... con Papa Benedetto
Un anno fa ho avuto un impulso nuovo nella mia vita di sacerdote. La chiamerei quasi una... chiamata. La morte in un incidente stradale di tre ragazzi insieme mi ha posto la domanda: e tu che fai? Vuoi fermare, per quello che puoi, la morte? Vuoi mobilitare i giovani a non morire dentro e fisicamente e a scegliere la vita? Mi sembrarono le domande nuove di un'ordinazione sacerdotale in tarda età.
Ho pensato e pregato prima di dire sì, eccomi. Quella sera erano entrati a casa mia più di trenta ragazzi a testa bassa. II primo aveva detto: "Prete, aiutaci". Mi hanno parlato dei tre ragazzi. E nata un'associazione: "Ragazzi del cielo-Ragazzi della terra" per far vivere la memoria dei giovani del cielo e per promuovere la consolazione dei genitori e attività di formazione per i nostri giovani.
Nell'ultimo scorcio dell'anno 2007 ho voluto portarli, in gran numero, a incontrare Papa Benedetto XVI° in una delle udienze generali del mercoledì. Stavano tutti là davanti, aggrappati alle transenne con le loro magliette colorate. All'apparire della papamobile si sono scatenati e il Papa li ha guardati con immensa simpatia. Poi, durante l'udienza, quando sono stati citati tra i presenti si sono proprio gasati.
Quando il Papa li ha salutati particolarmente come gruppo sono esplosi, fino al punto che il Papa ha detto: "Grazie, ragazzi del vostro entusiasmo!".
Poi, dopo la benedizione, ho potuto parlare a tu per tu con il Papa per qualche minuto. Gli ho detto che ero il prete di quei ...scalmanati. Mi ha chiesto che cosa facevamo con loro. Ho potuto spiegare brevemente che quel grido di gioia è la liberazione da un grido di dolore che essi si portano dentro e che l'incontro con il Papa dà la forza per continuare.
Era bello guardarlo negli occhi e sentirlo così interessato al nostro cammino. Ho potuto capire, dai suoi brevi accenni, quale posto hanno i giovani nel suo cuore e nel suo Ministero Petrino.
Mi ha detto: "Non bisogna mai abbandonare i giovani". Una stretta di mano che sempre ci fa sentire la conferma del Signore sulle nostre scelte e difficoltà. Tutti i ragazzi hanno visto questo breve colloquio e alla fine la domanda inevitabile: "Che ti ha detto il Papa?".
È importante per i ragazzi quello che dice il Papa. E mi sono chiesto perché arrivano così poco ai nostri giovani le parole del Papa Benedetto, il Papa della ricerca della Verità e della proposta chiara, in tutti i sensi, della Verità.
Forse i media estrapolano poche parole dai suoi discorsi, forse con il Papa Giovanni Paolo II° eravamo abituati a guardare e meno a leggere. Ma, seguendo con continuità, il magistero di Papa Benedetto mi affascina questa sua passione di rendere semplice e comprensibile la fede, Gesù, la Chiesa e tutte le Verità della fede. E' un pregiudizio ritenerlo difficile. Tutte le volte che parla ai giovani, le sue indicazioni sono precise, profondissime, attuali per questa generazione.
Ho detto: "Grazie Santità", quel giorno, in nome di tutti i ragazzi del cielo e della terra. Ma vorrei invitare tutti i giovani e meno giovani a conoscere il cuore e il pensiero di Papa Benedetto XVI°.
Don Giosy Cento