
Benedetta BIANCHI PORRO
e il senso della vita
Faccio seguito alla Sua cortesissima richiesta rispondendoLe succintamente per quel poco che ho compreso della vicenda di Benedetta. Ella ha cercato di dare un senso alla sua vita.
Sembrano cose ovvie, ma potrà riflettere con me come molto spesso, osservando dal di fuori l'esistenza di molti nostri contemporanei e dal di dentro la nostra vita, confermiamo quella amara descrizione di Sani Shepard quando scrive: "La gente qui, è diventata la gente che fa finta di essere".
Siamo gente che vive ai margini di se stessa, che si affanna per molte cose inutili, quando non dannose.
Benedetta ha invece pre¬so sul serio l'amore che Dio ha per ognuno di noi ed ha cercato di mettere a frutto tutti i suoi talenti per sé e per gli altri. Così si è impegnata nello studio (non solo il suo, ma anche il mio, perché si faceva carico delle mie svogliatezze scolastiche), così voleva diventare medico per aiutare gli uomini nelle loro debolezze e sofferenze.
L'amicizia così tenacemente perseguita nella sua prima gioventù, qui trova, nella Croce, la sua confermazione più radicale. Poiché non c'è amore più grande che dare la propria vita per i propri amici. "Il Signore ha legato le nostre vite per sempre
Chiesa domestica, nella sua toccante esperienza, che è promessa di ciò che è destinato a realizzarsi nella vita trinitaria di Dio.
L'amicizia originaria, quel regno di giustizia e di pace che tante volte abbiamo sognato e sperato, non è in realtà lontano da nessuno di noi. E, paradossalmente, la Croce, il dono di sé fidu¬cioso nell'altro, ne avvicina la realizzazione.
E dall'altro lato (e non vi è contraddizione) tenace speranza, umile figlia dello Spirito. Poiché la santità è nostra sorella. E se nostra, ugualmente vostra.
Ci passa vicino nelle nostre case, come luce che brilla nelle tenebre finché non sorga il giorno. Così, copren¬doci il capo, chiediamo a noi ed a voi che non ci spaventi il peccato del mondo. Perché: "C'è più gioia...".
E di non arrenderci di fronte al peccato, perché, è vero, c'è più gioia.
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