Viaggio dello spirito
La vita è un viaggio
dello spirito attraverso
la materia
Inno al viaggio e inno alla vita: al divenire che ci spinge ogni giorno ad essere uguali e diversi da noi stessi e dagli altri. Nasce da un mio bisogno di trovarmi, di perdermi, di trovarmi ancora, di sentire che i miei personali percorsi sono appartenuti, appartengono e apparterranno ad altri viaggiatori. Nellunicità del vivere e dell interpretare la strada cè una forza comune che muove ogni uomo e ogni donna verso qualcosa di indefinito, di sperato, di desiderato, di ignoto, di misterioso. Questa forza non conosce epoche storiche, non è contenuta da confini geografici è tipica dellumanità tutta e nobilita chi fortemente la sente.
NOTES PER UN TACCUINO RISERVATO LA VERA RICERCA DEL SACRO
Dicono che oggi, questa ricerca, sia più evidente che in altre epoche, da parte dell' individuo come delle masse. Segno che ci si sente ancora cristiani. Chi legge così la situazione religiosa attuale è affetto da miopia inguaribile, o non si è ancora liberato del tutto dalla dicotomia tra sacro e profano, di matrice pagana, tutt'al più ebraica; non evangelica.
In occasione del compleanno (16 aprile) del Santo Padre Benedetto XVI nonchè della ricorrenza del suo sesto anno di pontificato (19 aprile) Don Lucio insieme a Roberto, webmaster e video editor di viedellospirito.it, hanno ideato, creato ed inviato al Papa un canto di meditazione in dvd, tratto dalla suggestiva versione musicale di "Madonna, Schwarze Madonna" del cantautore altoatesino Oswald Sattler dedicata alla Madonna Nera di Altötting (Marienlied von Altötting). Il Santo Padre, bavarese e molto devoto alla Madonna Nera della ridente città a 90 km da Monaco di Baviera, dopo aver ricevuto e visionato il nostro video ci ha riempito di gioia rispondendo, attraverso la Segreteria di Stato, e sopratutto inviando a Don Lucio, a tutti i collaboratori del nostro portale cattolico e a tutti i parrocchiani, dei quali Don Lucio è guida spirituale da oltre 50 anni a Canino (VT), la sua paterna benedizione apostolica.
Ricordate la tentazione di inizio quaresima? Rinviare la nostra conversione "Tanto a Pasqua c'è tempo...".
E questo periodo di revisione e riconciliazione si va esaurendo. La liturgia di questa V domenica di Quaresima ci sollecita ad un recupero salutare e indispensabile per la nostra anima, presentandoci la misericordia infinita di Dio.
I soliti, insopportabili Scribi e Farisei, che
seguono Gesù con fini perversi, lo chiamano con una espressione bugiarda
di rispetto: "Maestro, questa donna è stata colta in fragrante adulterio; ora Mosè nella legge ci ha comandato di lapidare tali donne (per esattezza questa norma riguardava una fidanzata infedele), che ne dici? E questo dicevano per avere di che accusarlo...
Ho sentito parlare di Lucia Burlini dal tempo del noviziato, quando i formatori narravano le vite dei santi dell'Istituto e di quelli che, pur non essendo membri, erano vissuti col carisma della Passione, diretti dal
Fondatore o dai nostri primi Padri nella via della perfezione, ed erano morti in concetto di santità, alcuni dei quali già avviati alla glorificazione sulla terra, da parte della Chiesa. E ne ho seguito le varie tappe. Ma nel 1991/1992, scrivendo la vita del Fondatore S. Paolo della Croce e consultando i documenti sui primi anni di storia dello Congregazione e sulle anime da lui dirette, mi sono imbattuto nella figura di Lucia Burlini.
DALLA PRIMA LETTERA DI S.PAOLO DELLA CROCE ALLA VEN.LUCIA BURLINI 4 LUGLIO 1748
Dopo il silenzio di tanti anni, ho creduto mio obbligo di gratitudine di visitare con questa mia il vostro spirito ringraziandovi in primo luogo, in Gesù Cristo della grande carità con cui avete assistito ai nostri poveri religiosi abitanti nel sacro ritiro della Madonna del Cerro [ ..] Gesù che è il sommo datore d'ogni bene ricolmi sempre più il vostro spirito della pienezza delle sue grazie e doni celesti, per le fatiche, viaggi ed altri uffici di carità in cui vi siete impiegata per i miei e vostri fratelli in Gesù Cristo.
Attaccatissimo alla sua terra, Oies, Val Badia, in Alto Adige, lascia tutto e tutti e parte per Shantung, una provincia cinese con 12 milioni di abitanti, e solo 158 cristiani.
Non sa parlare cinese, ma Lui dice: la lingua che tutti comprendono è lamore.
Incontra persecuzioni, torture, prigionia, ma è tanto lamore per questo suo popolo pagano, che nella lettera inviata ad un amico il 9 Febbraio 1892 dice:
"In quanto a me amo sempre i miei cari cinesi e non ho altro desiderio, se non di vivere e morire con loro Io sono ormai più cinese che tirolese e voglio restare cinese ancora in paradiso .
