ALLE NOZZE DI CANA Giov 2, 1-11)
Così, all”eta di dodici anni, Gesù aveva dimostrato alla madre che i suoi legami con lei dovevano, da quel punto, condizionarsi alle scelte connesse con la sua missione.
Adesso toccava a Maria di dimostrare al figlio che quei rapporti li andava intuendo, anche lei, in una maniera assolutamente riservata. Li avrebbe individuati attraverso le confidenze di lui e, forse ancor più, in forza di quel suo conservar tutto ciò che la veniva coinvolgendo, memorizzandolo scrupolosamente per riflettervi sopra, nel medesimo atteggiamento assunto col suo primo fatto.
“ Ci fu uno sposalizio a Cana.” Se vi troviamo anche Maria e, con lei Gesù, è naturale che si trattasse di una famiglia del parentato, cioè del clan, al quale appartenevano.Cana era un piccolo centro della Galilea, a poca distanza da Sefforis, da cui, come abbiamo supposto, sembra derivasse il suo casato e da Nazaret, dove adesso risiedeva.
Lo scenario è fra i più noti alle attuali letture liturgiche, da poterci limitare ad inquadrarne gli elementi essenziali.

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Nel più bello del convito nuziale, ci si avvede che il vino sta per ?nire. Chi se ne è accorto? Maria lo ha saputo da altri?
Molto più in linea col racconto giovanneo ammettere che lo abbia scoperto da sé. Dunque le era stato chiesto di presie dere a quell°incarico? Ma c°era del personale addetto, c°era perché doveva aver trovato del tutto naturale, in casa di quei  parenti, tener d°occhio il via vai delle vivande, dell” acqua, , del vino e di quanto arrivava sulla mensa, nonché dei vari movimenti della sala.
E” noto agli studiosi che, nella Palestina di Gesù, anche nella Galilea più fertile in agricoltura, il vino non abbondava affatto. Si insisteva ancora sulla pastorizia e sulla pesca nel vicino lago di Genezaret. Raccontavano che, quando nasceva una bimba in una famiglia, si cominciava già da quel momento, a mettere da parte un boccale di vino all'anno,n previsione delle sue future nozze.
Se le ragazze ebree del tempo si sposavano, come sappiamo,verso i 12/ 13 anni, comprendiamo come fosse difficile
assicurarsi una scorta di vino, suffciente per un pranzo di nozze.


Questa volta, a Cana doveva essere successo anche qualcosa d imprevisto. I genitori degli sposi avevano invitato Gesù, con sua madre. Può darsi che non sapessero come lui si fosse già tirato dietro un gruppo di cooperatori. Fatto sta che arrivò proprio con questi suoi primi seguaci, forse non meno
di sei. Era gente assuefatta da tempo alla fame vera e alla sete che anche in Galilea era sempre un”esperienza con la quale fare i conti. Quindi, per sistema, non faceva complimenti, quando era a tavola.
Forse anche per questo, Maria dev°essersi intesa obbligata a seguire l’andamento delle cose; sicché, appena si avvide che i recipienti del vino cominciavano ad esaurirsi, si avvicinò a Gesù e in due sole parole gli espose l”incombere di una pessima figura su quei due sposi e le loro famiglie, davanti ai commensali: “Non hanno più vino Nessuno sarebbe stato in grado di dire tanto, con meno parole!
A quello che suona la frase, il vino non stava dunque per esaurirsi: era già finito. Un vero dramma! Chi ne avrebbero pagate le spese erano senza dubbio i genitori degli sposi; ma anche il giovane sposo. E” intuibile dalle parole che l”architriclinio rivolse proprio a lui, appena assaggiato il vino del miracolo.
Gesù, intanto, sembra non teneme conto e porta l”attenzione della madre sul nuovo rapporto che, ormai, doveva stabilirsi fra loro due: “ Che ho da fare con te, o donna” E conclude rapido, perentorio: “Non è ancora giunta la mia ora.

