Maria, Vergine laica
Si tratta di un titolo che appartiene a Maria, forse più di tanti altri usati nelle varie litanie, pullulate di recente, dietro quelle lauretane.
Laica, non solo perché inserita nel nuovo popolo di Dio, ma ancor più perché da lei è nato colui che ha radunato ogni popolo della terra nell'unico popolo di Dio, "Abbattendo il muro di separazione" (Ef 2,15).
Come Suo Figlio, derivava da una tribù, quella di Giuda, che non aveva diritto al sacerdozio: per i loro compatrioti, erano semplici germogli della stirpe di Abramo. Sacerdoti ci si nasceva.
La cosa era talmente evidente, per ogni ebreo, che anche quando i più fortunati diventarono credenti in Cristo, dietro i primi discorsi dell'apostolo Pietro, non pensarono mai, o almeno non ci hanno lasciato attestati scritti in proposito, che Gesù fosse un sacerdote, anzi l'unico vero sommo sacerdote. Perfino negli scritti apostolici, data la dissonanza fra sacerdozio levitico e missione svolta dal Redentore, bisognerà attendere la Lettera agli ebrei, per trovare l'attestato più convincente di questa scoperta, che, cioè Cristo è sacerdote.
Gli apostoli e i primi cristiani sapevano che aveva compiuto gesti d'indubbio significato sacerdotale, come l'offerta di se stesso al Padre per l'umanità, come l'istituzione dell'eucaristia e degli altri sacramenti; ma nella loro valutazione ancestrale non potevano considerarlo un sacerdote, bensì un semplice laico.
Quando lo riconobbero come tale, si affrettarono a precisare che, sì, lo era senz' altro, ma: "Secondo l'ordine di Melkisedech". Cioè di un re e sacerdote dell'area aramea, estraneo al mondo ebraico, quindi anche al sacerdozio levitico. Di conseguenza, anche Maria era per gli ebrei nient'altro che una donna, quindi, un essere senza voce in capitolo.
Per i giudeo - crisitiani della prima generazione, fu sempre e solo una comune laica, a livello istituzionale; per i fedeli di derivazione pagana, una incomparabile madre di famiglia a causa della loro riluttanza a trasferire la sua immagine sulla linea delle sacerdotesse di quegli idoli che avevano rifiutato.
Dunque laica a tutti gli effetti, perché inserita in modo valido nellarea del popolo dei salvati, dove il suo servizio non si sarebbe attuato a livello liturgico - sacramentale, ma in quello di una perfetta condivisione dei bisogni dei suoi figli, da offrire al Padre celeste, in unione al sacrificio del suo figlio primogenito, Gesù.
Don Lucio Luzzi
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