IL chicco di grano

E' inverno. Il clima è gelido. La terra è spoglia. Un senso di solitudine e di vuoto si insinua nei pensieri e sembra arrestare anche gli slanci di vita che salgono spontanei dal cuore.
Ma questa è la superficie. Sotto le zolle c”è tutta una vita che fermenta: i semi gettati nell”autunno con fiducia nei solchi e custoditi nel grembo, profondo e caldo,
della terra, sono lì a spezzare l'involucro protettivo, a maturare l'insita vitalità.



É questo un processo sorprendente e paradossale. Nella natura fisica è il passaggio dall'inverno alla primavera. Nel disegno globale che ci è dato di cogliere, nella storia in genere e nella storia della salvezza in
particolare, è la germinazione della vita che fiorisce dall'esperienza della morte.


Nel regno delle radici, al coperto delle zolle, nel buio dell'attesa la morte genera la vita. «In verità, in verità vi dico: se il cchicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se im/ece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24).
Questa affermazione è solenne. L'enunciato è una stupenda metafora. Il chicco è lui, Cristo. Cadrà in terra, anche se la sua caduta sarà un «innalzamento››. Ma così
non sarà più solo: il molto frutto del seme che muore, è l”attrazione a sé di tutto e di tutti.


Questo è il «mistero pasquale››:
il seme nascosto in una tomba in quel tragico venerdì sera, al mattino del

primo giorno della settimana sbocciò d'improvviso e quel luogo divenne un giardino che non ha smesso più di fiorire e portare molto frutto.
Prima qualcuno, poi molti, moltissimi si sono lasciati coinvolgere in questa avventura, si sono innamorati di quel campo, sono entrati in quel giardino per ripetere l'esperienza.
Il vescovo di Antiochia, Ignazio, andando verso Roma per essere dato in pasto alle fiere, scrive ai cristiani dell'Urbe: «Frumento di Cristo io sono; sarò macinato coi denti delle bell/e e sarò troz/ato pane puro di Cristo» (Rm 4,1).
Saranno queste messi biondeggianti a rendere la terra bella e felice. Sarà questo pane a nutrire le speranze di ogni uomo e di ogni donna. E il pane sarà veramente buono, ma prima è necessario il chicco che muore.


 

AS VIAS DO ESPIRITO

O ESCOPO DO SEU EVANGELHO - EVANGELISTA MARCOS

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O ESCOPO DO SEU EVANGELHO
- EVANGELISTA MARCOS


Uma palavra  devemos utiliza-la a respeito da lingua do primeiro evangelista no contexto de seu trabalho. Alguns estudiosos observaram  a presença de um numero consideravel  de palavras de origem  latina, apenas reveladas através transcrições grecas.
Vamos imaginar " Leghio"  que é uma palavra latina  Legio ( legião )  Kenturion , Centurio ( centurão)  Fraghelllon  ( flegellum )  Mas a coisa não é assim convincente. Marcos cita também as de origem aramaica, como Talitha  ( jovem ) Korban ( deposito de dinheiro sagrado )  e sobretudo Abba  ( Pai )  quando se trata de palavras de Jesus nas lembranças dos primeiros cristãos. 

THE WAYS OF THE SPIRIT

Imitação......3.40 COMO O HOMEM DE SI MESMO NADA TEM DE BOM E DE NADA PODE GLORIAR-SE


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Imitação......3.40
 
COMO O HOMEM DE SI MESMO NADA TEM
 DE BOM E DE NADA PODE GLORIAR-SE

 
Senhor: que é o homem para que dele vos lembreis: que é o filho do homem para que o visiteis ?
Que merecimento tinha o homem para que lhes désseis a vossa graça ?
Senhor, de que podia queixar-me, se me desamparesseis ?
Que posso eu, com justiça objetar, se não me concedeis o que vos peço ?
Certamente posso pensar e dizer com verdade:Senhor, nada  sou e nada posso, nada tem de bom em mim, falta-me tudo, tendo sempre para o nada. Se não for por vós amparado e inteiramente fortalecido, logo me torno tíbio e dissipado.


LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

“Este es mi hijo muy amado”

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“Este es mi hijo muy amado”…

en la fiesta del Bautismo del Señor

 

“El momento decisivo con nuestra vida espiritual

 

es aquel en que comprendemos que de verdad somos amados por Dios”

 

“Todo lo que Jesús hizo, dijo y sufrió fue para mostrarnos

 

que el amor que más ansiamos nos lo da Dios”


WEGE DES GEISTES

A.MARIA DONNA CHE CONOSCE LA DANZA

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A.MARIA  DONNA CHE CONOSCE LA DANZA

Facci capire che la festa
È L’ ultima vocazione dell'uomo



Santa Maria donna che ben conosci la danza, ma anche conosci il patire, intenta, già sotto la croce, a come trasporre nei ritmi della festa i rantoli di tuo figlio, aiutaci a comprendere che il dolore non è l'ultima spiaggia dell’uomo.
É solo il vestibolo obbligato da cui si passa per deporre i bagagli: non si danza col guardaroba in mano!
Noi non osiamo chiederti né il dono dell'anestesia, né  l’esenzione dalle tasse dell'amarezza.


Preghiere

La preghiera del prete

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La preghiera
del prete


Dio mio e Signore mio, sono un tuo prete, abbondo di amore per te. I tuoi figli, miei fratelli si aspettano da me i tuoi doni infiniti:  fa di questo tuo prete chiarezza per i loro dubbi, pace se scendono nei tormenti dell'esistenza e gioia nella volontà di vivere i tuoi insegnamenti, le tue parole; fa di me la tua presenza nel loro cuore, nella loro mente come tu sei sempre in me e riempi delle tue certezze i giorni di chi mi interroga, avrò così la tua pace mentre sarò cercato nel tuo nome.