A circa 400 km da Campo Grande, capitale del Mato Grosso, sorge Tres Lagoas, una cittadina di oltre 70.000 abitanti. Il suo nome nasce dalla presenza di tre laghetti che rendono più bello il luogo.
Si, un vero connubio indissolubíle: l'aver radicato, innestatu 0 meglio aver ricevuto il dona di innestarsí nella vita, dello stessa Autore della vita, non può che farti innamorare della stessa vita.
LA VITA MIA PADRONA
Seppellite in me, sensazloni, emozioni nate appena godute, scomparse, registrate .sul nastro dalla vita. Quante volte vorrei risentirle e il registratore non parla! I comandi per riascoltarmi non sono miei.
Nella notte del 19 novembre 2008, dopo un faticoso viaggio, sono "sbarcato" nel nord-est del Brasile, nella regione del Sergipe, il continente sudamericano con aerei ad alto sviluppo e con altre di immense povertà. Sono ospite del Vescovo della Diocesi di Proprià, una diocesi di 400.000 abitanti e con soli ventiquattro preti. La popolazione è in maggioranza cattolica, ma crescono sempre più numerose e svariate le sette religiose. Ho cercato di vivere al meglio la mia missione di fare concerti (in italiano!) e ho trovato grande attenzione ed entusiasmo in questa Chiesa semplice, umile e giova¬ne. L'immensità del Brasile permette di offrire solo qualche frammento della vita lì. Sono tornato sentendomi piccolo, ma con dentro il calore, non soltanto del sole estivo, ma dell'amore della gente, dei bambini e dei giovani.
E sorprendente, quando leggiamo il Vangelo, lazione pedagogica di Gesù verso i suoi amici prediletti, gli apostoli. Non ha scelto persone e menti eccelse, con titoli particolari e meriti, ma persone semplici che pongono al Maestro domande ingenue.
E Gesù, con pazienza e calma, li catechizza gradualmente. Latteggiamento particolare del Messia che i suoi amici costatavano era questo: giornate intensissime di lavoro, e sempre, sempre, lungo spazio per la preghiera.
Un anno fa ho avuto un impulso nuovo nella mia vita di sacerdote. La chiamerei quasi una... chiamata. La morte in un incidente stradale di tre ragazzi insieme mi ha posto la domanda: e tu che fai? Vuoi fermare, per quello che puoi, la morte? Vuoi mobilitare i giovani a non morire dentro e fisicamente e a scegliere la vita? Mi sembrarono le domande nuove di un'ordinazione sacerdotale in tarda età.
Un sacerdote di Milano, don Giorgio Begni, chiese anni or so¬no a Corrado Bianchi Porro, una riflessione complessiva sulla sorella Benedetta, con particolare riferimento ai temi della Croce e dell'amicizia. Questa è la risposta di Corrado.
Guardo un bambino, una bambina in un passeggino o in braccio a papà e mamma. Guardo e penso: chi è? Perché e per chi ... è nato? Chi diventerà? Che ne sarà di questa creatura? Guardo e sogno tutto il possibile per lui e per lei. E dentro il sogno trovo quello che non si realizzerà mai e quello che, invece, avverrà.
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Canto di Meditazione (Maria, non ti abbiamo detto addio)
"Donna: questo é tuo figlio" ( Gv- 19.26) Una riflessione
Quanto soffrí la Vergine Maria nella sua vita ! Maria ebbe tanti dolori che contempliamo per causa del suo Figlio Gesú: il dolore della solitudine e dell'abbandono quando non fu compresa da Giuseppe, il dolore quando procurava con Giuseppe un posto dove Gesú doveva nascere e non lo trovava, il dolore di quando il Bambino Gesú fu apresentato al tempio e Simeone gli disse:" una spada di dolore ti traspasserá l'anima", il dolore di Maria quando il bimbo Gesú, che aveva dodici anni, si perse nel tempio fra quella moltitudine di persone e Lei lo cercava da tutte le parti e non Lo incontrava: il dolore di una madre che vede il suo figlio giudicato e condannato a morte ingiustamente, il dolore di vedere il suo figlio soffrendo sulla croce per una causa umanamente ingiusta.
Quando facciamo il segno della croce lo dobbiamo fare bene. Non cosí affrettato , rattrappito, tale che nessuno capisce cosa debba significare. Deve essere un segno della croce giusto, cioé, lento, ampio, dalla fronte al petto, da una spalla all'altra. Sentiamo come questo abbraccia tutto. Dobbiamo concentrarsi, dunque, bene e raccogliere in questo segno tutti i pensieri e tutto l'animo, mentre esso si dispiega dalla fronte al petto, da una spalla all'atra. Allora tu lo senti: ti avvolge tutto, ti consacra e ti santifica.