Qualche esegeta, preoccupato di trovarsi davanti a due espressioni dallapparente sapore asciutto, ha cercato spiegazioni peregrine che, per quanto attiene alla prima frase, potrebbero avere qualche fondamento, se riferito al linguaggio popolare aramaico, di cui, peraltro, come si è detto poc'anzi, è difficile addurre documenti onvincenti. Per la seconda ci si e spinti anche più in là, rapportandola all’“ora” di Gesù, che nel vangelo di Giovanni, chiama sempre quella della croce, cioè l”ora della glorificazione.
Sono comprensibili espedienti, non sapendo come dare a quella risposta francamente enigmatica, un senso che
convenga alla dignità dei due interlocutori. Innegabilmente, per noi moderni, quella risposta può sembrare per lo meno inconsueta, sulle labbra di un figlio, e un ?glio come lui, di fronte ad una madre come Maria.
Sta di fatto, però che proprio Maria non dette alcun segno di esserne rimasta ferita, mostrandosi, anzi, del tutto sciolta, nel prendere una iniziativa, da cui sembrava dissuaderla Gesù. Chi, meglio di lei, poteva interpretare il suo modo di esprimersi?

Riguardo alla disponibilità per un intervento prodigioso, il salvatore non poteva essere più chiaro: non ne aveva alcuna intenzione. Non era giunto ancora il momento di manifestarsi al mondo, attraverso la via dei miracoli.
Stranamente, diciamo così, la madre riesce a leggere a rovescio quelle parole. Nella loro formulazione, dicono di no; secondo lei, di si.
Pertanto, come se Gesù avesse detto esattamente il contrario di quanto aveva fatto sentire ai presenti, almeno ai più vicini, si accostò agli inservienti e disse loro: “ Fa te quello che vi dirà a Gesù aveva detto che non avrebbe fatto nulla: E pertanto non avrebbe detto proprio nulla... Che lo abbia di nuovo avvicinato, in un secondo momento, per indurlo a venire incontro a quella giovane coppia, la quale non meritava una umiliazione così c1udele?. .Siamo di opinione che sia difficile supporlo.
Oppure era così sicura di un suo intervento straordinario, perché gliene aveva visti compiere già di altri, a casa con lei,magari con la stessa protesta di non voler intervenire prima della sua ora?... Neppure questo va messo in conto.
Fatto è che ebbe ragione la madre: era effettivamente arrivata l 'ora d’intervenire con un gesto taumaturgico.


Chi lo aveva convinto, a questo livello, in un”area riservata dove, in seguito, non avrebbe tollerato alcun tipo d” interferenze?
Ci troviamo di fronte a qualcosa che non siamo riusciti mai a dipanare del tutto. Un colloquio chiaramente in tono dissuasivo, fra madre e figlio; una dichiarazione di ri?uto, fatta non cosi per dire, insomma per eludere la richiesta; eppoi lei che interpreta a rovescio quella dichiarazione, prendendo una iniziativa che poteva configurarsi come un volerlo compromettere: si legga come si vuole, ma non è facile disporre i vari elementi su di un tracciato di pura logica umana.
La devozione ha fatto quello che poteva, per mettere in risalto l'incredibile potere della Vergine sul Cristo. Molto bene. Forse avrebbe dovuto insistere ancora di più sulla sorprendente capacità di cui era dotata, nell” intuire le vere intenzioni di lui, perciò dello stesso Padre celeste, anche a rovescio di quello che si poteva ricavare da parole, o gesti perché dotata di una penetrazione dei misteri divini, sulla quale nessuno al mondo avrebbe mai potuto uguagliarla.
Difatti Giovanni, annota a margine di questo primo intervento taumaturgico del salvatore: “ Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui .
PADRE BERNARDINO BORDO - PASSIONISTA





AS VIAS DO ESPIRITO

Imitaçaõ........4.4 DOS GRANDES DONS CONCEDIDOS AOS QUE COMUNGAM FERVOROSAMENTE.

