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Donna della speranza

Anche nel suo caso, la vita di fede rifluiva spontaneamente nella speranza, sull’orizzonte dell’esperienza personale. La chiesa insegna che anche questa virtù, infusa in noi nel battesimo, lo era in lei fin dagli inizi della sua vita, in una misura che richiamava sempre, e da vicino, l’alto compito al quale era stata preordianta ab aeterno. L'azione dello Spirito Santo ne avrebbe favorito in modo altrettanto singolare lo sviluppo; ma anche il suo impegno personale vi avrebbe svolto un ruolo importante. Maria, già in apertura di Vangelo, mostra tutti i segni dell' anima dotata di una fiducia in Dio, che può, in certi momenti, chiedere lumi sufficienti a rendersi sempre più consapevole di quanto le si domanda; poi, però, si accontenta di quel che ha potuto ottenerne e per il resto lo rimette con esemplare abbandono a lui.  





Per la verità, ha chiesto dilucidazioni all'angelo, solo perché la propria adesione fosse del tutto responsabile. Dopo di che si è fidata di colui che le aveva fatto proposte così inaudite, e dalle dimensioni da non potersi sottoporre ad alcuna verifica diretta.

Credette. Sperò. A qualche giorno di distanza, in un villaggio assai lontano dalla sua Nazaret, fu sentita esclamare: " Tutte le generazioni mi chiameranno beata" (Lc 1, 48); appunto, a motivo di quanto le era stato detto e promesso. Come faceva a giurarci sopra, su quanto andava dicendo?

"Mi chiameranno beata"



Quali generazioni?
Non certo quelle che l'avrebbero vista muoversi
 in mezzo ad esse. Le future?...


E lei ci credeva?

Ci credette. Anzi sperò, anche dopo
gli oscuri preavvisi di Simeone

E' evidente che la vergine della Galilea, fin dagli inizi della sua maternità, puntava con piena sicurezza sull'assoluta affidabilità di Dio, circa quanto le aveva promesso, tramite l'arcangelo Gabriele.



Allorché arriveranno i giorni nei quali si troverà quasi sempre sola, con il figlio lontano, fra continue altalene di notizie confortanti e previsioni colme di angoscia; quando, qualche rara volta che potrà avvicinarlo, lo sentirà dire: "Chi è mia Madre?" (Mt 12, 48), non se ne farà un dramma, come avrebbe fatto qualsiasi altra madre terrena.

Sa che il progetto divino resta al di sopra di ogni espressione verbale. In ogni caso, solo lei, come si è visto a Cana, era in grado d'intuirlo all'interno e al di là delle stesse dichiarazioni del suo Figlio divino.

Ormai questo suo figlio era degli altri, cioè dell'umanità da redimere, e, in questo senso, ancora più suo, perché l'aveva chiamata a partecipare ad un'eroica spogliazione di ogni diritto umano, dovendone rivestire coloro che avrebbe dichiarato figli di Dio, suoi fratelli, quindi figli anche di sua madre.

Ancora più sorprendente l'atteggiamento di questa donna della speranza, sul Golgota, nell'ora del crollo di ogni sogno messianico di stampo ebraico, dal quale non erano mai venuti fuori del tutto i seguaci di suo figlio.



Le speranze d'Israele si sarebbero spente sul legno di quella croce, per tutti loro. Meno che per Maria.

Credette sulla sua parola.

Sperò senza tentennamenti, che dalla croce sarebbe spuntata l'aurora della nuova storia.


Che lo abbia rivisto o non rivisto alla risurrezione, è una questione tutta nostra.


Lei viveva ad un'altra dimensione: quella di una speranza che non ha bisogno di prove o controprove visive, o tattili, per sentirsi sicura nel prosieguo della sua donazione all'alto e doloroso compito che le era stato assegnato.



La sua certezza nella vittoria del figlio crocifisso era basata e alimentata dalla fede incrollabile e dalla speranza ferma, derivanti dalla sua posizione insostituibile nella storia della salvezza.

