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Non era un mito ma un ... mite

“Sono cresciuto in Parrocchia con le tue canzoni in mezzo alla mia gente e ai miei ragazzi. Le ho suonate sempre con la fisarmonica. Verresti a un mercoledì di Quaresima che faccio con i giovani della Diocesi nella Cattedrale di Molfetta?”. Fu questo il mio primo incontro telefonico con il Vescovo “don”. Dissi di sì e partii, allora, con la mia chitarra prendendo un aereo per Bari.

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Don Giosy Cento, autore dell'articolo, durante uno dei suoi concerti

Arrivato a Molfetta, mi venne ad aprire un bambino. Non era o meglio era uno dei piccoli ‘figli’ che il Vescovo “don” ospitava nella sua casa Vescovile: famiglie senza casa o disagiate.

La cosa mi impressionò molto. Lui mi accolse con la sua fraternità inimitabile e scendemmo in Cattedrale per le prove. Il fascino di questo uomo, innanzitutto uomo, mi si rivelò ancora più grande quando, dopo cena, la Cattedrale di Molfetta si riempì all’inverosimile di giovani che seguivano le catechesi del Vescovo e pregavano con lui. Durante le sue parole di presentazione della serata e della mia missione compresi in un attimo perché così tanti ragazzi e ragazze fossero lì. Il Vescovo “don” parlava dal cuore attingendo a Dio in un modo convinto e convincente, appassionato e dolce come una carezza. Un linguaggio biblicamente insolito e attuale: una novità assoluta. Provai quasi un disagio a incominciare a parlare e cantare dopo di lui. La serata fu bella e emozionante. Ma sinceramente non mi resi conto di aver incontrato uno dei più grandi profeti della nostra epoca.

Ci trovammo insieme ancora una volta a Nettuno. Lui parlò ai giovani e io dovevo fare il concerto dopo la sua... chiacchierata. Ma lo avevo visto tanto pallido e gli chiesi: ”Don, ma non stai bene?”. “Sono solo stanco - mi rispose - e poi il viaggio in treno è stato troppo lungo. Sai, spostarsi continuamente...”. E un sorriso. Allora mi feci coraggio e gli chiesi un autografo per un giovane seminarista e lui acconsentì. E poi scherzando... ”E tu non me lo fai? Le canzoni danno più... fama dei libri”. Non si potè fermare al concerto, doveva ripartire, sempre partire. Seppi poi della malattia. E mi dispiacque molto non poterlo raggiungere. Ma poi mi telefonò lui stesso per invitarmi di nuovo a Molfetta. Andai per il concerto, con la nascosta speranza di vederlo. Ma in quella ultima quaresima proprio non stava più bene e non lo potetti vedere. La sua festa di partenza dalla terra mi legò ancora di più a lui. Ora mi era rimasto così’ nel cuore che, ogni volta che vedevo un suo libro, lo... mangiavo.

E così ha sempre fatto parte di me: della mia vita, della mia pastorale, della mia Missione, dei miei testi delle canzoni. Intorno sentivo crescere ”il mito” di don Tonino. Ricordato, letto, amato, pregato, non capito, giudicato anche dentro la Chiesa, strumentalizzato per scopi che non erano i suoi. Nel mio cuore, sinceramente, non è un mito. Don Tonino per me è un MITE che ha ereditato la terra, promessa da Gesù.
E’ l’uomo mite che ha gettato uno sguardo sempre d’amore sulla terra, sulla sua terra e sull’uomo, centro del suo vivere. E’ il sacerdote mite che è totalmente afferrato dal Risorto e ne carica l’energia divina nella parola e nel ministero. E’ il Vescovo mite che sveglia sempre l’aurora dentro le situazioni più attuali e quotidiane dell’esistenza, seminando il Dio giovane nella Chiesa. Per questo eredita la terra: campo fecondo che si lascia seminare e entusiasmare, affascinata dal ritmo spirituale delle sue parole, delle sue intuizioni, della sua profezia, dal suo grembiule, dai suoi gabbiani, dai suoi arcobaleni, soprattutto dalla Vergine Maria, donna dei nostri giorni.

Beato te Vescovo “don”, beato mite di cuore che hai saputo unire grandezza e umiltà, vertigine e sprofondo, peccato e braccia aperte, povertà e salvezza, coraggio estremo per la pace e parola eucaristica di fuoco. Beato te che hai saputo mantenere mitezza e sorriso nella vita quotidiana della Chiesa e della tua Chiesa, coniugando fermezza nei principi e apertura a tutti gli orizzonti. Beato te, mite e umile di cuore, che hai scavato alle sorgenti profondi di ogni parola e gesto di Cristo, trasformandoli in luminosi segnali indicatori di strade autentiche e inedite di vita e di adesione a Lui. Con immensa gioia e piccolezza, di fronte a te, ricordandoti e leggendoti, respirando il tuo Salento, la tua famiglia, la tua gente e l’ulivo sulla tua tomba ti dedico questo disco.

