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Scheda biografica
su Maria 
 

Vorremmo poter dire che la Madonna è nata in quel dato giorno, in quell’ora precisa, in quel luogo della Palestina, magari dove la troviamo al momento dell’annunzio angelico, per dare contorni seriamente riscontrabili alla sua esistenza storica. Invece dobbiamo accontentarci di congetture. Del resto, con il Suo Figlio Gesù non siamo in condizioni analoghe?


Una raffigurazione dell'educazione della Bambina Maria
ad opera di sua mamma, Sant'Anna 

Gli esegeti, per fare un caso, sanno che la cronologia cristologica è quanto mai fluida. Così per ogni particolare della sua vita nella Palestina romana: disponiamo solo di una documentazione attendibile: non ci è lecito di spingerci più in là.

Posto il discorso in questi termini modesti, ci si può avvicinare con tranquillità alla tradizione che vuole la sua famiglia derivata da Sefforis, una cittadina che poco dopo sarebbe diventata la prima capitale della tetrarchia di Erode Antipa. Sta di fatto che la troviamo trasferita a Nazareth, almeno all' epoca della visione dell' angelo. Quando e perché sia accaduto questo trasferimento (posto che ci sia stato), non ci è dato di saperlo.

Che Maria sia della tribù di Giuda, si ricava dal futuro matrimonio con Giuseppe; che i suoi genitori si chiamassero Giovacchino ed Anna, lo apprendiamo da un'antica tradizione orientale, che non si hanno ragioni di rifiutare. Diverso il discorso, circa la presentazione al tempo della Bambina Maria, quando aveva appena tre anni: un racconto a scopo edificante che ha trovato credito, fino a poco tempo fa, ma che non ha riscontri se non presso gli apocrifi. 

La prima volta che la storia evangelica La inquadra in diretta è al momento di narrare l'apparizione dell'Angelo, latore del progetto di salvezza da parte dell'Altissimo, da attuarsi per mezzo del suo Verbo.

Luca c'informa che, a quella data, "la Vergine" era "promessa sposa di un uomo della casa di David, chiamato Giuseppe" (Lc 1, 27). Promessa sposa, cioè passata dal semplice fidanzamento al periodo che intercorreva fra il contratto di matrimonio e l'effettiva convivenza coniugale.

Il fidanzamento, in Israele, a quei tempi, poteva permettersi sui 12/13 anni. Eccezioni rarissime erano concesse solo a gente di alto rango, come sarebbe accaduto per Drusilla, figlia del Re Agrippa I, la quale sarebbe stata fidanzata dal padre all'età di 6 anni.

Era, appunto, il padre che decideva. Poteva fidanzarla, come nel caso citato, anche prima dei 12 anni; e allora la fanciulla non aveva possibilità di rifiutarsi. Dopo quella età, per il fatto che veniva considerata maggiorenne, di norma, si richiedeva anche il suo consenso.

Si trattava non raramente di matrimonio tra parenti. Per prima cosa, la richiesta e poi, a suo tempo, il contratto matrimoniale. Con questo atto legale si otteneva l'acquisto o qinyan della fidanzata, pagandone il pegno, o ketubbah (che, però, spettava al padre di lei). Ora la ragazza passava dal potere del padre a quella del futuro sposo. Se lo avesse tradito, sarebbe stata lapidata come adultera. Poteva essere anche ripudiata e rispedita alla famiglia di provenienza, a mezzo di apposito libello, appunto come se fosse già sposata. Contratto regolare atto di matrimonio, la giovane godeva del titolo di sposa.

La cerimonia del matrimonio veniva celebrata, ordinariamente, ad un anno di distanza dalla stipulazione del contratto. Prima di allora, non era permessa la coabitazione. I rabbini ammettono che nella Giudea dell'epoca non si riusciva a far osservare dai giovani questo impegno morale. Nella Galilea sì.

Una opinione del genere, espressa da persone del resto assai gelose delle leggi, tradizioni e costumi del loro popolo conferma ulteriormente che la regione dove è nata la vergine si era affermata per una serietà morale più sincera di quella degli abitanti della Giudea.

Si trattava di zona di frontiera, a forte prevalenza d'immigrati aramei, di recente conversione al javismo ebraico, perciò più zelanti dei giudei.
Ci si chiede chi abbia rappresentato la patria potestà, in favore della Vergine, al momento di decidere del proprio avvenire se, come vuole la tradizione antica, fosse stata veramente orfana di padre e di madre, al tempo del fidanzamento. Qualche parente più stretto? Non abbiamo risposte dai documenti.


Una raffigurazione dell'Annunciazione

Di certo, al momento del colloquio con l'Angelo, appartiene già, come si è detto, al promesso sposo, Giuseppe, ma non convive con lui. Il fidanzamento è andato avanti senza problemi e i due giovani hanno già alle spalle il contratto prematrimoniale, in attesa che trascorra l'anno richiesto per andare "a vivere insieme" (Mt 1,18 ). 