Il tuo Gesù si addormentava sul tuo seno, perché ti sentiva Madre nella percezione più intima di tenerezza che annulla le paure, di premura che dà fiducia nella vita. Io mi ritrovo spesso a venerarti in immagini che non hanno quasi più nulla di umano, ma di devozionismo barocco quasi magico-sacrale, simile, in certi casi più eclatanti, ad un tranquillante che serve a poco, anzi a niente.
Molti, fra i miei contemporanei, se non ti raggiungono in un santuario, possibilmente lontano, interessante dal lato paesaggistico, non ti sentono vicina...
Per conto mio, finché non ti conoscerò sperimentalmente, come dolce figura materna che placa ogni tensione, riconcilia con se stessi e con Dio, non riuscirò ad addormentarmi sul tuo seno, come dolcemente ci si addormentava il tuo figlio primogenito, Gesù.
Donami, ti prego, o Maria di sentirti così: nella mia vita intima, nella mia solitudine, nella mia eccessiva sicurezza, per non porre ostacoli al tuo amore per me.
E quasi totalmente scomparsa dalle relazioni interpersonali la Cortesia. Dimenticata? Sconosciuta? Inutile e fuori moda? Esotto gli occhi di tutti la grettezza con cui ci trattiamo, abituati come siamo a non salutare, ad aggredire verbalmente, a disporre dispoticamente degli spazi e delle cose altrui, soprattutto delle cose pubbliche e comuni. Eppure a me sembra che nella cortesia dei modi e delle parole- per nulla simile o somigliante allipocrisia- siano racchiusi profondi valori cristiani.
Buon Natale 2012 Riflessioni di Padre Vincenzo Bordo dalla Corea
Lunghia dellalluce destro mi si e INCARNITA e da alcune settimane mi provoca un forte dolore a tutta la gamba. Penetrando nella cute, lha lacerata e fatta sanguinare
copiosamente. Se una piccola insignificante unghia, incarnendosi,
provoca una cosi grande sofferenza cosa avra significato per Gesu, a
Natale, INCARNARSI nella nostra umanità? Quale
atroce ed incredibile tormento deve aver provocato in Lui questo grande e
misterioso processo di unione con il nostro essere: mettere da parte la
Sua sublime divinita. Entrare nella nostra fragile vita. Farsi
avvolgere da essa. Lasciarsi squarciare e sanguinare per amore. E questo
solo perche
dallalto del suo beatifico trono ha VISTO e ASCOLTATO il grido della
nostra sofferenza. Quel nostro straziante urlo non lha lasciato
indifferente, lo haspinto
ad abbandonare il suo felice e radioso paradiso ed entrare nella nostra
carne per dare un senso, una risposta, un aiuto, la salvezza totale e
integrale alla nostra povera e malconcia societa.
Un sabato Gesú si recó a casa di uno de capi dei farisei per pranzare e essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: " Quando sei invitato a nozze da qualcuno non metterti al primo posto, perché non ci sia un'altro invitato piú degno di te e colui che ha invitato venga a dirti: cedigli il posto ! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece quando sei invitato mettiti all'utimo posto, perché quando viene colui che ti ha inviato ti dica: amico, vieni piú avanti.
E' così consolante intuire che l'aspetto più intimo dell'assistenza materna di Maria in nostro favore passa esattamente attraverso queste stesse linee; fin dalle prime fasi del cammino verso Dio.
Tutti sanno che in esse anche una difficoltà di scarsa importanza potrebbe scoraggiarci, spingendoci al punto di partenza, rappresentato da quello che, sotto sfumature diverse, viene chiamato momento di conversione, o primo vero incontro con Cristo.
Più volte, mi sono pemesso d'introdurre il lettore nel mio mondo riservato, presentandoglielo come dominato dallimmagine di Maria, fin dagli anni della fanciullezza. Ora, oso aggiungere qualcos' altro, pur sapendo di rischiare qualche ripetizione, perchè convinto che un certo modo di ripetere equivale a ribadire ciò che riteniamo di particolare importanza. Affondando, dunque, nei ricordi personali più lontani, trovo che il mio primo puntare gli occhi e la mente infantili su di una immagine della Madonna, ebbe per oggetto un quadro riproducente la figura di lei, con accanto Giuseppe, suo sposo e, in mezzo a loro due, Gesù, ragazzetto ormai di una decina danni.
Questa ragazza ebrea appare del tutto arbitra delle proprie scelte.
Latteggiamento di Maria, risulta ancora più maturo, al momento della decisione di andare in cerca della parente Elisabetta, nella lontana regione della Giudea.
Vivi ancora o già defunti i genitori, Maria ne doveva far parola almeno con Giuseppe, suo sposo, in ragione degli impegni assunti con lui e in considerazione delle nozze orami imminenti.
Ó Deus, Pai infinitamente bom e misericordioso, olha compassivo para teu servo Francisco, agora eleito para chefiar a tua amada Igreja e dá-lhe vida longa fazendo-o santo na terra e não o entregue à vontade de seus inimigos, pois teu amado filho Jesus Cristo disse: tu és Pedro e sobre esta pedra fundarei a minha Igreja.