Cara Venerabile Benedetta,
ho conosciuto la tua breve ma significativa esistenza tramite il libro che Graziella mi ha regalato: sono rimasta incantata dal tuo coraggio e sacrificio e debbo confessarti che ho pianto per Te, per me. Ogni giorno, specialmente alla sera, mi rivolgo a Te per avere, forza all'indomani. Spero tanto di incontrarti in un sogno per abbracciarti fisicamente.
A Poxoreu nel cuore dal Mato Grosso brasiliano il "Garimpeiro" cerca disperatamente nel fango un piccolo diamante per sopravvivere. Armando Catrana, salesiano perugino, da circa quaranta anni cerca tra immondizie e rifiuti i poveri "per farli vivere".
E' diventato il "mestre" (forse maestro,forse salvatore) di migliaia di giovani disperati con cui ha condiviso fatiche, lotte, speranze, successi, ed insuccessi.
E non ha, a sessantasette anni, nessuna intenzione di perderli di arrendersi.
Sono la sua vita come lui è la loro vita. Vita per vita.
Io l'ho incontrato sulle rive del grande fiume Paranà, tra i senza casa e senza tutto della periferia della cittadina di Tres Lagos nel cuore del Mato, la foresta che non c'è più, tagliata, bruciata.
Solo piccole tracce. L'ho incontrato all'inizio della sua nuova avventura a favore dei ragazzi di strada nell'anno 2003.
Anch'io Salesiano come lui. Anch'io da 25 anni in lotta con la tossicodipendenza e l'alcolismo per salvare altre vite perse o a perdere. Amici, oltre che confratelli.
E' nato così il Centro "Gesù adolescente" oggi, a 3 anni di distanza, oltre 1500 ragazzi hanno un posto sicuro per stare (non la strada), delle scuole per imparare, un mestre e degli educatori per crescere (non morire).
Gli sono stato vicino: ho progettato con lui, ho pregato con lui, ho cercato soldi per realizzare, gli ho avvicinato altre persone per non farlo sentire solo. Ora siamo nella stessa barca.
Non andremo alla deriva.
La guida (Armando) è esperta e fidata e noi a remare siamo in tanti. E tu ? Salirai in questa barca ? T
i condurrò io con la mia corrispondenza, con le mie foto, le musiche brasiliane e la fede nel "MESTRE" unico.
Quel Gesù che disse " sono venuto a cerare ciò che era perduto".
Sulla mia salute e
quanto mi è accaduto, posso attestarle quanto segue:
Il 12 agosto 1998 ho subìto il primo intervento per un
cistoma ovarico, e tutto si è rimesso a posto. Ma lentamente: fino ad agosto del 1999. A questo
punto si era reso necessario un nuovo intervento, che è stato rimandato al 19
settembre, perché era richiesta una gastroscopia, per fastidi che avvertivo al
fianco sinistro. Alla gastroscopia è risultata una grossa ulcera, in un brutto
punto dello stomaco. Per cui, il primario del reparto chirurgia di Carbonia mi
ha parlato di un grosso intervento. Così mi hanno asportato tutto lo stomaco,
insomma l 'apparato digerente.
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Durante lanno liturgico la prima lettura per lascolto della Parola di Dio è presa dai libri del Vecchio Testamento e, le poche righe proposte non sempre, per noi digiuni, sono di facile collocazione e interpretazione.In questo periodo post pasquale la Liturgia attinge dagli atti degli Apostoli, il libro presumibilmente scritto dallevangelista Luca nei primi mesi del 64, dove propone allottimo amico Teofilo, i fatti avvenuti mentre lui era presente. Nel brano di oggi emerge la figura di Pietro che, confermato dal Maestro, Capo della Chiesa, giunge a Cesarea Marittima e va in casa del centurione Cornelio, che aveva chiesto di parlare con lui. Il centurione, che è pagano, appena vede Pietro si gettò ai piedi per adorarlo ma Pietro lo alzò dicendo alzati, anche io sono un uomo .Quanto è bello questo comportamento di Pietro che non fa pesare il suo titolo sugli altri, ma usa prudenza, equilibrio, umiltà.
Dal nostro inviato tutte le news
dal Mato Grosso, Brasile
Come voi, anchio sono molto dispiaciuto di non aver ancora inviato un servizio brasiliano. Ma sono stato molto coinvolto nella permanenza dos italianos qui a Três Lagoas. E poi sono stato travolto dalle emozioni nellincontro con tanti volti ormai noti e tanto amati.
