E' terminato anche il 2015: è doveroso un ringraziamento a Dio
Hora ruit dicevano gli antichi; il tempo corre velocissimo.
E ci siamo consumati lintero 2015.
E un anno della nostra vita, trascorso, e che non ritornerà mai più.
E tempo di consuntivi per tutti; le imprese, le aziende, i bilanci familiari
Vogliamo provare, io e te, a sintetizzare questo anno 2007 che passa definitivamente nel corso inarrestabile del tempo?
Chiediamoci onestamente, se lanno trascorso, ha aiutato la nostra crescita umana e cristiana.
Cara Venerabile Benedetta,
ho conosciuto la tua breve ma significativa esistenza tramite il libro che Graziella mi ha regalato: sono rimasta incantata dal tuo coraggio e sacrificio e debbo confessarti che ho pianto per Te, per me. Ogni giorno, specialmente alla sera, mi rivolgo a Te per avere, forza all'indomani. Spero tanto di incontrarti in un sogno per abbracciarti fisicamente.
Se andrai in Brasile, ed io te lo auguro di tutto cuore, farai una esperienza dolcissima al contatto con la gente, ma soprattutto con i bambini e ragazzi.
Quando giro tra le casette baracche attraverso stradine polverose o fangose incontro la festa, la gioia.
In questo tempo che Tu ci offri
si compia in noi la vera conversione
PENSIERO DELLA DOMENICA
+ CANTO DEL SALMO 132 (Com'è bello)
IN VIDEO
La Liturgia ci presenta Gesù che antepone alla sua missione, ardua e difficile, un periodo (40 giorni) di preghiera e sacrificio nel deserto, ma costantemente tentato da satana.
E' la prima domenica di Quaresima, tempo di riconciliazione e perdono.
La prima tentazione per noi è questa: eh ancora c'è tempo a Pasqua!
Invece queste settimane passeranno velocissime.
Allora cosa dobbiamo fare?
In occasione del compleanno (16 aprile) del Santo Padre Benedetto XVI nonchè della ricorrenza del suo sesto anno di pontificato (19 aprile) Don Lucio insieme a Roberto, webmaster e video editor di viedellospirito.it, hanno ideato, creato ed inviato al Papa un canto di meditazione in dvd, tratto dalla suggestiva versione musicale di "Madonna, Schwarze Madonna" del cantautore altoatesino Oswald Sattler dedicata alla Madonna Nera di Altötting (Marienlied von Altötting). Il Santo Padre, bavarese e molto devoto alla Madonna Nera della ridente città a 90 km da Monaco di Baviera, dopo aver ricevuto e visionato il nostro video ci ha riempito di gioia rispondendo, attraverso la Segreteria di Stato, e sopratutto inviando a Don Lucio, a tutti i collaboratori del nostro portale cattolico e a tutti i parrocchiani, dei quali Don Lucio è guida spirituale da oltre 50 anni a Canino (VT), la sua paterna benedizione apostolica.
Li ho visti nei vari turni di mensa dentro il Centro Giovanile Gesù Adolescente come consumano il pasto: lo trangugiano, lo gustano come una festa alla domenica, dopo la S. Messa il Mestre Armando dà un panino con la mortadella e una bibita; tutti in fila come leoni, piccoli, giovani, genitori per questo pasto festivo.
Non abbiamo molti dati personali sulla vita di Bonaventura, tuttavia attraverso i suoi scritti si può capire quale è stato l'influsso di Francesco su di lui.II primo impatto con Francesco è avvenuto in occasione della gravissima malattia che lo colpì tra i 9 e i 14 anni, quando la madre chiese a Dio la grazia della guarigione del figlio attraverso l'intercessione di san Francesco. Non appena "strappato dalle fauci della morte e restituito incolume al vigor della vita" fu consegnato dalla madre ai frati minori del convento di Bagnoregio presso i quali non soltanto studiò, ma incominciò a conoscere il loro fondatore.Più tardi nel 1243 Bonaventura entrò a far parte dell'Ordine sedotto non soltanto dall'esempio di alcuni docenti universitari francescani, ma soprattutto dallo spirito evangelico del poverello di Assisi. Osservando poi che tra ifrancescani si trovava gente umile ed eminenti studiosi, si persuase che si potevano benissimo conciliare umiltà e povertà con la speculazione sapienziale.
Tutti noi sappiamo che la parola " io ti amo" infinitamente ripetuta in tutti i tempi é appena una espressione provvisoria e vuota di sentimento umano. Ma l'occhio di Gesú va oltre le simplici parole di Pietro, il quale al dire " ...tu sai che io ti amo " non era una beffa, poi piú tardi darebbe la vita per amore. Perché l'amore, in fondo, é questo: fare della nostra vita una felicitá verso il prossimo.
