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QUINTA DOMENICA DELLA QUARESIMA


                 UNA RIFLESSIONE



In questa domenica della quaresima i saggi in legge, i farisei, legalisti e arroganti e representanti del sistema oppressore, apresentano al Signore una donna presa in adulteiro. Secondo la legge la donna doveva essere picchiata com pietre. Domandorono a Gesú cosa Lui diceva a rispetto.  Gesú non risponde e propone una alternativa: "chi é senza peccato gli puó tirare le pietre"  Nessuno gli tirou una pietra, infine la donna non era l'unica peccatora. Ultimamente le pietre volono da tutte le parte contro donne, persone e gruppi diversi.

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Gli arroganti di oggi continuano con le pietre in mano pronti per massacrare gli altri davanti qualche sbaglio peccaminoso. Molti tirano pietre per nascondere le loro proprie colpe o interessi. Inquanto continuiamo a colpare questa o altra persona, questo o quel gruppo e non guardiamo dentro di noi la  ignoranza, violenza,sofferena, intolleranza non avrá fine. Ci sono molti que portano pietre in mano per essere chiariamete contro l'ascensione dei poveri perché non vogliono vivere con loro.
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 É il momento di fare un esame di coscieza serio e riscoprire la proposta di San Francesco: dove ci é odio che levi l'amore, dove ci é offesa che levi il perdono,  dove ci é discordia che levi la pace e l'unione, dove ci sono dubbi che levi la fede.  Gesú non é venuto per condannare o giudicare, ma per riunire i disorientati.. Lui provoca le persone a prendere partito a favore della vita e contrario all'auto distruzione.  Lui prende a se la donna discriminata dai legalisti dicendo: "  Io non ti condanno " dice alla donna, piú vittima che colpevole.
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 I  saggi e i farisei non condannavano  l'uomo adultero, ma solo la donna.  Gesú non contemporaliza con le leggi delle autoritá, ma smaschera quelli che si gloriano fedeli  alla legge e rivela loro che sono pieni di peccati e non tanto puri come pensavano che fossero.  la donna, considerata colpevole e la cui morte la legge autorizzava , é assolta dai suoi peccati, avendo cosí la sua dignita devoluta. Da che parte stiamo noi ? Dalla parte dei poveri e discriminati  o dei benestanti e arroganti. Facciamoci questa domanda.   Ora, stiamo camminando verso la Pasqua che è vicina  con i sentimenti e le attitudini di Gesú, essendo misericordioso e compassionevole con chi sbaglia  e dobbiamo eliminare  dal nostro cuore la discriminizazione e la intollerenza, poi siamo tutti peccatori.................
Dott. Alberto Rossini (Brasil)
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