I comportamenti del Tribunale giudaico
E lultimo lavoro, il più faticoso, di Padre Bernardino Bordo che da una vita studia e approfondisce le tristi vicende del Cristo Crocifisso.
Alludiamo a quello celebrato a carico di Gesù Cristo, nellanno 784 di Roma, corrispondente al 30 della nostra era.
Fino a due secoli fa i cristiani lo ricordavano con profonda commozione, gli altri... con rispetto.
Ci si domandava come fosse potuto accadere che una figura così straordinaria come Cristo fosse stato sconfessato dall'autorità religiosa del suo popolo, come un criminale comune, come un nemico del Dio d'Israele, fino a costringere l'autorità romana a crocifiggerlo.
Il fatto ha preso, in questi ultimi tempi, contorni tali, da interpellare severamente la coscienza umana.
I più interessati al caso sono stati, ovviamente, gli studiosi di cristologia e di teologia spirituale. Di recente, vi ci sono gettati sopra romanzieri, giornalisti, registi cinematografici e televisivi, con la loro incorreggibile preoccupazione di far notizia, solo notizia.
Dall'altro lato, un mercato librario, azionato da case editrici multinazionali ha messo alla portata di tutti i risultati di studi basati su recenti scoperte archeologiche e su convergenze di opinioni, fra i più esperti in materia, senza, tuttavia, nascondere scelte metodologiche non sempre accettabili, sul piano storiografico, molto meno su quello della fede cristiana.
Le ragioni delle nostre riserve, su questo modo di appropriarsi di un argomento così legato alla storia umana le sunteggiamo in poche linee:
1. Il valore assoluto dato ad alcune di queste nuove scoperte dell'archeologia nel medio oriente è troppo simile a quello del secolo XIX, seguito invariabilmente da sconfessioni o ridimensionamenti umilianti.
2. Il persistere fideistico sulla formgeschichte e redaktionsgeschichte, come pure sui postumi della old quest, seguita dalla new e third quest, rivela un taglio dogmatico inaccettabile in questo genere di studi.
3. L'importanza data alla documentazione talmudica, in evidente antitesi con quella concessa ai testi evangelici, va considerata un'offesa al senso critico di qualsiasi studioso della storia.
4. La leggerezza con cui un esegeta liquida i risultati ottenuti da altri colleghi, i quali, a loro volta, hanno fatto lo stesso servizio, ai danni di loro predecessori, fa decadere l'esegesi a semplice esercitazione letteraria.
5. Scopo del nostro lavoro è solo quello di mettere a disposizione di un pubblico più vasto possibile i risultati di ricerche che, altrimenti, resterebbero riservate a studiosi e professori di seminari o di università cattoliche ed evangeliche.
Dunque una pubblicazione di taglio divulgativo.
Per questa ragione, abbiamo procurato di semplificare l'apparato critico e la bibliografia, disponendo le note non in calce alle pagine, ma in fondo ai singoli capitoli. In questo modo, la lettura risulterà più scorrevole e, intanto, chi giustamente va alla ricerca di una documentazione più ampia, potrà sempre averla a portata di mano.
Ci auguriamo che il lavoro risulti di vivo interesse al nostro lettore.
Padre Bernardino Bordo
"UN PROCESSO" di Bernardino N. Bordo
...che interpella tuttora la coscienza dell'umanità
G.E.I.
(Gruppo Editoriale Idea)