Allora possiamo dire che il Vangelo non sarebbe un amore falso di
quello amore che é un impulso immediato da naturarezza umana: l'amore
che non é un dono di sè, ma appropriazione indovuta della vita del
prossimo. É vero, esiste un tipo di amore che si manifesta e si
afferma come una realtá opposta ad un vero amore, come dilazione e
sublimazione del proprio egoismo, questo egoismo che si alimenta e vive
come a esplorazione di un nostro prossimo e non raro viene distrutto.
É
chiaro che il Vangelo non é un progetto di psicanalisi ma l'annuncio di
un progetto esistenziale e che tutte le sue energie hanno le sue
capacitá cosí come il nostro propro cuore sono collocate alla prova ,
collocate al servizio di quella parte dell'umanitá diseredata di tutto,
che mai ha saputo amare perché mai si é sentita amata. "Tu sai che io
ti amo " é emozionante, bello e divino sapere che quacuno ci ama e che
gli altri ascoltino da noi queste parole veramente sincere.
Amare,
peró, vuol dire, frattanto, stare disponibile per fare della nostra vita
um dono, pronto a ultrapassare le barriere dell'esistenza individuale e
consumarsi per il bisogno del nostro prossimo. Ma é sempre bene
ricordare che cosí come per Gesú e Pietro, la prova del nostro amore
solo puó essere il cammino del calvario ................... DOTT. ALBERTO ROSSINI ( BRASIL )
Buon Natale 2012 Riflessioni di Padre Vincenzo Bordo dalla Corea
Lunghia dellalluce destro mi si e INCARNITA e da alcune settimane mi provoca un forte dolore a tutta la gamba. Penetrando nella cute, lha lacerata e fatta sanguinare
copiosamente. Se una piccola insignificante unghia, incarnendosi,
provoca una cosi grande sofferenza cosa avra significato per Gesu, a
Natale, INCARNARSI nella nostra umanità? Quale
atroce ed incredibile tormento deve aver provocato in Lui questo grande e
misterioso processo di unione con il nostro essere: mettere da parte la
Sua sublime divinita. Entrare nella nostra fragile vita. Farsi
avvolgere da essa. Lasciarsi squarciare e sanguinare per amore. E questo
solo perche
dallalto del suo beatifico trono ha VISTO e ASCOLTATO il grido della
nostra sofferenza. Quel nostro straziante urlo non lha lasciato
indifferente, lo haspinto
ad abbandonare il suo felice e radioso paradiso ed entrare nella nostra
carne per dare un senso, una risposta, un aiuto, la salvezza totale e
integrale alla nostra povera e malconcia societa.
Computer: e chi può farne a meno? Internet: quello che cerchi... c'è tutto.
Vi si fruga dentro alla ricerca del mondo, di tutto l'universo. Ricerca di novità, curiosità, pruriti, ma anche di speranza e di senso.
Nella prima domenica della Quaresima il Vangelo ci narra le tentazioni di Gesú. Si, anche Gesú é stato tentato nella sua vita come qualunque essere umano,peró, pieno dello Spirito e fortificato dalla parola, ha saputo affrontarle e non é stato mai suggestionato dal maligno. I quaranta giorni nel deserto ricordono i quaranta anni del popolo ebreo, camminando ugualmente nel deserto, ricerca della terra promessa. In questa situazione il popolo di Dio ha inventato disanimi e tentazioni di tornar indietro , ma,animato da Mosé , ha conseguito di arrivare all'obiettivo: terra e libertá. Il Vangelo presenta tre tentazioni ricevute da Gesú. Le tre inglobano e riesumano tutte le altre, poi, come dice il Vangelo, Gesú non fu tentato solo nel deserto.
Risorgeremo,
pertanto, come Maria. Saremo assunti, come lei, in anima e corpo al cielo, con
un titolo assai simile al suo .La differenza che avvertiamo per primRisorgeremo,
pertanto, come Maria. a è quella
rappresentata dall elemento tempo: lei dopo la sua santa Risorgeremo,
pertanto, come Maria morte, noi nellultimo giorno.
Ma può ritenersi una differenza essenziale, questa, se il tempo, come insegnano
i ?loso?, non rientra nel costitutivo
speci?co delle cose? A rigore di
termini, risuscitare al primo istante dopo la morte, o dopo miliardi di
millenni e sostanzialmente identico, perché il tempo è solo misura del moto,
ideata dagli uomini, incapaci di pensare al di fuori delle categorie di spazio
e di tempo.
