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“CIO’ CHE E’ MIO E’ TUO”
Vogliamo fissare lo sguardo sul Padre, per cogliere il senso più vero e consolante del suo contegno e delle sue espressioni accorate. Per prima cosa, egli, appena avvertito sulla reazione del figlio maggiore, lascia convito, musiche e danze, per uscire di casa, a pregarlo di entrare.
 Capite? Pregarlo.  Gesù riassume così quella parte del dialogo iniziale. Perché non viene spiegato come mai si sia dato il via a tanta festa, senza avvertirne il figlio ancora sui campi?



 Inutile rifarci ai telefonini che naturalmente non esistevano: si poteva spedire un corriere a cavallo. Ma il Salvatore vuol far vedere come il Padre, appena riavuto il figlio ritrovato, è stato sconvolto e galvanizzato(diciamo con neologismi appena tollerabili) da una gioia così immensa, da non poter pensare a altro.
Sappiamo già dall'altro articolo l'insolenza della risposta del figlio.
Il Padre, per niente ferito da quel modo di esprimersi, espose in questi termini commoventi la spiegazione:  “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato" ( Lc 15,31-32). Anche qui è utile schematizzare:



-    L'inizio col termine “figlio”segna il contrasto con il modo di dire del maggiore che non l'ha chiamato padre.
-   
-    Il richiamo alla convivenza familiare: tu sei sempre con me non sembra sia stata mai capita da quel figlio, per come si è espresso...
-   
- La dichiarazione di comproprietà`quello che è mio è tuo sta ad indicare che se lo avesse chiesto, avrebbe avuto ben altro che un misero capretto! Perché non lo ha chiesto?
Dove era la sua confidenza col Padre? E ora glielo rinfacciava?

- La presentazione di`questo tuo fratello tornato a casa ( e non solo `figlio mio'),
rappresenta la giustificazione della gran festa: `era morto e ora è stato ritrovato' (Sono le due motivazione già espresse con gli altri familiari, i convitati e la servitù).

- La necessità di far festa ('bisognava'!) spiega che si trattava non di cogliere opportunisticamente un'occasione per far baldoria, ma di esprimere la sorpresa, la gioia immensa, di aver riavuto in seno alla famiglia quel figlio dissennato, ma sempre figlio.
. Egli è ancora sull'uscio della sua Casa: il fratello maggiore del prodigo, a quanto si può capire è ancora lì, ostinato a non voler entrare. Non gliene importa del dolore di suo padre: lo rode ancora la rabbia, scatenata dalla gelosia verso il fratello che da ex porcaretto è tornato ad essere il prediletto.

AS VIAS DO ESPIRITO

SEXTO DOMINGO DE PASCOA

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SEXTO DOMINGO DE PASCOA
25 MAIO 2014
UMA REFLEXÃO


A liturgia deste sexto domingo de Pascoa nos convida a descobrir a presença discreta e efficaz de Deus no caminho histórico da Igreja. A promessa de Jesus " ... não vos deixarei orfãos" pode ser uma boa sintese dessa reflexão. O Evangelho nos apresenta parte do testamento de Jesus na Ultima Ceia da Quinta Feira Santa. Aos discipulos, inquietos e medrosos Jesus promete a vinda do Paráclito que conduzirá toda a comunidade cristã em direção à verdade e a levará a uma união sempre mais intima de Jesus com o Pai.  Dessa forma a comunidade será a casa de Deus no dará testemunho da salvação que Deus quer oferecer aos homens.
Codice shinistaT

THE WAYS OF THE SPIRIT

EASTER - ITS JEWISH AND CHRISTIAN ORIGINS

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EASTER - ITS JEWISH AND
 CHRISTIAN ORIGINS


JEWISH EASTER

The word “Easter” is derived from the  Jewish term  “Pesach” which means “Passover”.
It was the yearly festival commemorating the miraculous Red Sea crossing
when Moses set free the Jews from Egyptian slavery lasted 430 years.
Today Jews still celebrate this festival.



LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

DOMINGO SEGUNDO DE PASCUA DE LA RESURRECCIÓN DEL SEÑOR Evangelio: Juan 20, 19-31

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DOMINGO SEGUNDO DE PASCUA DE LA RESURRECCIÓN DEL SEÑOR

Evangelio:  Juan 20, 19-31 


"Al anochecer de aquel día, el primero de la semana, estaban los discípulos en una casa, con las puertas cerradas por miedo a los judíos. Y en esto entró Jesús, se puso en medio y les dijo:
- «Paz a vosotros.»
Y, diciendo esto, les enseñó las manos y el costado. Y los discípulos se llenaron de alegría al ver al Señor. Jesús repitió:
- «Paz a vosotros. Como el Padre me ha enviado, así también os envío yo. »
Y, dicho esto, exhaló su aliento sobre ellos y les dijo:
- «Recibid el Espíritu Santo; a quienes les perdonéis los pecados, les quedan perdonados; a quienes se los retengáis, les quedan retenidos.»



WEGE DES GEISTES

O que vou dizer ao confessor?

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O que vou dizer ao confessor?
 
Começamos assim: como deveríamos definir a primeira fonte de angustia  para àquele que se encosta à Penitência? Óbviamente, para alguém que nunca se confessa, não sabemos quanto poderá sofrer para se fazer uma idéia aproximada daquilo que aconteceu na sua conduta moral. Mas, desses, não me interesso.

Preghiere

SIGNORE: INSEGNACI COME PREGARE Luca 11.2

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SIGNORE: INSEGNACI COME PREGARE

Luca 11.2

Una riflessione
Quando i discepoli chiesero a Gesú come pregare Lui rispose pronunciando le parole della preghiera al Padre Nostro creando cosí un  modello completo e allo stesso tempo universale.  Di fatto, tutto quello che si puó  dire al Padre é contenuto nelle sette richieste che tutti noi sappiamo.  In queste richieste c'é una semplicitá reale e tale che anche un bambino lo apprende e allo stesso tempo una profonditá tale che si puó consumare una vita intera a meditare il senso di ognuna. Non ci parla ognuna di esse di quello che é necessario alla nostra esistenza, diretta a Dio, al Padre ?