Ma le piú dure battaglie le abbiamo combattute, e solo ora parzialmente vinte, per avviare i nuovi corsi professionali: saldatura, cucito industriale, informatica e soprattutto officine di auto e di moto. Se ti muovi trovi mille ostacoli per andare avanti. Ma noi non possiamo arrenderci. È questione di vita o di morte.
Il mio Crocifisso lo porto dappertutto, lo preferisco a tutto.
Quando io sono debole Egli è la mia forza, quando cado Egli mi alza, quando piango, Egli mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando Lo chiamo Egli mi risponde.
Questa curiosa domanda è venuta di moda da qualche decennio. Un credente di altri tempi si sarebbe scandalizzato, al semplice sentirsela in mente. Oggi si vuole essere razionali, o più chiaramente, ragionevoli, e mi sta bene. Ma quando si parla di Fede Cristiana, bisogna ricordare sempre che le verità rivelate non sono il prodotto della nostra mente, bensì della rivelazione di Dio, in persona di Gesù Cristo. Se si dimentica questo, tutto può apparire incredibile.
SANTA MONICA Madre di Santo Agostino Esempio di Madre e di Sposa
SANTA MONICA Madre di Santo Agostino Esempio di Madre e di Sposa
Una riflessione
Santa Monica é conosciuta fra i cattolici per essere stata la madre del Santo di Hispona, Santo Agostino, che con grande difficoltá conseguí, per la sua perseveranza nella preghiera e nella caritá, la grazia di vedere suo figlio convertirsi al cattolicesimo. Uno dei piú grandi valori di questa Santa Madre é stata la fiducia nella preghiera. Quanti di noi cristiani possiamo dire che abbiamo la stessa fiducia che ebbe Santa Monica nella preghiera ? Abbiamo molte volte fiachezza in pregare e lasciamo la preghiera sempre in secondo piano durante il giorno.
La preghiera é fondamentale per la vita cristiana, é per l'anima come il
respirare per il corpo, poi non si puó vivere senza respirare e se non
preghiamo moriamo spiritualmente. Gesú insistette molto su questo. Come
esempio possiamo aprire la nostra Bibbia nel capitolo 18 di Luca e
leggere una parabola che Gesú raccontó esattamente per dimostrare che
era necessario pregare sempre, senza cessare. É la parabola della
vedova che va da un giudice, che non temeva Dio, per chiedergli
giustizia. La vedova chiede tanto al giudice che questo, per non essere
piú incomodato, concede quello che la vedova chiedeva.
La parabola
termina con Gesú dicendo:" E Dio, non fará giustizia con i suoi eletti
che chiedono giorno e notte ? Io dico che fará giustizia, ma quando
verrá il figlio dell'uomo sulla terra incontrerá la fede?" Gesú
incontrerebbe una vera fede nel nostro cuore ? Fu questo che incontró
nel cuore di Santa Monica, una fede che gli fu trasmessa da piccola,
cresciuta con il tempo e con la pratica di virtú cristiane in mezzo a
tantissime difficoltá. Oltre alla tristezza del figlio che sembrava
allontanarsi sempre di piú da Dio, Santa Monica soffriva con lo sposo
che aveva una personalitá molto forte al punto di ricevere aggressione
fisica. Santa Monica diceva:" quando il mio marito sta di male umore
io mi sforzo per stare di buono umore: quando lui grida io mi calmo. "
Questo comportamento prevalse per causa della preghiera costante al
punto di far convertire il suo sposo. Per questi motivi Santa Monica é
patrona delle mamme e spose cattoliche. Vedendo il suo esempio tutte le
donne di oggi che passano situazioni difficili nella famiglia , possono
ricorrere a lei nella preghiera con la fiducia che Dio fará giustizia e
conversione.
Dobbiamo ricordare cosa disse Gesú: " in veritá vi dico
che se avete fede come un piccolo granello si senape direte a questo
monte, passa da un'altra parte e niente vi sará impossibile ( Mt
17.20) Chiediamo l'intercessione di Santa Monica per tutte le famiglie
cristiane che passano momenti di difficoltá e come lei possiamo
perseverare sempre nella preghiera, nella caritá e speranza che tutte
le cose concorrono per il bene di chi ama Dio. ( Rom 8.28 ) ........