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Imitaçaõ........4.4

 
DOS GRANDES DONS CONCEDIDOS AOS QUE COMUNGAM FERVOROSAMENTE.

 
 
 
Senhor e Deus meu, prevení o vosso servo com as bençãos da vossa doçura, para que, digna e piedosamente, possa ele aproximar-se do vosso augusto Sacramento.
Atrái para vós o meu coração,tirai-o deste profundo entorpecimento. Visitai-o com a vossa graça salutar, a fim de que eu possa prelibar as delicias que dimanam de abundante fonte.
Iluminai também os meus olhos, para que eu contemple tão grande mistério, fortificai-me para que eu possa crer com fé inabanável.
Porque é obra vossa e não do humano poder, instituiçaõ sagrada vossa, e não invenção do homem
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THE WAYS OF THE SPIRIT

The Holy Family of Nazareth

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The Holy Family
of Nazareth

The liturgical proposals are mainly imitative. The Holy Family is the classical model offered and apparently an ordinary family: a worker, a humble woman and a child. They lived in a poor house, dug in the stone of the hill, mixed with the many others - leaned one on another - that shaped the little village of Nazareth. The worker, whose name was Joseph, was a carpenter of the village. Those who saw him working night and day, or those who met him in the street, bent under the weight of a board, could never be able to guess that he had frequent conversations with Angels and that he was in charge of the biggest matter in the human history: the Saviour.
 
 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Honor y honras al Glorioso Señor San José

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Honor y honras al Glorioso Señor San José

El Misterio escondido desde los siglos, Dios lo regala ahora, en la plenitud de los tiempos, a José. Y el Espíritu Santo le impulsa a acogerlo con sus pobres manos vacías y su silencioso corazón. Así acompaña y participa de la fe y del amor de María.
* José, el hombre de ojos limpios y corazón abierto aprendió día a día el arte de:
- aceptar y acoger incondicionalmente a María, grávida de la semilla del Amor de Dios en su seno;
- ubicarse en la noche de la vida y orientarse en las dificultades;
- escuchar en silencio la verdad callada de las personas y de los acontecimientos
- respetar y hacer crecer la vida que se le confiaba;
- esperar, sin prisas, en la noche a que la palabra de Dios le indicara el camino a seguir



WEGE DES GEISTES

La Chiesa del Beato Giovanni XXIII a Paderno di Seriate (Bg)

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La Chiesa del Beato
Giovanni XXIII^
a Paderno di Seriate (Bergamo)

Una “perfetta cassa armonica luminosa”,
una Bisanzio risorta

Percorrendo la strada provinciale che da Brescia porta a Bergamo, poco prima di entrare nella città di Seriate, svoltando a sinistra per la frazione di Paderno, ci si imbatte nell’ultima Chiesa dell'architetto Mario Botta. Dedicata al Beato Giovanni XXIII si trova a Seriate in provincia di Bergamo, Diocesi che diede i natali ad Angelo Roncalli, nato a Brusicco di Sotto il Monte il 25 novembre 1881, sacerdote nel 1904 e divenuto Pontefice il 28 ottobre 1958 con il nome di un antipapa per presentare al mondo la sua totale ortodossia. Il luogo di culto in oggetto ha visto una lunga gestazione, di circa dieci anni, dall’elaborazione dell’iniziale progetto alla sua definitiva realizzazione.

Preghiere

Vergine Maria, madre di tutti i figli,



Vergine Maria, madre di tutti i figli,

madre di tutte le madri e di tutti i padri.

 Noi, famiglie dei Ragazzi del cielo, 

ti sentiamo tanto vicina e abbiamo tanto bisogno di te.

 Tu, in fondo, hai vissuto, prima di noi, 

l'esperienza di un figlio giovane che se ne va.