MITE DON TONINO, con la speranza che tu mi canti ancora mentre io oggi ti canto. Che tanti altri cantino quel Concerto Pasquale che è stato e sarà sempre il segno del tuo passaggio e il tuo sogno. Ti voglio bene, ti vogliamo bene... come tu ci hai insegnato a dire da quell’ultimo scomodo altare del tuo ultimo giovedì santo terreno.

Don Giosy Cento

Viedellospirito Don Lucio Luzzi Bella iniziativa questa di Aromys - Home fragrances sopratutto perchè va ad esaltare la figura di questi straordinari personaggi che hanno speso la loro vita per il prossimo e per la Chiesa. Oggigiorno è infatti raro vedere l'esaltazione dei Santi; mentre invece si prediligono sempre esempi e personaggi molto spesso discutibili. Viva Aromys allora!

www.aromys.it


www.aromys.it, ricordi dei Santi in essenze per ambiente

AS VIAS DO ESPIRITO

Oração a Nossa Sehnora de Guadalupe

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Dia 12 Dezembro
 ORAÇAÕ À NOSSA
Sehnora de Guadalupe 


Padroeira da America Latina Oh, Virgem Imaculada, Mãe do verdadeiro Deus e da Igreja!Tu, desse lugar, manifestas a tua clemência e a tua compaixão a todos que solicitam teu amparo, escuta a oração que, com filial confiança, te dirigimos e apresenta-a ao teu Filho Jesus, nosso ùnico Redentor. Mãe de Misericordia, mestra do sacrificio escondido e silencioso, a ti, que vens ao encontro de nós pecadores, te consagramos neste dia todo nosso ser e todo nosso amor.Consagramos-te nossa vida, nossos trabalhos, nossas alegrias, nossas enfermidades e nossas dores.Concede a paz, a justiça e prosperidade a nossos povos. Tudo o que temos e somos colocamos sob teus cuidados, Senhora e Mãe nossa.
Codice shinistaT Codice shinistaT

THE WAYS OF THE SPIRIT

EASTER - ITS JEWISH AND CHRISTIAN ORIGINS

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EASTER - ITS JEWISH AND
 CHRISTIAN ORIGINS


JEWISH EASTER

The word “Easter” is derived from the  Jewish term  “Pesach” which means “Passover”.
It was the yearly festival commemorating the miraculous Red Sea crossing
when Moses set free the Jews from Egyptian slavery lasted 430 years.
Today Jews still celebrate this festival.



LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Canción de meditación en vídeo

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Nada te turbe

Elaboracion musical de

Mons. Marco Frisina


Santa Teresa de Ávila logró en su vida cumplir grandes obras dejandose conducir por el Señor, afrontando sin temor sufrimientos y persecuciónes, pero cumpliendo igualmente la voluntad de Dios. Teresa conservaba esta oración en su libro de oración, porque cada día ante sus ojos era evidente la necesidad de abandonarse en el amor de Dios.
 

WEGE DES GEISTES

Problemi di Fede pratica.catechesi dommatica

Problemi di Fede pratica.
 I compiti fondamentali della Chiesa
CATECHESI DOMMATICA
Due parole che chiariscano


Già l'aggettivo “dommatico” suona assai forte, per noi oggi, assuefatti all'impreciso, e all°approssimativo. Le formulazioni solenni della Chiesa vanno accettate, pena l'abbandono della fede. Però è anche vero che la fede è sempre più che un obbligo, un'esigenza.
Detto questo, se ricordate che Catechesi vuol dire Teologia semplificata per il popolo,
mentre la Teologia è Catechesi per gli studiosi, basta distinguere le due aree di questa Teologia per il popolo, che sono la Dommatica, riguardante le verità da credere, e la Morale, interessata agli atti concreti con cui l'uomo attualizza la sua fede.


Preghiere

TI ADORO DIO

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TI ADORO DIO

(al mattino)
Ti adoro» mio Dio,
e ti amo con tutto il cuore.
Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano
e conservato in questa notte.
Ti offro le azioni della giornata:
fa che siano tutte secondo la tua volontà
per la maggior tua gloria.
Preservami dal peccato e da ogni male.