Un Nuovo Anno è appena iniziato e la lista dei farò e dei non farò più è già ben chiara nella mente di ognuno. Inizierò la dieta! Smetterò di fumare! Chiuderò una storia che non mi appaga! Cambierò lavoro! Dedicherò più tempo a me stesso! Farò più sport! Chiarirò una situazione con un collega, con un familiare! Riprenderò gli studi!... E qui veramente potrei continuare allinfinito la lista dei buoni propositi. Quanti di questi desideri appartenevano già allelenco del 2013? Perché non li hai realizzati?
Venendo, ora, a Luca, troviamo il suo racconto
caratterizzato da una tale densità di contenuti, che vale la pena disuddividerlo in due brevissime sezioni:
quella dove viene riferita lespressione enfatica della donna e laltra, dove
il divino maestro le risponde.
Non si poteva chiedere loro che arrivassero ad ammettere la risurrezione di Lei, al terzo giorno, a voler inseguire più da vicino questa riflessione teologica, giungeremmo a supporre che anche l assunzione di Maria sia avvenuta dopo quaranta giorni dalla sua risurrezione. Sempre come è accaduto per quella del Salvatore. Giunti a questo punto, però, è bene mettere un freno alla nostra pia curiosità, preferendo posizionarci su di un piano di sobria teologia ed evitando di teorizzare eccessivamente, senza un vero bisogno. Ci si rende come di trovarci davanti ad enunciati di fede, dei quali non si riesce mai a scandagliare adeguatamente i misteriosi fondali.
Facci capire che la tavola non sazia
se il cuore è vuoto di verità
Santa Maria, donna del pane, chi sa quante volte all'interno della casa di Nazareth hai sperimentato pure tu la povertà della mensa, che avresti voluto meno indegna del Figlio di Dio. E, come tutte le madri della terra preoccupate di preservare dagli stenti l'adolescenza delle proprie creature, ti sei adattata alle fatiche più pesanti perché a Gesù non mancasse, sulla tavola, una scodella di legumi e, nelle sacche della sua tunica, un pugno di fichi. Pane di sudore, il tuo. Di sudore, e non di rendita. Come anche quello di Giuseppe, del resto.
Imitação.....3.1 DA COMUNICAÇAO INTERIOR DE CRISTO COM A ALMA FIÉL
Ouvirei o que o Senhor Deus me disser. Bem-aventurada a alma que ouve, em si mesma, a voz do Senhor e recebe de seus lábios palavras de consolação. Bem-aventurados os ouvidos que, insensíveis aos rumores do mundo, percebem o sopro da inspiração divina. Bem-aventurados os ouvidos que não escutam a voz que atroa lá fora, mas atendem à verdade, que ensina no interior. Bem-aventurados os olhos que, cerrados às coisas exteriores, estão abertos às interiores. Bem-aventurados os que penetram as veredas interiores e se aplicam, por quotidianos exercícios, a entender os celestes arcanos.
Imitaçaõ,.....3,42 COMO NÃO SE DEVE FUNDAR A PAZ NOS HOMENS
Filho, se fazes consistir a paz e alguma pessoa, por ser de teu parecer e conviver contigo, achar-te-ás perpléxo e embaraçado. Se, porém, recorres à verdade sempre viva e permanente, não te contristarás a ausência ou a morte de um amigo. Em mim se deve fundar o amor: por mim se deve amar todo aquele que, nesta vida, te parecer bom e amável. Sem mim não vale e nem durará a amizade: nem é verdadeiro e puro o afeto de que eu não sou o vínculo.
A JESUS RESUSCITADO 1. Yo beso agradecido esas tus manos, las manos de mi Dios, Jesús humano, ungidas palmas, santas, venerables, las que en la Cena el vino y pan tomaron. 2. Yo adoro estremecido con la Iglesia las manos sensitivas que me amaron, las manos que crearon cielo y tierra y en una cruz de amor por mí sangraron.
Se abre la Semana Mayor de la Iglesia Cristo quiso padecer por nosotros. Dijo el apóstol Pedro: Cristo quiso padecer por ustedes, dejándoles un ejemplo para que sigan sus huellas (1 Ped 2, 21). Te enseñó a padecer y te enseñó padeciendo. Poco era la palabra, sin añadir el ejemplo. Y, ¿cómo enseñó, hermanos? Colgaba de la cruz, los judíos se ensañaban con él, que colgaba de duros clavos, pero no perdía la dulzura. Ellos se ensañaban, ellos ladraban en torno suyo, ellos insultaban al que colgaba. Como a un médico supremo puesto en el centro, rabiosos lo atormentaban por todos lados. Él colgaba y sanaba: Padre dijo -,perdónalos porque no saben lo que hacen (Lc 23,24). Suplicaba y también colgaba; no descendía, porque iba a hacer de su sangre un medicamento para los rabiosos.
perché tua è la voce delle genti quando si rinnovano nellultima vita, a te donano lultimo fiato e gli occhi. Nulla di quanto è scritto vale quanto detto ricordato con amore e tramandato nel sudore della terra dalle voci basse, preghiera dellalba, del vespro, della notte.