Ciò che accadde a Maria, durante questo periodo, per l'adesione ad una maternità verginale, voluta dal progetto divino, avrebbe potuto crearle seri problemi. Se Giuseppe e la sua famiglia non fossero stati della stirpe dei veri giusti, si sarebbe scatenato un dramma serio. I rabbini erano drastici, circa la posizione della donna maritata: "Si acquista la moglie con il denaro, con il contratto e i rapporti sessuali". Irrilevante la differenza fra essa e uno schiavo incirconciso: "Si acquista lo schiavo pagano col denaro, col contratto e con la presa di possesso ". Per essere ancora più chiari, si ponevano la domanda retorica: "C'è per caso differenza tra l'acquisto di una donna e quello di uno schiavo?". La riposta veniva data per scontata: Non c'era alcuna differenza (cf J.JEREMIAS, Gerusalemme al tempo di Gesù, ed. Dehoniane, Roma, p 339 ss.). 

Questo ricorso alla documentazione talmudica, ad ogni buon conto, non va esagerato: anzitutto perché riguarda una legislazione posteriore alla storia evangelica; e, per di più, riflette una prassi idealizzata, con riferimento ad una realtà che non siamo più in grado di verificare. Quel poco che ne abbiamo riportato ci avverte, fra l'altro, in quale condizione umiliante sia stata tenuta per millenni la donna, nell'area medio orientale.

Durante l’epoca romana qualcosa deve essere cambiata.
Ma neppure questo va dato per scontato, tenendo conto della resistenza ebraica ad ogni innovazione nelle patrie tradizioni in materia di culto e costume, e dello zelo acceso con cui i galilei cercavano di venir fuori dalla scarsa considerazione in cui erano tenuti dai puritani della Galilea.

Padre Bernardino Bordo, passionista


AS VIAS DO ESPIRITO

QUARTO DOMINGO DO TEMPO COMUM

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QUARTO DOMINGO DO TEMPO COMUM
02 FEVEREIRO 2014
 
UM PENSAMENTO

As leituras desse domingo nos propõem uma reflexão sobre o "Reino" e a sua lógica. Mostram que o projeto de Deus roda em sentido contrário à logica do mundo. Nos esquemas de Deus, ao contrario dos esquemas do mundo, são os pobres, os humildes, os que aceitaram despir-se do egoismo, do orgulho, dos próprios interesses que são verdadeiramente felizes. O Reino é para eles! 


THE WAYS OF THE SPIRIT

The Confession

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How to
confess well

Under the title of “How to confess well” the Cardinal Angelo Comastri has placed a path for the examination of conscience, that takes into consideration the life in the modern world. Let’s run to the source of Misericordy! The Holy Father has pointed out three spiritual goals to be reached for an authentic and genuine Christian life. Let’s see them! 1. The sacramental confession, as a sign of conversion; 2. The fidelity to the Sunday, Day of the Lord and of the Man; 3. The solidarity towards our brothers, especially with deeds of charity towards those in need.



 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

17 Domingo durante el año

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17 Domingo durante el año
 – Evangelio: Juan 6,1-15

“Aquí hay un muchacho que tiene cinco panes de cebada y un par de peces.
Jesús tomó los panes, dijo la acción de gracias y los repartió a los que estaban sentados”.
Mirar a la gente con atención; mostrar cercanía a las personas. Como hacía Jesús. Dejar a un lado la conciencia aislada. El amor a la gente facilita el encuentro con Dios. No ver lo que queremos, sino lo que tenemos delante. Ver hambre en los hambrientos, sed de justicia en los maltratados, alegría en los que ríen, cansancio en los que buscan y no encuentran. La mirada limpia es una escuela de humanidad, una excelente manera de comenzar la oración.
¿Dónde está el secreto de la generosidad cristiana? ¿En la cantidad? ¿En la calidad? ¿En el personalismo? ¿En el mandamiento del amor? ¡No! ¡Va mucho más allá! La multiplicación de la generosidad cristiana arranca y nunca se aparta de esa fuente inagotable de misericordia que es Dios.


WEGE DES GEISTES

EVANGELIO: Lucas 10,38-42

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EVANGELIO: Lucas 10,38-42

“Entró Jesús en una aldea y una mujer llamada Marta lo recibió en su casa. Tenía una hermana llamada María, que, sentada a los pies del Señor, escuchaba su palabra.
Señor, ¿no te importa que mi hermana me haya dejado sola con el servicio? Dile que me eche una mano. Marta, Marta: andas inquieta y nerviosa con tantas cosas: solo una es necesaria. María ha escogido la parte mejor, y no se la quitarán”.

¡Qué alegría celebrar hoy esta acogida de Marta!
Orar es acoger a Jesús en la propia casa. Al acoger a Jesús, él nos acoge en su corazón. Cuando recibimos a Jesús, todo lo vemos de otra manera, porque Él nos regala su mirada.



Preghiere

Caro Dio

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Caro Dio

Questa lettera non la leggerà mai nessuno, ma non importa: l'importante è che arrivi a Te. Non ho particolari cose da chiederti... anzi nessuna, se non una. Voglio pregarti per tutte le persone che incontro ogni giorno, che incrocio per le strade, che mi passano accanto nei supermercati, che vedo alla televisione, che assistono ai concerti ed ascoltano la musica come me. Voglio pregarti perché siano felici.