamente turbando.
Mi rendo conto perfettamente che mi rivolgo a lei solo quando sento il bisogno di confidare con qualcuno; ma mi deve perdonare per questo mio sfogo. Non essendo un grande conversatore, mi viene più facile dialogare scrivendo, anche se non ho un interlocutore davanti, che mi risponda subito. So per certo che lei troverà il tempo per ascoltare queste mie parole. L'importante per me è riuscire per lo meno a scriverle, perché questo rappresenta per me la valvola di sicurezza per non fare il botto, come si suol dire.
Vede, già scrivendo, sento che la mia tensione va calando.
Le prometto che cercherò di approfittare di questo periodo favorevole che è l'Avvento, per pregare con maggiore intensità e di lasciarmi andare con fiducia nelle braccia di Dio, perché Lui è l'unico di cui ci si possa fidar, l'unico che non delude. Al contrario di me, perché credo che con questo atteggiamento, stia deludendo la mia famiglia, specialmente mia moglie che si sente sola nella quotidianità, nelle continue discussioni con i figli che sfidano e mettono in discussione il ruolo dei genitori e la loro autorità.
Io ci soffro, perché anche se sembra che il problema non mi riguardi, è una specie di inferno subire questa mia incapacità di aiutare mia moglie, perché c'è in me un meccanismo strano che non riesco a controllare. E così me ne resto in disparte con il mio mutismo e la mia rabbia.
La quale, di tanto in tanto esplode e ferisco quelli che mi stanno vicino, rinfacciando loro tutte le cose che sono accadute e che io ho giudicato sbagliate. Accade in modo particolare con mio figlio S. del quale talvolta vedo solo gli aspetti meno pregevoli, non riuscendo ad apprezzare quanto, invece, fa di buono e quanto io sia fortunato di averlo ricevuto dal Signore come un gran dono.
Ho una splendida famiglia che mi ama, una moglie con la quale ho condiviso già più della metà dei miei 50 anni, un figlio che sinceramente non ci ha dato mai grassi problemi, una figlia che talvolta tenta di tener testa a sua madre, ma è anche allegra e riempie la casa come quando al mattino in primavera spalanchi la finestra ed entra il profumo dei fiori e i suoni della natura in pieno risveglio.
Sono queste le cose che dovrebbero mandare avanti la vita, oltre naturalmente all'amore profondo per Cristo. E in tutto questo io ci credo e continuerò a crederci.
Ora voglio augurare al lei e alla sua comunità un felice e sereno Natale, anche da parte dei miei.
Antonio
Per scrivere la tua testimonianza: