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La sua vita dettata con un filo di voce

Caro Natalino,
in «Epoca» è stata riportata una tua lettera, che la mamma mi ha trasmessa per mezzo delle mani.

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Sono sorda e cieca, perciò le cose, per me diventano abbastanza difficoltose.


Anch’io, come te, ho ventisette anni, e sono inferma da tempo. Un morbo mi ha atrofizzata, quando stavo per coronare i miei lunghi anni di studio: ero laureanda in medicina, a Milano.


Accusavo da tempo una sordità cui i medici stessi non credevano, all’inizio. E io andavo avanti così non creduta, e tuffata nei miei studi che amavo disperatamente.

Avevo sedici anni quand’ero già iscritta all’Università.


Poi il male mi ha completamente arrestata, quando avevo quasi terminato lo studio.


Ero all’ultimo esame, e la mia quasi laurea mi ha servito solo per diagnosticare me stessa: perché, ancora, fino allora nessuno aveva capito di che si trattasse.


Fino a tre mesi fa godevo ancora della vista: ora è notte.


Però nel mio Calvario non sono disperata. Io so, che in fondo alla via, Gesù mi aspetta.

Prima nella poltrona, ora nel letto che è la mia dimora, ho trovato una sapienza più grande di quella degli uomini. Ho trovato che Dio esiste ed è Amore, Fedeltà, Gioia, Fortezza, fino alla consumazione dei secoli.


Fra poco io non sarò più che un nome, ma il mio spirito vivrà, qui fra i miei, fra chi soffre, e non avrò neppure io sofferto invano. E tu, Natalino, non sentirti solo, mai.

Procedi serenamente lungo il cammino del tempo, e riceverai luce, verità, la strada sulla quale esiste veramente la Giustizia, che non è quella degli uomini, ma la giustizia che Dio solo può dare.


Le mie giornate non sono facili: sono dure, ma dolci, perché Gesù è con me, col mio patire, e mi dà soavità nella solitudine e luce nel buio.

Lui mi sorride e accetta la mia cooperazione con Lui. Ciao, Natale, la vita è breve; passa velocemente.

Tutto è una brevissima passerella, pericolosa per chi vuole sfrenatamente godere, ma sicura per chi coopera con Lui, per giungere in Patria.

Ti abbraccio.
Tua sorella in Cristo.      

Benedetta



Quando vuoi, puoi sentire come protezione a casa tua: il profumo che emanava PADRE PIO: GELSOMINO- SANTA RITA DA CASCIA: ROSA- SAN GIOVANNI PAOLO II: CEDRO.

 

foto di Viedellospirito Don Lucio Luzzi.

AS VIAS DO ESPIRITO

A fisionomia de Jesus

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Extraído da uma carta de
Publio Lentulo à Tibério
(31 d.c.)

Carta de Publio Lentulo, governador da Judeia, ao imperador sobre a descrição da fisionomia de Jesus Cristo. Lentulio foi contemporaneo de Cristo. É um documento de alto valor histórico e bastante verdadeiro. Entendí, ó Cesar, que voce deseja saber o quanto agora te conto, estando aqui um homem, chamado Jesus Cristo, que pela gente é dito Profeta, e seus discipulos o consideram como Divino, e eles dizem que Ele é filho de Deus, criador do céu e da terra e de todas as coisas que no mesmo se encontram e foram feitas.
 


 

THE WAYS OF THE SPIRIT

IT'S CHRISTMAS !

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IT'S CHRISTMAS !
THE TRULY JOY OF THE HEART.


Five centuries before the coming of Christ, the King of Babylon ( today Bagdad) invaded Israel and deported ali the population to Mesopotamia. The voice of the Prophet lsaiah,walking among the people encouraging them: " Do not be afraid,for behold your God will come to save you ... And you Bethlehem are not the smallest of the villages of Israel, from you a Savior will be born.

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Finally, after a long waiting, the Salvation Game.
C

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Me guiaste porque te constituiste en mi esperanza

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Me guiaste porque te
constituiste en mi esperanza

“El Señor nos conduce como guía, y nos lleva en sí como camino, y nos atrae a sí como patria. Nos conduce. ¿Por qué? Porque se constituyó en nuestra esperanza. ¿Cómo se constituyó en nuestra esperanza?

Oísteis que fue tentado, que padeció y resucitó; por lo mismo, se constituyó en nuestra esperanza. ¿Qué nos decimos cuándo leemos estas cosas? Dios no nos condena, pues por nosotros envió a su Hijo a ser tentado, a ser crucificado, a morir y a resucitar; Dios no nos condena, pues por nosotros no perdonó a su propio Hijo sino que le entregó por todos.

 

WEGE DES GEISTES

Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente

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 Problemi di una Fede che
vuole permeare la vita
 
"Per opera dello Spirito Santo”
si è incarnato

Non ci lasciamo sfuggire il particolare che, a questo punto, il nostro Simbolo Niceno Costantinopolitano non è più laconico, come quando ha presentato il Padre e sostanzialmente anche quando ha introdotto il Verbo eterno. Ora sta parlando il Verbo incarnato e nella professione di Fede si riferisce ad una certa storia, una biografia, che riguarda un uomo, un uomo che è anche Dio. Inizia affermando che autore di questa storia è lo Spirito Santo, in un tipo di azione che travalica ogni valutazione della mente umana.
 

Preghiere

Preghiera a San Francesco

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San Francesco 
Poverello d'Assisi, pensaci tu...
 

O santo patrono
della nostra amata terra
illumina chi governa,
perché nulla venga
a mancare alla povera gente
e tutta la nazione possa vivere
giorni tranquilli
da ogni punto di vista.