Viaggio dello spirito
La vita è un viaggio
dello spirito attraverso
la materia
Inno al viaggio e inno alla vita: al divenire che ci spinge ogni giorno ad essere uguali e diversi da noi stessi e dagli altri. Nasce da un mio bisogno di trovarmi, di perdermi, di trovarmi ancora, di sentire che i miei personali percorsi sono appartenuti, appartengono e apparterranno ad altri viaggiatori. Nellunicità del vivere e dell interpretare la strada cè una forza comune che muove ogni uomo e ogni donna verso qualcosa di indefinito, di sperato, di desiderato, di ignoto, di misterioso. Questa forza non conosce epoche storiche, non è contenuta da confini geografici è tipica dellumanità tutta e nobilita chi fortemente la sente.
Sappiamo quanto è stata dura e difficile la vita di Benedetta, specialmente nell'ultimo anno quando tutti i sensi in lei si sono spenti, come dice lei stessa: "Nella notte buia dei miei faticosi giorni" (22.4.1963). Sappiamo anche come la sua fede e la sua preghiera proprio in questa grande prova hanno raggiunto vette straordinarie. Mi sembra che una caratteristica della sua preghiera, del suo colloquio con il Signore, sia stata un nuovo e spirituale uso dei sensi: quello che le era impossibile fisicamente l'ha fatto nella fede e nello Spirito.
Ci sono dei momenti di verità delle persone, momenti nei quali tutto il senso di una vita si capisce. Benedetta Bianchi Porro, qualche ora prima di morire, chiede alla madre: Ricordi la leggenda?.
La prima lettura di questa terza domenica di Pasqua ci propone la grande testimonianza di Pietro e Giovanni che di fronte al divieto di parlare nel nome di Gesu rispondono con fermezza e coraggio: Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini.
Nella seconda lettura è lapostolo Giovanni che descrive una sua visione di Paradiso con le acclamazioni del coro celeste.
Nel Vangelo di Giovanni (21,1-14) la terza apparizione di Gesù Risorto: Quando era già lalba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: Figlioli non avete nulla da mangiare?. Gli risposero di no.
Allora Egli disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete".
Guardo un bambino, una bambina in un passeggino o in braccio a papà e mamma. Guardo e penso: chi è? Perché e per chi ... è nato? Chi diventerà? Che ne sarà di questa creatura? Guardo e sogno tutto il possibile per lui e per lei. E dentro il sogno trovo quello che non si realizzerà mai e quello che, invece, avverrà.
Il mio Crocifisso lo porto dappertutto, lo preferisco a tutto.
Quando io sono debole Egli è la mia forza, quando cado Egli mi alza, quando piango, Egli mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando Lo chiamo Egli mi risponde.
Nella notte del 19 novembre 2008, dopo un faticoso viaggio, sono "sbarcato" nel nord-est del Brasile, nella regione del Sergipe, il continente sudamericano con aerei ad alto sviluppo e con altre di immense povertà. Sono ospite del Vescovo della Diocesi di Proprià, una diocesi di 400.000 abitanti e con soli ventiquattro preti. La popolazione è in maggioranza cattolica, ma crescono sempre più numerose e svariate le sette religiose. Ho cercato di vivere al meglio la mia missione di fare concerti (in italiano!) e ho trovato grande attenzione ed entusiasmo in questa Chiesa semplice, umile e giova¬ne. L'immensità del Brasile permette di offrire solo qualche frammento della vita lì. Sono tornato sentendomi piccolo, ma con dentro il calore, non soltanto del sole estivo, ma dell'amore della gente, dei bambini e dei giovani.
Una riflessione a cura del Dott. Alberto Rossini( Brasil)- nostro collaboratore
Per il cristiano la preghiera acquista una caratteristica particolare che cambia la sua natura intima e il valore intimo. Il cristiano é discepolo di Gesú: é colui che crede totalmente che Gesú é la parola incarnata, il Figlio di Dio venuto fra di noi. Come uomo la vita di Gesú fu una preghiera continua, un atto continuo di adorazione e di amore al Padre, e perché l'espressione massima della preghiera é il sacrificio, l'apice della preghiera di Gesú é il sacrificio della croce, antecipando con l'eucaristia nell'ultima cena e trasmesso per tutti i secoli con la s.messa.
Per questo il cristiano sa che la sua preghiera é
Gesú: tutta la sua preghiera parte da Gesú: é Lui che prega insieme a
noi, tutti i cristiani pregano in Dio, ma il vero cristiano prega in
Gesú Cristo che é la nostra preghiera. Dobbiamo pregare perché siamo
fragili e colpevoli essendo necessario riconoscere umilmente e realmente
che siamo povere creature e con idee confuse, fragili e deboli con la
necessitá continua di forza interiore e di consolazione. La preghiera dá
forza per grande idee per mantenere la fede, la caritá, la purezza e la
generositá: la preghiera dá animo per uscire dalla indifferenza e dalla
colpa se per disgrazia cadiamo nelle tentazioni: la preghiera dá luce
per vedere e giudicare i fatti della propria vita e della propria
storia nella prospettiva salvifica di Dio e della eternitá.
