Un sacerdote di Milano, don Giorgio Begni, chiese anni or so¬no a Corrado Bianchi Porro, una riflessione complessiva sulla sorella Benedetta, con particolare riferimento ai temi della Croce e dell'amicizia. Questa è la risposta di Corrado.
Un anno fa ho avuto un impulso nuovo nella mia vita di sacerdote. La chiamerei quasi una... chiamata. La morte in un incidente stradale di tre ragazzi insieme mi ha posto la domanda: e tu che fai? Vuoi fermare, per quello che puoi, la morte? Vuoi mobilitare i giovani a non morire dentro e fisicamente e a scegliere la vita? Mi sembrarono le domande nuove di un'ordinazione sacerdotale in tarda età.
Sappiamo quanto è stata dura e difficile la vita di Benedetta, specialmente nell'ultimo anno quando tutti i sensi in lei si sono spenti, come dice lei stessa: "Nella notte buia dei miei faticosi giorni" (22.4.1963). Sappiamo anche come la sua fede e la sua preghiera proprio in questa grande prova hanno raggiunto vette straordinarie. Mi sembra che una caratteristica della sua preghiera, del suo colloquio con il Signore, sia stata un nuovo e spirituale uso dei sensi: quello che le era impossibile fisicamente l'ha fatto nella fede e nello Spirito.
Entrare
nella logica della croce!
Cristo è il rivelatore del Padre
PENSIERO DELLA DOMENICA
In questa XXIII domenica del Tempo Ordinario la liturgia ci propone, come
prima lettura, unpiccolo brano preso dal libro della Bibbia "Sapienza". E stato scritto in greco da un
autore assai esperto della lingua. San Paolo nelle sue lettere ne fa uso e
questo lascia supporre che esso sia stato scritto verso la metà del ll° Sec.
a.C. La sapienza è come un energia che discende da
Dio e condanna chiunque la respinge. Perché la sapienza alleghi nel
nostro cuore e nella nostra mente, declamiamo, come facevano gli antichi, il
Salmo responsoriale: Donaci o Dio la sapienza del
cuore".
DALLA PRIMA LETTERA DI S.PAOLO DELLA CROCE ALLA VEN.LUCIA BURLINI 4 LUGLIO 1748
Dopo il silenzio di tanti anni, ho creduto mio obbligo di gratitudine di visitare con questa mia il vostro spirito ringraziandovi in primo luogo, in Gesù Cristo della grande carità con cui avete assistito ai nostri poveri religiosi abitanti nel sacro ritiro della Madonna del Cerro [ ..] Gesù che è il sommo datore d'ogni bene ricolmi sempre più il vostro spirito della pienezza delle sue grazie e doni celesti, per le fatiche, viaggi ed altri uffici di carità in cui vi siete impiegata per i miei e vostri fratelli in Gesù Cristo.
Questa curiosa domanda è venuta di moda da qualche decennio. Un credente di altri tempi si sarebbe scandalizzato, al semplice sentirsela in mente. Oggi si vuole essere razionali, o più chiaramente, ragionevoli, e mi sta bene. Ma quando si parla di Fede Cristiana, bisogna ricordare sempre che le verità rivelate non sono il prodotto della nostra mente, bensì della rivelazione di Dio, in persona di Gesù Cristo. Se si dimentica questo, tutto può apparire incredibile.
Che fare? Resistere ancora all'impeto che non riesce più a contenere e tende a sollevarla in alto, in direzione di un Crocifisso a dimensione naturale?
Canto di Meditazione (Dell'aurora Tu sorgi più bella)
E quasi totalmente scomparsa dalle relazioni interpersonali la Cortesia. Dimenticata? Sconosciuta? Inutile e fuori moda? Esotto gli occhi di tutti la grettezza con cui ci trattiamo, abituati come siamo a non salutare, ad aggredire verbalmente, a disporre dispoticamente degli spazi e delle cose altrui, soprattutto delle cose pubbliche e comuni. Eppure a me sembra che nella cortesia dei modi e delle parole- per nulla simile o somigliante allipocrisia- siano racchiusi profondi valori cristiani.
Fu la conferma al dogma di fede proclamato dal Papa Pio IX°, dopo che il popolo cristiano, da secoli dava questo titolo alla Madonna. Come sempre la Verginenon propone incontri, colloqui, con i responsabili dellumanità, ma si serve di una contadinella, Bernadette, figlia di Francois e Louise, nata il 7 Gennaio 1844, al Mulino di Bolly, nei dintorni di Lourdes.
Vorrei vestirmi da Babbo Natale, e stare vicino a te, come se fossimo amici da sempre. Se pensi alla tua infanzia, certamente il Natale aveva un sapore ed un calore particolare! Tu eri felice nella gioiosa speranza che Babbo Natale portasse qualche regalo per rendere, almeno per un po di giorni meno amara la tua vita che, con tanta dignità, percorrevi nella miseria.
Più volte, mi sono pemesso d'introdurre il lettore nel mio mondo riservato, presentandoglielo come dominato dallimmagine di Maria, fin dagli anni della fanciullezza. Ora, oso aggiungere qualcos' altro, pur sapendo di rischiare qualche ripetizione, perchè convinto che un certo modo di ripetere equivale a ribadire ciò che riteniamo di particolare importanza. Affondando, dunque, nei ricordi personali più lontani, trovo che il mio primo puntare gli occhi e la mente infantili su di una immagine della Madonna, ebbe per oggetto un quadro riproducente la figura di lei, con accanto Giuseppe, suo sposo e, in mezzo a loro due, Gesù, ragazzetto ormai di una decina danni.
Prima di essere madre della compassione e tenerezza di Dio la fanciulla di Nazaret é " figlia del misericordioso" e su di Lei si é posato il suo volto di amore e benevolenza, l'ombra dell'Altissimo ( Lc 1.36 ) é per lei la carezza di Dio, l'incarnazione di Gesú nel suo grembo é per la Madonna abitazione della misericordia del Padre e l'incarnazione dell'amore di viscere materne. Tutto in Maria é opera della misericordia , compassione di Dio, tutto in Lei é obbedienza al compito ricevuto, donare a tutti la misericordia/compassione nella gioia e nei dolori ( Lc 1.46 )
Si tratta di un titolo che appartiene a Maria, forse più di tanti altri usati nelle varie litanie, pullulate di recente, dietro quelle lauretane.
Laica, non solo perché inserita nel nuovo popolo di Dio, ma ancor più perché da lei è nato colui che ha radunato ogni popolo della terra nell'unico popolo di Dio, "Abbattendo il muro di separazione" (Ef 2,15).
Come Suo Figlio, derivava da una tribù, quella di Giuda, che non aveva diritto al sacerdozio: per i loro compatrioti, erano semplici germogli della stirpe di Abramo. Sacerdoti ci si nasceva.
O evangelho fala do fim, mas não do fim do mundo mas sim da destruição de Jerusalém, que os judeus ligavam sempre ao fim do mundo. Com a destruição de Jerusalém termina a Antiga Aliança e acontece a vinda de Jesus, que vem inaugurar a sua Igreja, o novo povo de Deus.Jesus fala da destruição de Jerusalém em seguida à uma observação dos discipulos que se mostravam encantados com a grandiosidade e os adornos do Templo, gloria do povo da cidade.