E' terminato anche il 2015: è doveroso un ringraziamento a Dio
Hora ruit dicevano gli antichi; il tempo corre velocissimo.
E ci siamo consumati lintero 2015.
E un anno della nostra vita, trascorso, e che non ritornerà mai più.
E tempo di consuntivi per tutti; le imprese, le aziende, i bilanci familiari
Vogliamo provare, io e te, a sintetizzare questo anno 2007 che passa definitivamente nel corso inarrestabile del tempo?
Chiediamoci onestamente, se lanno trascorso, ha aiutato la nostra crescita umana e cristiana.
San Giuseppe continua sua missione nella Chiesa per mezzo della sua poderosa intercessione in cielo. Con la sua grande dignitá e ammirabili esempi di virtú continua vivo e attuante. La gloria estraordinaria che gode nel cielo é proporsionale ai suoi meriti e generosa gratitudine del Suo Figlio Gesú che, secondo l'intensitá del grande amore del Santo, Gli dá una misura piena e superiore nel Suo Renho.
Che fare? Resistere ancora all'impeto che non riesce più a contenere e tende a sollevarla in alto, in direzione di un Crocifisso a dimensione naturale?
Siamo nel ciclo A del tempo liturgico, alla XI^ Domenica del Tempo ordinario.
I brani di Vangelo proposti sono sempre presi dallevangelista Matteo.
Quanto è bella e significativa la frase Gesù vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.
La compassione, (intima, profonda, secondo il preciso significato della parola greca) è suscitata essenzialmente nel vedere tali turbe moralmente e quindi spiritualmente senza guida, come pecore senza pastore.
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Caro Don Lucio,
"Basta. Mollo tutto. Non ne posso proprio più. Non ce la faccio ad andare avanti in questa maniera!". Sa quante volte questi pensieri mi sono venuti alla mente! Ma per fortuna interveniva sempre qualcosa, un gesto, una parola, uno sguardo affettuoso della sposa, e subito tornava il sole a risplendere anche in una giornata di pioggia. Il pessimismo svaniva.
Che fare? Resistere ancora all'impeto che non riesce più a contenere e tende a sollevarla in alto, in direzione di un Crocifisso a dimensione naturale?
Una riflessione a cura del Dott. Alberto Rossini( Brasil)- nostro collaboratore
Una persona che credesse nella divinitá del Nostro Signore Gesú Cristo e avesse accompagnato la sua passione, morte e resurrezione e anche assistito alla sua Ascensione al Cielo, bene potrebbe domandarsi se era ragionevole e coerente che Lui lasciasse la terra senza qualche forma di rimanere fra gli uomini, da Lui redenti. Non esiste nel vocabolario umano parola adequata per esprimere l'insondabile amore di Dio per le sue creature, levando al punto di integrare il suo figlio unigenito affinché avessimo la vita eterna.( Giov- 3.16 ) anche se immersa nel peccato e, pertanto, nella sua inimicizia. ( Rom 5.8 )
Ovviamente sarebbe
eccessivo affermare che la Redenzione e la Croce impongono a Dio, in
rigore di logica, l'istituizione della Sacra Eucaristia, ma tutto
supplicava affinché Gesú Cristo incontrasse una divina soluzione
mediante la quale dovesse stare sempre in cielo, nel trono della gloria
che gli é dovuto e allo stesso tempo accompagnasse qui in terra, passo a
passo, la via dolorosa di ogni essere umano, fino al momento estremo
nel quale ognuno dicesse: "Consummatum est " Questo convivio
meraviglioso si fa per mezzo della Eucaristia, infinito prodigio di
misericordia, che solo l'intelligenza divina potrebbe realizzare. In
tutti i locali del mondo intero Lui sta presente: nelle cattedrali
opulenti, nelle povere chiese, nelle cappelle.....nel petto di ogni
comunicante presente con tutta la gloria del Tabor, tutta la sublimitá
del Colgota, tutto lo splendore della divinitá, nei piccoli sacrari e in
tutti gli altari.
