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Il Redentore
è tra noi

L’atteso tra le genti è nato. Il Redentore è tra noi. Abbiamo un modello di vita da osservare e da seguire: Lui, solo Lui, l’Amore, lo specchio della vita, l’ancora di salvezza nel giorno della morte. Guardiamo questa Donna umile e pia, rispondere serenamente all’invito dell’Angelo: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te… Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, Lo darai alla luce e Lo chiamerai Gesù» (Lc 1,28-31). Gesù, il Salvatore, venne a noi da una Madre, vergine e umile, per insegnarci che la verginità è la strada del Suo passaggio in mezzo a noi. «O beata virginitas!».

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«I vergini seguono l’Agnello dovunque va» (Ap 14,4). L’Agnello è venuto a noi da una Vergine di nome Maria.

La Stella del Mare è la luce dei cuori, è la Madre di ciascun nato, dopo l’Unigenito Suo Figlio. Lei ci parla di umiltà, e nell’umiltà del candore del Suo seno venne a noi Cristo Sacerdote, Uomo-Dio, piccolo, povero, obbediente alla legge eterna.

Il Re dei re scelse come Madre l’umiltà, come vita la povertà, come grandezza l’obbedienza, come specchio la purezza della verginità.

Beati i consacrati ai consigli evangelici, e beati coloro che fedelmente li osservano senza voltarsi indietro, poiché sta scritto nel Vangelo: «Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio» (Lc 9,62).

Il Religioso non deve essere l’uomo inquieto, randagio, stanco, dubbioso, ragionatore, ma l’umile figlio del Padre, fratello di Cristo, l’abbandonato serenamente nelle braccia di un Dio che non tradisce mai, ma che tutto vede, tutto pesa e tutto misura a secondo della statura di ciascun uomo.

Anche il peccatore più ostinato può emendarsi: basta che creda nell’amore di Cristo che è morto anche per lui.

L’amore non è tradimento, non è ripensamento, non è agitazione, non è invidia, non è ansia, non è lotta, non è ricchezza; è invece cambiare l’odio in preghiera, il male ricevuto in opere di bene. Non è l’avere, l’essere qualcuno, ma è il nulla e lo spogliamento radicale del proprio «io» per lasciar il cuore totalmente a Dio, vuoto di noi stessi, aperto alla luce, alla grazia per tutti i fratelli, anche i figli prodighi, i poveri, i soli, i disperati e gli abbandonati, gli ignudi e i senza tetto.

Bisogna aiutare chi va cercando una parola buona per conoscere Dio e portarlo dove regna ancora il potere, la supremazia, la rivalsa, la vendetta, l’odio.

Gesù è nato. Maria e Giuseppe hanno sofferto le più dure incomprensioni, ma Lui è e sarà sempre in mezzo a noi il pane di vita, il sangue di forza, lo spirito di verità.

«Venite adoremus»
 
Con la Liturgia camminiamo nei secoli passati, presenti e futuri, sempre vicino a Lui, col Suo esempio di vita. «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8,31b).

 Sta scritto: «Il Signore ha giurato e non si pente: ? Tu sei Sacerdote per sempre al modo di Melchisedek ? . Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della Sua ira. Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa» (Sal 110).

I fiumi della grazia, i torrenti della vita sono i Santi Sacramenti che danno ai figli di Dio la gioia della fede.

Natale, che è stato il tempo del perdono e della pace, ci porta alla primavera ricca di gemme di molti colori. Si legge nel Salmo 91: «Come sono grandi le Tue opere, Signore, quanto profondi i Tuoi pensieri» (Sal 91,6).

