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E il fratello maggiore?
 
Alla scoperta del "Grande dimenticato",
nella parabola del figliol prodigo
 
Si è sempre parlato e scritto quasi esclusivamente sul comportamento sorprendente del "padre" nei confronti del figliol prodigo, per motivi che abbiamo ritenuto assai riduttivi, senza avvederci che con il figlio più grande la sua accondiscendenza assume tinte assai più commoventi, da far ritenere che si sia veramente giunti al limite del credibile. Difatti Gesù, nel proseguire la sua parabola, descrive il "padre" in una condizione assai più problematica col figlio maggiore.
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Schematizziamo tutta questa seconda sezione del racconto, da voi ascoltato le cento volte nelle letture liturgiche, e procediamo così: il fratello maggiore torna dai campi e sente musiche e danze in casa sua!
 
Subito in sospetto, si arresta e spedisce un servo a vedere di che si tratta...

Questi torna e gli spiega tutto. Per cui il mandante punta i piedi e rifiuta di entrare.

Allora è il Padre che, informato del fatto, esce e prega il figlio di volere entrare.

Questi protesta duramente ed espone le sue ragioni in contrario.

Il Padre, per niente offeso, si degna di dargli le spiegazioni più convincenti.

Il racconto termina qui. Senza aggiungere se quell' arrogante si sia arreso e sia entrato...

Il dramma, questa volta, si svolge direttamente tra Padre e figlio maggiore, rivelandosi, questi, assai peggiore dell'altro appena tornato a casa.

Per ora inquadriamo lui solo, riservando il resto al prossimo articolo.

Riprendiamo, quindi, il filo del racconto.

Il giovanotto stava tornando dai campi (ma c'è da chiedersi se sia stato là a lavorare, o piuttosto a bighellonare, controllando che lavorassero i servi, cioè gli schiavi...). Egli giunge ad offendere il Padre rinfacciandogli, indignato: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito a un tuo comando!".

Ti servo (dunque si è comportato da servo, non da figlio). `Non ho mai trasgredito un tuo comando' (e voi ci credete davvero, se era così snaturato?). E conclude con un insulto: “E  tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici...”.

Notate. Sottolineate quel tu, quel capretto, quel mai: sono passaggi possibili solo ad una mente dominata da truculenza ed egoismo. “Per far festa coni miei amici” (i quali, se veramente ne aveva, dovevano essere tutti del suo taglio... ).

Non gli basta.

Ora si scaglia contro il fratello, che non deve aver mai amato e che adesso detesta visceralmente. Lo chiama tuo figlio, non suo fratello; parla di prostitute e non è vero (il racconto riferiva solo di vita dissoluta); dichiara divorati da quel tanghero gli averi del Padre, mentre questi è ancora, ad evidenza, un possidente di rango.

Lasciamolo alla sua arroganza, questo bellimbusto.

Gli esegeti sanno che vi è scolpito l'atteggiamento tipico del fariseo del tempo di Gesù; ma a noi interessa nella misura che rivela la nostra viltà, nei confronti del nostro incomparabile Padre celeste, con il quale ci comportiamo, più o meno, allo stesso modo.

Sentiremo con quale delicatezza incredibile, rivolgendosi a quel figlio, risponde anche a noi, quando ci comportiamo in un modo che noi stessi, appena tornati alla ragione, stentiamo a perdonarci...

THE WAYS OF THE SPIRIT

YOU ARE MY FAITH

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YOU ARE MY FAITH

Oh Jesus, people usually think that the faith in You was born by miracles done in the roman Palestine. Those miracles caused only astonishment and they only made  believable your message.
It was the way in which you introduced yourself and explained your thinking that was unusual.
It is easy to point out limits, defects and faults in Moses, David and in the Prophets.
In You, Jesus, everything is majestic and brightly without any ostentation.
In You everything is human an lovable.

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

COMO ZAQUEO, SEÑOR

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COMO ZAQUEO, SEÑOR
Quiero ascender al árbol de la oración
y, agarrado a sus ramas, saber que tú en ella
me tiendes la mano y me acompañas
me proteges y, al oído, siempre me hablas
me auxilias, y en mis caminos,
me alumbras con la luz de tu Verdad.



WEGE DES GEISTES

Il Risorto

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... entra a porte chiuse
Mancava solo Tommaso

Come mai Matteo, al contrario degli altri tre colleghi evangelisti, colloca la “manifestazione gloriosa di Gesù” in  Galilea, sopra un monte? E’ noto che Marco, Luca e Giovanni danno questo evento come accaduto in Gerusalemme, probabilmente al cenacolo, presumibilmente nella “casa di  Maria madre di Giovanni e Marco”. Gli esperti sanno che per Matteo, la Galilea e non la  Giudea, è il luogo, la zona delle confidenze del Maestro, dei messaggi di salvezza lanciati da Lui e dei prodigi operati.

Preghiere

ANIMA DI CRISTO

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ANIMA DI CRISTO

Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami,
Passione di Cristo, confortami.