Frattanto come é triste considerare le lunghe ore e
giorni che Lui passa a essere adorato dalla Madonna, la sua e nostra
madre, per i santi e gli angeli del cielo come divino prigioniere fra le
gradi di oro, abbandonato per questa umanitá assente e distante
aspettando che qualcuno lo venga a visitare ! Per poco che pensiamo in
questo, la nostra anima non puó lasciare di trasbordare di
riconoscimento, e gratitudine per tutto quanto il Nostro Signore ha
operato nella sua ultima cena con gli apostoli. Tutto il dono divino é
concesso agli uomini alla richiesta di Maria e non ci é dubbio che abbia
implorato al suo Figlio l'istituzione della Sacra Eucaristia.
I Padri
della Chiesa hanno visto nella supplica di Cana: " ...non hanno piú
vino." ( Giov. 2,3 ) l'espressione di una secreta speranza di essere
quello il momento di riconoscere la sua divinitá e manifestare il suo
amore per noi. Dobbiamo, pertanto, ringraziare la Madonna su questo
divino fatto, a Lui che ci ha concesso questa grande grazia e alla
Madonna, mossa dalla grazia, che ha chiesto a Dio e ottenuto per noi
questo favore ineffabile che trascende la nostra inteligenza
umana........
Il Padre ha creato I' universo per la gioia di comunicare se stesso alle sue creature. Le conserva nell'essere per concedere ad esse la partecipazione alla sua stessa gioia di essere. Si tratta di un Amore allo stato sorgivo che donandosi non s'impoverisce.
Nella mente di molti Don Giosy è un prete che passa notte e giorno a suonare la chitarra e a comporre canzoni. Spesso che mi incontra nella vita di tutti i giorni...dice: «ma la chitarra dov'è?». La chitarra, sta molto a casa, a riposo, e ha una parte relativa nella mia vita.
Chi poi mi incontra ai concerti, pensa spesso a un uomo di copertina e di successo.
E qui vi dirò, che mi viene molto da sorridere. Scrivere canzoni, lavorare mesi in sala d'incisione, cantare e comunicare sul palcoscenico, stringere mani, guardare occhi, rispondere al telefono e al cellulare e su Internet, accogliere tanti sms, ecc... Sono tutte voci del verbo "essere uomo e prete. Un giornale mi ha accusato di "cantare come dico Messa". Ho fatto i complimenti al giornalista. Magari riuscissi a rendere il mio cantare una S. Messa, un prolungamento di essa. Sarei felice se il mio cantare accendesse una piccola scintilla di Dio.
MARIA VERGINE UNA LAICA DALLE INIZIATIVE IN PRIMA PERSONA
Per comprenderlo nella maniera più sintetica e precisa possibile. Torniamo al noto episodio di Maria che va da Elisabetta e prolunga la sua presenza presso di lei per circa tre mesi ( Lc l, 39-56). E ricco di elementi che fanno al nostro assunto e ci dispenserà dal presentarne altri, dove la stringatezza del dettato evangelico non incoraggia ad andare oltre, nella ricerca Maria, appena terminato il colloquio con il messaggero cele- ste, ripensa attentamente a quanto ha ascoltato e si sofferma su quel nome di donna, Elisabetta, che Gabriele ha presentato come sua parente: unica creatura umana entrata nel discorso, durante quel dialogo, da cui sarebbe dipesa la salvezza di tutta lumanità. E riflette: Sta diventando madre a quella sua età avanzata: dovranno sorgerle problemi di assistenza assai riservata. Andrà anche per questo.
Una riflessione La madre di Gesú stava presso la croce. Il martirio della Vergine viene celebrato tanto nelle profezie di Simeone quanto nella storia stessa della passione del Signore. Egli é posto, dice del bambino Gesú, quale segno di contradizione e una spada, poi, rivolgendosi a Maria, traspasserá la tua stessa anima (Lc 2, 34.35) Una spada ha trapassato veramente la tua anima, óh Santa Madre Nostra ! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del figlio se non passando per l'anima della madre.