«Le Sue opere sono splendore di bellezza, la Sua giustizia dura per sempre. Ha lasciato un ricordo dei Suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore. Egli dà il cibo a chi Lo teme, si ricorda della Sua alleanza. Mostrò al Suo popolo la potenza delle Sue opere, gli diede l’eredità delle genti. Le opere delle Sue mani sono verità e giustizia, stabili sono tutti i Suoi comandi, immutabili nei secoli, per sempre, eseguiti con fedeltà e rettitudine. Mandò a liberare il Suo popolo, stabilì la Sua alleanza per sempre. Santo e terribile il Suo nome. Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che Gli è fedele; la lode del Signore è senza fine» (Sal 110,3-10).

L’uomo che crede nella potenza del divino amore vive nella pace. Così ci insegnò Gesù nella Sua Passione volontaria.

«Cristo patì per voi lasciandovi l’esempio perché ne seguiate le orme: Egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla Sua bocca, oltraggiato non rispondeva agli oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la Sua causa a Colui che giudica con giustizia» (1 Pt2,21-23).
 

Madre Provvidenza

 

AS VIAS DO ESPIRITO

Quadro bibliografico de Mateus

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Quadro bibliografico de Mateus

Para a comprensão exáta de um texto precisa partir da personalidade do escritor, do seu ambiênte, da sua familia e da sua posição socio - cultural. Tratandose, portanto, de um personagem que viveu dois mil anos atrás, seria ingênuo querer obter documentos referenciais em comparação com alguns do nosso tempo.
 

THE WAYS OF THE SPIRIT

To Mary, a model of Faith

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To Mary, a model of Faith

Written by H.E. Cardinal
Angelo Comastri

Virgin Mary,
The lantern of Your faith has always been lighted;
You are the Advocate! Put oil in our poor lanterns
so that the light of our life enlightens “the Holy Face of Jesus”.



Virgin Mary, we are people of little faith;
A single sign of difficulty scares us;
A single doubt dampens our enthusiasm.



LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

2º Domingo de Cuaresma.

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2º Domingo de Cuaresma.
 Evangelio Marcos 9,2-10
Salió una voz de la nube: ‘Este es mi Hijo amado; escuchadlo’. Jesús se transfiguró delante de ellos…
La grandiosidad de la cima del Tabor se llenó con la luz que Cristo irradiaba. Toda la gloria que se ocultaba tras los velos de la humanidad se dejó ver por unos instantes. Fue tanto el resplandor de aquella transformación que los apóstoles quedaron extasiados, como fuera de sí, sin saber con certeza lo que pasaba. Un gozo inefable les colmaba por dentro, y a Pedro sólo se le ocurre decir que allí se estaba muy bien, y que lo mejor era hacer tres tiendas. Y no moverse de aquel lugar.

WEGE DES GEISTES

EVANGELISTA MARCO

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EVANGELISTA MARCO
SCOPO DEL SUO VANGELO
Una parola dobbiamo premetterla sulla lingua usata dal primo evangelista nella stesura del suo lavoro.Alcuni studiosi hanno osservato la presenza di un numero considerevole di parole di origine latina, appena velate dalla trascrizione in lettere greche.
 Immaginatevi LEGHIO, che è la parola latina Legio (legione), KENTURION, Centurio (centurione), FRAGHELLON, Flagellum (flagello). Ma la cosa non è così convincente: Marco ne cita anche di origine aramaica, come TALITHA (fanciulla), KORBAN (deposito di denaro sacro), soprattutto ABBA (padre), quando si tratta di parole di Gesù rimaste scolpite nel ricordo dei primi cristiani.
Dunque il Vangelo di Marco è stato scritto in lingua greca popolare (koinè), che, al suo tempo, era parlato tranquillamente in tutto l'impero, quindi anche a Roma.


Preghiere

croce dei giovani noi ti guardiamo

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Croce dei Giovani noi ti guardiamo

I giovani sono gabbiani, il loro volo ci affascina.
Sono acqua pulita e nuova, rugiada fresca
e vita sui nostri volti e sul cuore.
Sono arcobaleni colorati:
danno senso alla nostra vita stanca e grigia.
l giovani sono il sole: quando li guardiamo e li ascoltiamo
ci regalano luce e calore.