La vera tristezza non è quando, la sera, non sei atteso da nessuno al tuo rientro in casa, ma quando tu non attendi più nulla dalla vita. E la solitudine più nera, la soffri non quando trovi il focolare spento, ma quando non lo vuoi accendere più. Quando pensi, insomma, che la musica è finita. E ormai i giochi sono fatti.
La vita allora scorre piatta verso un epilogo che non arriva mai.
Maria è la più santa delle creature proprio perché tutta la sua vita appare cadenzata dai ritmi gaudiosi di chi aspetta qualcuno.
Già il contrassegno iniziale con cui il pennello di Luca la identifica, è carico di attese: Promessa sposa di un uomo della casa di Davide. Fidanzata, cioè.
Ho viaggiato tanto dentro di me, preso per mano dal silenzio.
Il silenzio...
Sapete, ci sono parole in noi che non abbiamo mai ascoltato e che non abbiamo mai dette...
Ci sono distese di sentimenti che non abbiamo ancora conosciuto e che non abbiamo raccontato.
Più volte, mi sono pemesso d'introdurre il lettore nel mio mondo riservato, presentandoglielo come dominato dallimmagine di Maria, fin dagli anni della fanciullezza. Ora, oso aggiungere qualcos' altro, pur sapendo di rischiare qualche ripetizione, perchè convinto che un certo modo di ripetere equivale a ribadire ciò che riteniamo di particolare importanza. Affondando, dunque, nei ricordi personali più lontani, trovo che il mio primo puntare gli occhi e la mente infantili su di una immagine della Madonna, ebbe per oggetto un quadro riproducente la figura di lei, con accanto Giuseppe, suo sposo e, in mezzo a loro due, Gesù, ragazzetto ormai di una decina danni.
Se il nostro modo di descrivere situazione rientranti con difficoltà nei soliti schemi biografici ci desse lidea che, dunque, la Madonna abbia davvero camminato sui fiori, le faremmo un torto che non merita in alcun modo: la definiremmo una donna passiva, una Creatura introversa che avrebbe pigramente annullato la propria personalità. Al contrario, troviamo di Lei sul Vangelo, segni ben chiari di perfetta auto-comprensione e d'intraprendenza. Il lettore credente ne ricava la netta convinzione che tutto le sia costato, come a noi e anche di più, per quanto attiene alla vita giornaliera; e che ogni suo progresso nella saggezza e nel conservarsi libera da qualsiasi vincolo estraneo sia stato effetto di un impegno consapevole, costante.
A liturgia desse ultimo Domingo do Advento refere-se repetidamente ao projeto de vida plena e de salvação definitiva que Deus tem para oferecer aos homens. Esse projeto, já anunciado no antigo testamento, torna-se uma realidade concreta, tangivel e plena com a incarnação de Jesus.
The Holy Shroud From the studies of Mons. Giulio Ricci, Shroud researcher
The Shroud is a rectangular linen (m. 4,36 x 1,1), woven in a three-to-one herringbone twill composed of flax fibrils and is the most eloquent corpus delicti used by researchers to reconstruct the offensive event it shows: the death on the cross. The crucified man, before his death, has suffered under a particularly cruel flagellation, a crowning with thorns (first ever registered by researchers in a crucifixion), an upward gouge in the side caused by a spear penetrating into the thoracic cavity and at last shrouded, naked, in a linen without being previously washed and covered with resins. The integrity of the shroud testifies that the body it shrouded never knew the corruption; otherwise the shroud itself would have been damaged.
EL ROSARIO ES ESCUELA DE CONTEMPLACIÓN Y DE SILENCIO
El Rosario es escuela de contemplación y de silencio. A primera vista podría parecer una oración que acumula palabras, y por tanto difícilmente conciliable con el silencio que se recomienda oportunamente para la meditación y la contemplación. En realidad, esta cadenciosa repetición del avemaría no turba el silencio interior, sino que lo requiere y lo alimenta. De forma análoga a lo que sucede con los Salmos cuando se reza la liturgia de las Horas, el silencio aflora a través de las palabras y las frases, no como un vacío, sino como una presencia de sentido últimos que trasciende las palabras mismas y juntamente con ellas habla al corazón. Benedicto XVI
Riguardo i nostri equilibri è opportuno fare delle puntualizzazioni, assai importanti, sopratutto per chi s'inoltra sulle vie della perfezione evangelica. A riguardo analizziamo i seguenti 7 punti.