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Il cuore di Maria e le mani di Marta

La liturgia di questa domenica XVI del T.O. ci offre utili riflessioni sul tema della accoglienza.


Ci presenta Abramo, perfetto modello della ospitalita’, per la premura e la generosità con la quale accolse i tre misteriosi ospiti, che lui riconosce come presenza di Dio, comportandosi esemplarmente di conseguenza.
Poi nel brano di Luca, per noi più adatto, Gesù si trova in viaggio verso Gerusalemme e fa sosta nel villaggio di Betania, sulle pendici orientali del monte degli ulivi.

E’ il villaggio delle due sorelle Maria e Marta e del fratello Lazzaro.

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MARTA, nome aramaico che vuole dire “ signora - padrona”; essendo presumibilmente la più anziana dei tre, era effettivamente responsabile della casa. Non aveva marito, perché altrimenti sarebbe toccato a lui ricevere  Gesù.
“Essa aveva una sorella, di nome Maria”.
MARIA
, è Maria Maddalena, una delle pie donne che seguivano Gesù, forse l’antica peccatrice convertita. “Sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola”.
Sedeva a terra, secondo il modo consueto di stare ai piedi dei maestri. Si rivede l’infiammato e devoto amore della peccatrice convertita, di colei che seguiva Gesù, che starà sul calvario, che comprerà gli aromi, che correrà presto al sepolcro, che incontrerà per prima il Risorto; essa è sempre ai piedi di Gesù.
Marta invece era in faccende per dare degna ospitalità a Gesù e per preparare la mensa.
Con qualche venatura forse di risentimento, di zitella buona e volenterosa, ma un po’ bisbetica, nella semplicità della sua confidenza essa fa quasi un rimprovero anche a Gesù:
”...Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? …dille dunque che mi aiuti” ma Gesù le rispose “…Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno: Maria si è scelta la parte migliore che non le sarà tolta”.
Ecco il grande insegnamento del Messia, che ci indica sempre l’essenziale, la vera strada da seguire.
Io quanto mi raffiguro in Marta!
Sempre indaffarato, mille cose da fare, il tempo che non basta mai; e invece di concludere la giornata col dire: ”...sono un servo inutile..”, comincio a pensare, a recriminare, faccio anche l’offeso, sono insoddisfatto e deluso per non avere riconoscimento e gratitudine..
E tu?
Nella tue condizioni di famiglia, di lavoro, di impegni, di svago quanto è difficile trovare uno spazio per metterti ai piedi di Gesù, per ascoltare le sue parole di vita, per riprendere coraggio,forza, impegno, entusiasmo. Solo Lui può riempire il vuoto che inevitabilmente si crea nel tuo cuore, nelle tante vicissitudini quotidiane.
Pensa quanto siamo assurdi quando diciamo: ”... ho tante cose da fare, non ho tempo di pensare a Dio… ma so che soltanto con Lui potrei risolvere i miei problemi…".

Signore Gesù, noi riempiamo la nostra vita di molte cose e finiamo  con il dimenticarti di Te
Non siamo capaci di fare silenzio e la tua parola si perde in mezzo al frastuono
Siamo troppo affannati e non sappiamo distinguere ciò che conta veramente
Abbi misericordia di noi e perdona i nostri peccati.

VIDEO CORRELETO

MARIA NON TI ABBIAMO DETTO ADDIO

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Don Lucio Luzzi