"Quando pregate dite così..."
E sorprendente, quando leggiamo il Vangelo, lazione pedagogica di Gesù verso i suoi amici prediletti, gli apostoli. Non ha scelto persone e menti eccelse, con titoli particolari e meriti, ma persone semplici che pongono al Maestro domande ingenue.
E Gesù, con pazienza e calma, li catechizza gradualmente. Latteggiamento particolare del Messia che i suoi amici costatavano era questo: giornate intensissime di lavoro, e sempre, sempre, lungo spazio per la preghiera.
Il luogo dove questa volta si ferma a pregare, è qualche chilometro più avanti di Betania, sulle pendici del monte degli ulivi, di fronte a Gerusalemme. Gli apostoli non riuscirono mai ad imitarlo in ciò: si addormentarono infatti sia sul Tabor sia nel Getsemani.
Lo ammirano e gli chiedono come avrebbero potuto fare loro ugualmente.
Interprete, come al solito, dei desideri di tutti, è Pietro: ... Signore insegnaci a pregare
. Oltre che una formula, gli apostoli chiedevano anche il segreto per restare a pregare a lungo, come faceva Lui.
Il segreto della lunga preghiera non aveva in realtà bisogno di essere insegnato, derivando ciò soprattutto dallAmore a Dio, che induce a restare a lungo in colloquio con Lui.
Gesù si limita a ricordare la sintesi essenziale di ogni preghiera: IL PADRE NOSTRO.
E la preghiera che certamente, da bambini, ci è stata insegnata e sappiamo anche noi ripeterla quando viene declamata solennemente.
Io vorrei proporti, quando hai tempo e modo, di recitarla, anche mentalmente, quando sei solo, dove nessuno ti osserva. Proverai cosa significa rivolgersi al Creatore che ha cura e premura di tutte le sue creature.
Cè una frase che a me fa molto pensare, quando diciamo:
perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore
.
E il punto fisso della dottrina del Cristo: perdonare sempre e tutti.
Per attuare questo dobbiamo andare controcorrente allistinto della nostra natura, che può prendere il sopravvento con il risentimento e il rancore. Quando riusciamo ad avere una dignitosa indifferenza verso quelli con i quali siamo in dissidio, ci sembra di fare quasi un eroismo e spingersi più avanti, tendere la mano, la consideriamo come una debolezza e ci sembra di essere noi dalla parte del torto; ma nel nostro animo non cè pace.
Signore, ancora una volta mi inviti ad attuare questo tuo comando amatevi.
Ci ho provato tante volte, ma non ho avuto mai il coraggio di seguire totalmente il tuo insegnamento.
Quanto avrei bisogno di serenità interiore che tu mi garantisci se riesco a fare come Tu comandi!
Lo so, è per il mio bene e ancora mi ostino a cercare soluzioni intermedie che mi lasciano sempre insoddisfatto.
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Don Lucio Luzzi