Vorremmo poter dire che la Madonna è nata in quel dato giorno, in quellora precisa, in quel luogo della Palestina, magari dove la troviamo al momento dellannunzio angelico, per dare contorni seriamente riscontrabili alla sua esistenza storica. Invece dobbiamo accontentarci di congetture. Del resto, con il Suo Figlio Gesù non siamo in condizioni analoghe?
La Vergine accoglie il Messaggero celeste mentre è intanta a meditare le Sacre Scritture, raf?gurate solitamente da un libro che Maria tiene in mano, 0 in grembo, o sopra un leggìo. È questa anche l'immagine della Chiesa offerta dal Concilio stesso, nella Costituzione Dei Vørbum «In religioso ascolto della Parola di Dio... (n. 1). Preghiamo perché, come Maria, la Chiesa sia docile ancella della divina Parola e la proclami sempre con ferma fiducia. così che «« il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami (ibid.). Angelus, 6.11.05
Jesus ressuscitou verdadeiramente ?Como é quepodemos fazer uma experiência de encontro com Jesus ressuscitado ?Come é que podemos mostrar ao mundo que Jesus
está vivo e contina a oferecer aos homens a salvação ?É, fundamentalmente, à essas questões que a
liturgia desse Terceiro Domingo de Pascoa procura responder.
El 8 de diciembre de 1870, Pío IX declaraba a San José, Patrono de la Iglesia universal. Así como Dios había constituido Gobernador de toda la tierra de Egipto a José, hijo del patriarca Jacob, a fin de guardar el trigo para el pueblo, de la misma manera, llegada ya la plenitud de los tiempos en que debía enviar a la tierra a su unigénito Hijo para la salvación del mundo, escogió otro José, de quien el primero había sido figura, y le hizo príncipe y Señor de su casa y posesión, y custodio de sus principales tesoros, puesto que él estuvo desposado con la Inmaculada Virgen María, que por virtud del Espíritu Santo dio a luz a nuestro Señor Jesucristo, quien se dignó pasar entre los hombres por hijo de José y estarle sujeto. Así es que este afortunado José, no solamente vio, sino que habló familiarmente, abrazó y beso con afecto de padre, a Aquel a quien muchos reyes y profetas habían deseado ver; y con amorosa solicitud alimentó al mismo que el pueblo fiel había de recibir para alcanzar la vida eterna, como pan bajado del cielo.
La
liturgia ci presenta Gesù che antepone alla sua missione ardua e
difficile, un periodo(40 giorni) di preghiera e sacrificio nel deserto,
ma costantemente tentato da satana. E la prima domenica di quaresima, tempo di riconciliazione e perdono. La prima tentazione per noi è questa: eh ancora cè tempo a Pasqua; e invece queste settimane passeranno velocissime.
La preghiera come dialogo com Dio é un bene sommo, essendo una vera intimitá con Lui stesso. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono schiariti cosí anche l'anima che é tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Non deve essere frattanto una preghiera fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore e non deve essere circonscritta a determinati tempi e ore ma fiorire continuamente notte e giorno. Non bisogna innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che anche quando siamo occupati in altre faccende sia nella cura verso i poveri sia in altre attivitá inpreziosite magari dalla generositá verso il prossimo, abbiamo il desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino come da sale, tutto diventi cibo gostosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi, per tutta la vita se a questo tipo di preghiera dedichiamo il piú possibile del nostro tempo. La preghiera é la luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima elevata per mezzo suo in alto fino al cielo abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio e allo stesso tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni, dovendo essere una preghiera autentica e non sole parole meccaniche. Essa é um desiderio di Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini ma prodotto di una grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: " non sappiamo pregare come conviene, ma lo spirito santo intercede per noi con gemiti inesprimibili."( Rom. 8.26b) Se il Signore da a qualcuno tale modo di pregare é una richezza da valorizare e un cibo celeste che sazia l'anima. S elo ha gustato si accende il desiderio celeste per il Signore come un fuoco ardente che infiamma l'anima. Dobbiamo abbellire la nostra casa di modestia e umiltá mediante la pratica della preghiera e rendere splendida la nostra abitazione con la luce della giustizia e ornare le pareti con opere buone come una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre preziose collocare la fede e la magnimitá ponendo ogni cosa in alto sul fastigio la preghiera e decoro di tutte le cose. Solo cosí prepariamo al Signore una degna demora e cosí lo accoglieremo in splendida reggia e cosí trasformerai la tua anima in un tempio della sua presenza...........