Benedetta Bianchi Porro
Verso la beatificazione
Cara Venerabile Benedetta,
ho conosciuto la tua breve ma significativa esistenza tramite il libro che Graziella mi ha regalato: sono rimasta incantata dal tuo coraggio e sacrificio e debbo confessarti che ho pianto per Te, per me. Ogni giorno, specialmente alla sera, mi rivolgo a Te per avere, forza all'indomani. Spero tanto di incontrarti in un sogno per abbracciarti fisicamente.
Una foto familiare di Benedetta
Nel 1951 ero nata con labiopalatoschisi (con difficoltà di parola e deglutizione), poi tramite interventi ho risolto la quotidianità. Con la volontà e l'aiuto della Madonna avevo raggiunto una forte stabilità: ho studiato, ho lavorato, mi sono sposata con un bravo ragazzo, adesso un meraviglioso uomo, ho avuto un bel bimbo, -ho allontanato la depressione guardando l"azzurro del cielo o le nere nuvole, andandomi a Dio: mi sentivo in paradiso pur stando in terra!
... Poi sette anni or sono una telefonata ha sconvolto la nostra vita: Andrea, nostro figlio, in un grave incidente ha perso la vita: non è giusto dire che sia finita perché Andrea è rimasto in coma. Fisicamente qui con noi, in casa, viene assistito e accudito da me e dal papà 24 ore su 24, però ci manca il risvolto della vita, ci mancano le sue risate o le sue battute spiritose, i suoi progetti ora mancati, la sua gioia di vivere... Per noi è un gran dolore vederlo lungo e sempre inerme in quel lettino... comprendo e stimo la tua mamma, grande donna! Il futuro mi spaventa perché si diventa anziani con le forze deboli e gli acciacchi più accentuati (sono certa che tu da lassù li conosci. Che ne sarà del nostro Andrea? Io ripeto a Pappe (il papà che si dispera) che, fin quando saremo uniti nulla potrà travolgerci, ma a volte anch'io perdo la speranza per la stanchezza o per quello che vorrei fare e non posso, poi accendo la musica e ricomincio a lavorare di fantasia e il solito tran tran si fa più leggero!
Vorrei tanto imitarli ma sono debole perché sono attaccata a questo mondo. Nella preghiera trovo una calma apparente e da allora Ti chiedo sempre, e con l'intercessione della Madonna.
Grazie ancora, Benedetta!
"Una gomma a terra... in autostrada, nei pressi dell'uscita di Altedo, buio, nebbia, tanto traffico, il 20 gennaio scorso, intorno alle 17. Un pensiero a te...
Due luci gialle, sulla stessa corsia, via via più luminose. Un disco blu con freccia bianca si accende sempre di più. Una persona in tuta gialla con torcia accesa si avvicina, ma si avvicina anche il mezzo di soccorso.
Sì, venivano verso di noi, e contromano.
Li hai chiamati tu?". -Maurizia-
Voglio raccontarti questo fatto: quando siamo venuti a Dovadola la prima volta, Benedetta aveva 18 mesi. Io presi accordi con Anna Cappelli circa la nostra sistemazione e le dissi che avevamo una bimba piccola di nome Benedetta.
Così arrivammo a Dovadola, nel pomeriggio, era freddissimo, con la neve per le strade. Arrivati alla "Rosa bianca" io scesi dalla macchina ed entrai nella casa per comunicare il nostro arrivo. Anna, che già stava molto male, non appena seppe che eravamo arrivati, uscì di casa, nonostante il parere contrario di Lucia, con quel freddo terribile e volle andare subito a vedere Benedetta.
Capii allora quanto fosse speciale per lei il fatto che nascessero bimbe alle quali fosse dato il nome Benedetta proprio per amore di Benedetta grande: era in un certo modo il passaggio di un testimone che lei, in particolar modo, aveva curato ed alimentato durante tutti gli anni passati. -
Questo evento mi fece accorgere ancora di più della ricchezza del nome dato alla mia bimba.. tanto c'è Benedetta in cielo che ci pensa! -Claudia-