CHE PADRE!
Dalla parabole del figlio prodigo ci sia consentito di ricavarne una specie di Decalogo di questo nuovo rapporto con Lui.
2. Questa concentrazione c'è già in noi e viene alimentata dalla liturgia e dalle nostre stesse preghiere personali. Ma è bene esplicitarla, perché influenzi più a fondo la nostra vita interiore.
3. Non concedere più spazio nel nostro spirito alla paura di Lui: è una specie di oltraggio. Darlo invece all'amore, alla confidenza, all'adesione filiale al suo progetto.
4. La paura, il timore, riservarli verso di noi stessi, sempre in grado di tradire questo progetto e rovinarci. Ma anche questo timore lo equilibreremo con la fiducia nel Padre, perché non paralizzi le forze migliori dell'anima.
5. Non interpreteremo mai come un castigo quello che il Padre disporrà di noi. Semmai come un richiamo pieno di premura paterno- materna.
6. Egli ha perdonato i nostri peccati nel senso assoluto. Di essi ci resti solo un ricordo generico, che mantenga in noi una saggia attenzione a non ricaderci più, ma non crei angoscia che freni lo slancio dello spirito.
7. Vivere il resto di nostra vita nel segno dell' abbandono totale e affettuoso alle Sue disposizioni, sicuri che scegliere sempre ciò che è il meglio: anche quello che non saprem¬mo scegliere noi.
8. Per rivivere tutto questo, è indispensabile attenerci al modo con cui lo visse Gesù. Ad ogni pagina del Vangelo se ne ricava una testimonianza commovente.
9. Vedremo in Maria una espressione `al femminile ; quindi assai proporzionata a noi, della tenerezza materna del Padre. La sorgente, nella sua scaturigine vera resta sempre e solo Lui.
10. La conclusione della Scrittura resta sempre quella raccolta dalle labbra di Gesù: "Nes¬suno viene al Padre, se non per mezzo di me "(Gv 14, 6).
AS VIAS DO ESPIRITO
Solenidade de Pentecostes
Solenidade de Pentecostes
8 Junho 2014
Uma reflexão