E' stata la croce dei nostri fratelli separati, i protestanti; e lo è tuttora.
Preoccupati dalla presenza dei "fratelli del Signore", in più luoghi del Vangelo, hanno pensato che sua Madre abbia avuto altri figli, almeno dopo di Lui. Ma si troveranno sempre di fronte la fede della chiesa delle origini e del cammino di due millenni, che proclama solennemente la verginità di Maria, anche dopo la nascita del suo divin Figlio. Eppure essi, che sono stati maestri in esegesi biblica, sanno che nella lingua ebraica, il temine "ah", può avere, oltre al significato diretto di fratello, anche quello di consanguineo ai diversi livelli. Per cui è il contesto che decide a chi ci si vuol riferire.
15 Agosto ASSUNÇÃO DE NOSSA SENHORA ASSUNTA AO CÉU
Oh, Virgem Imaculada, Mãe de Deus e dos homens. Cremos com todo fervor de nossa fé em Tua triunfante Assunção em alma e corpo ao céu, onde és aclamada Rainha por todos os coros dos anjos e por todos os santos, e a eles nos unimos para louvar e bendizer o Senhor que Te exaltou sobre todas as demais criaturas, para oferecer-Te à veemência de nossa devoção e de nosso amor.
Five centuries before the coming of Jesus, the king of Babylon (today Baghdad) invaded Israel and deported all its inhabitants to Mesopotamia. Then the prophet Isaiahs voice raised high; he turned to people and encouraged them: After waiting for a long time, the salvation came at last. For us as well, from 20 centuries onwards, Christmas comes every year, as synonymous, often unaware, of joy, peace and family time. These feelings are showed through lightings, decorations, Christmas tree, presepe, gifts and evenings spent in the family. For the believers, the Christmas joy is the same joy announced by the Angels to the shepherds in the holy night.
el próximo Domingo es Ramos, tres lecturas tienen hoy un común denominador: lo nuevo. En la primera el profeta, de una forma poética, nos narra el nuevo éxodo, la nueva liberación. En la segunda, San Pablo, se confronta de tal manera con el descubrimiento de Cristo que todo lo demás lo estima basura. Y, para que no falte nada en esa triple nota de acorde mayor, el Evangelio nos presenta a un Jesús que lejos de condenar renueva, recupera la vida de una mujer pecadora. Una vez más, camino de la Semana Santa, Jesús nos va mostrando con más nitidez y con asombrosas pistas el rostro auténtico del Padre: aborrece el pecado pero ama al pecador. Poco le importan las historias pasadas de aquella mujer.
Beati i poveri in spirito: perché di essi è il Regno di Dio
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La missione di Cristo nella sua vita pubblica era quella di indicare a sollecitare e percorrere la via della salvezza.Ma cera bisogno di sfrondare molti ostacoli, pregiudizi e soprattutto leggi, prescrizioni, disposizioni della legge mosaica che ormai non era più praticabile.Già il profeta Geremia (nato a Anatot a 5 km. da Gerusalemme, nel 650 a.c.), quando profetizzava, indicava alla sua gente che avevano davanti due strade per cercare la felicità: una nel mettere la propria fiducia nelluomo e nei beni terreni:la seconda nel riporre tutta la propria fiducia In Dio. .E questa la via maestra che il Messia indica alla sua gente.Ma i primi che deve persuadere sono i suoi amici collaboratori, gli apostoli.
Una riflessione Quando i discepoli chiesero a Gesú come pregare Lui rispose pronunciando le parole della preghiera al Padre Nostro creando cosí un modello completo e allo stesso tempo universale. Di fatto, tutto quello che si puó dire al Padre é contenuto nelle sette richieste che tutti noi sappiamo. In queste richieste c'é una semplicitá reale e tale che anche un bambino lo apprende e allo stesso tempo una profonditá tale che si puó consumare una vita intera a meditare il senso di ognuna. Non ci parla ognuna di esse di quello che é necessario alla nostra esistenza, diretta a Dio, al Padre ?