Per questo
non dobbiamo lasciare di pregare e che non passi un giorno senza una
preghiera perché é un dovere ma anche una grande allegria perché é un
dialogo con Dio per mezzo di Gesú. Ogni domenica alla santa messa e se é
possibile anche durante la settimana é il dovere del vero
cristiano:pregare ogni giorno in qualunque orario e nei momenti piú
opportuni. Il comandamento di Gesú sopra la perseveranza nella preghiera
si unisce alla severa avvertenza che é necessario mantenersi fedeli
nella fede poi la fede e la preghiera sono intimamente uniti. La fede
fa nascere la preghiera e la preghiera arriva alla certezza della fede.
Il Signore ha annunciato la sua assistenza alla chiesa affinché
possiamo compiere la sua missione fino alla fine dei tempi. Frattanto
alcuni uomini non sono fedeli e si allontanano volontariamente dalla
fede: é il grande mistero che San Paolo chiama di iniquitá e di
apostasia e che proprio Gesú ci ha avvisato . Il Signore ci
previene che rimaniamo vigilanti e perseveranti nella fede e nella
preghiera e che oltre la perseveranza deve uscire da un cuore umile e
pentito dei suoi peccati, poi Lui mai disprezza un cuor pentito perché
resiste ai superbi e dá le sue grazie agli umili....... pregare senza
cessare é quello che ci raccomanda il Signore e questo lo dobbiamo fare
se di fatto siamo veri cristiani e non solo nei momenti di avversitá o
amarezza ma anche nelle consolazioni per prestar un vero culto al
nostro Signore.......... DOTT.ALBERTO ROSSINI (Brasil )
Una riflessione- a cura del Dott. Alberto Rossini( Brasil ) nostro collaboratore
La missione degli angeli custodi é condurci al cielo e alla salvezza eterna. Ma come possiamo noi relazionarci con loro giorno per giorno ? Prima di tutto gli angeli custodi di ognuno di noi sono nostri veri amici e non esiste segreto fra noi e loro. Loro sanno tutto quello che facciamo e al contrario dei demoni che non vedono Dio faccia a faccia sanno anche quello che pensiamo quando Dio gli comunica. Il minimo a fare in relazione a loro é salutarli e invocarli sempre e ricordare anche gli angeli dei nostri fratelli e sorelle che necessitano di un aiuto spirituale o temporale.
Una riflessione a cura del Dott. Alberto Rossini( Brasil)- nostro collaboratore
Se tu stai con la Chiesa Cattolica Apostolica Romana stai con Cristo, Nostro Signore. Tu sarai protetto e benedetto e non ci é niente da temere neppure perdere la speranza, anche se il mondo casca sulla tua testa. Questa Chiesa é il Corpo Mistico di Cristo, é segnale di salvezza, di speranza e di fiducia che dobbiamo avere in Dio. " Attenti di non essere ingannati, perché molti verranno in mio nome dicendo: " Sono io !" e ancora: " ....il tempo é prossimo, non seguite questa gente." ( Luca 21.8 )
I fortunati genitori di Maria Santissima furono San Gioacchino e Santa Anna. La
nascita della SS.Vergine fu preannunziata fin dall'inizio quando il
Signore promise all'umanitá decaduta un'altra donna che avrebbe
schiacciato il capo al serpente. Giunta la pienezza dei tempi Maria
apparve come una stella mattutina nel mare tempestoso del mondo, pura,
santa e piena di grazia. Maria nacque santa perché fu concepita senza
macchia originale e piena di ogni grazia.
L'appellativo di laico, deriva dalla consapevolezza dei primi cristiani di appartenere tutti al popolo di Dio (laico dal greco laos, che vuol dire, appunto, popolo). Era stato dissacrato negli ultimi due o tre secoli, usandolo per alludere a movimenti, partiti e stampe che in un modo o in un altro, si contrapponevano alla chiesa. Un giornale o un partito laico, una iniziativa, o un movimento laico avevano sempre un significato inconfondibile.
Risorgeremo,
pertanto, come Maria. Saremo assunti, come lei, in anima e corpo al cielo, con
un titolo assai simile al suo .La differenza che avvertiamo per primRisorgeremo,
pertanto, come Maria. a è quella
rappresentata dall elemento tempo: lei dopo la sua santa Risorgeremo,
pertanto, come Maria morte, noi nellultimo giorno.
Ma può ritenersi una differenza essenziale, questa, se il tempo, come insegnano
i ?loso?, non rientra nel costitutivo
speci?co delle cose? A rigore di
termini, risuscitare al primo istante dopo la morte, o dopo miliardi di
millenni e sostanzialmente identico, perché il tempo è solo misura del moto,
ideata dagli uomini, incapaci di pensare al di fuori delle categorie di spazio
e di tempo.
TERCEIRO DOMINGO DA QUARESMA 23 MARÇO 2014 REFLEXÃO SOBRE O EVANGELHO
Jesus que pede à Samaritana: " Dá-me de beber (Jo 4.7) " exprime a paixão de Deus por todos os homens e quer suscitar no nosso coração o desejo do dom da àgua que jorrra para a vida eterna: é o dom do Espirito Santo, que faz dos cristãos verdadeiros adoradores capazes de rezar ao Pai em espirito e verdade. Só essa àgua que nos foi doada pelo Filho, irriga os desertos da alma inquieta e insatisfeita enquanto não repousar em Deus. Deus está apaixonado pelo ser humano e tem sede do pobre amor do nosso coração. Ele tem sede de que nós tenhamos sede de seu Espirito Santo, da sua vida,da sua graça, da sua gloria e tem àgua abondante mas quer que nós a bebamos.