Non è necessario supporre che tutto questo le sia costato uno sforzo assillante, simile a quello che s'impone per ciascuno di noi.

Un impegno assiduo, sì; perché anche per lei l'itinerario della santità doveva richiedere l'assistenza continua dell' Altissimo, ma anche assunzione generosa, costante delle proprie responsabilità personali.

AS VIAS DO ESPIRITO

Imitação.... 3.38 DO BOM GOVERNO DAS COISAS EXTERNAS

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Imitação.... 3.38
 
DO BOM GOVERNO DAS COISAS EXTERNAS E
 DO RECURSO A DEUS, NOS PERIGOS

 
 
Filho, em todo o lugar, em qualquer ato ou ocupação externa, deves procurar, com diligência, conservar-te interiormente livre e senhor de ti mesmo: de modo que
todas as coisas estejam sujeitas a ti e não tu sujeito a elas.
Deves ser senhor e diretor dos teus atos e não servo e escravo: antes livre, como verdadeiro israelita, que partilha a condição e liberdade dos filhos de Deus.
 

 

THE WAYS OF THE SPIRIT

The Holy Family of Nazareth

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The Holy Family
of Nazareth

The liturgical proposals are mainly imitative. The Holy Family is the classical model offered and apparently an ordinary family: a worker, a humble woman and a child. They lived in a poor house, dug in the stone of the hill, mixed with the many others - leaned one on another - that shaped the little village of Nazareth. The worker, whose name was Joseph, was a carpenter of the village. Those who saw him working night and day, or those who met him in the street, bent under the weight of a board, could never be able to guess that he had frequent conversations with Angels and that he was in charge of the biggest matter in the human history: the Saviour.
 
 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Confianza en la divina Providencia (Beata Isabel de la Trinidad)

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Confianza en la divina Providencia 
 (Beata Isabel de la Trinidad)


Yo tengo en tu divina Providencia
una fe y confianza inquebrantables.
Oh Jesús, llévame y tráeme,
yo me abandono entera a tu talante.
Cuando Tú me dijiste: «Ven a mí»,
a tu voz respondi, Jesús Amante.
Desde entonces, mi Bien, cuánto he llorado,
¿no recuerdas, Señor, mis ansiedades?
¿No recuerdas, Jesús, mi santo celo
por responder a tu llamar constante,
por vivir solitaria en el Carmelo
y por mi frágil vida consagrarte?


WEGE DES GEISTES

CRISTO RE DELL’UNIVERSO/B

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CRISTO RE DELL’UNIVERSO/B
22 NOVEMBRE 2015
Pilato disse a Gesù
“ sei tu il re dei Giudei?”



La Chiesa oggi, ha cambiato il colore liturgico; è terminato ormai il colore verde che ci ha accompagnato per tutta la lunga serie delle domeniche estive.
In questa domenica il celebrante indossa i paramenti di colore bianco, perché è la grande festa di Cristo Re.
Leggendo la Bibbia si rimane sconcertati, perché il linguaggio di Dio è completamente differente dal nostro.
Per noi il concetto di Re è sinonimo di superiorità, predominio, potenza.
Il simbolo della regalità è qualcuno che domina, che comanda, che è superiore agli altri, ai sudditi.
Ora sentire parlare Cristo che dice, io sono re, fa una certa impressione e ne fece tanta a suo tempo, che fu motivo di scandalo, tanto è vero che lo denunciarono, lo portarono in tribunale, perché aveva osato dire che Lui era il vero Re, invece di Cesare.



Preghiere

PREGHIERE A GESU’ EUCARISTIAECCOMI, SIGNORE

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PREGHIERE A GESU’ EUCARISTIA
ECCOMI,  SIGNORE

 Tu vuoi che io entri in comunione con Te.
La mia gioia è accogliere questo invito.
Con Te al mio fianco,
niente può farmi paura.
Eccomi, Signore.
 Tutto dentro di me e attorno a me è vivo,
perché Tu sei  Risorto.
Il tuo Sangue mi scorre nelle vene
e la sua forza mi spinge verso di Te.