SANTA RITA da CASCIA La Santa avvocata dei casi impossibili
Santa Rita è una delle Sante più amate ed è oggetto di una straordinaria devozione popolare perché è molto amata dal popolo che la sente molto vicina per la "normalità" dell'esistenza quotidiana da Lei vissuta, prima come sposa e madre, poi come vedova e infine come monaca agostiniana. A Santa Rita la vita non le risparmiò nulla: Giovanissima fu data in sposa ad un uomo iroso e brutale col quale ebbe due figli, tuttavia con il suo tenero amore e passione riuscì a trasformare il carattere del marito e a renderlo più docile.Il marito fu assassinato e nel giro di poco tempo anche i figli lo seguirono nella tomba.Ella però non si abbandonò al dolore, alla disperazione, al rancore o al desiderio della vendetta, anzi riuscì in modo eroico a sublimare il suo dolore attraverso il perdono degli assassini del marito. Si adoperò instancabilmente per riappacificare la famiglia del marito con gli assassini, interrompendo cosi la spirale di odio che si era creata.
Il mio Crocifisso lo porto dappertutto, lo preferisco a tutto.
Quando io sono debole Egli è la mia forza, quando cado Egli mi alza, quando piango, Egli mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando Lo chiamo Egli mi risponde.
Se andrai in Brasile, ed io te lo auguro di tutto cuore, farai una esperienza dolcissima al contatto con la gente, ma soprattutto con i bambini e ragazzi.
Quando giro tra le casette baracche attraverso stradine polverose o fangose incontro la festa, la gioia.
Quanto salutare la Parola di Dio, per eliminare dal nostro animo la tiepidezza della nostra flebile fede.
Potersi alimentare tramite quello che la Liturgia domenicale ci propone, è di enorme vantaggio per il nostro spirito.
Già nella prima lettura vi viene proposta una stupenda pagina del libro della Sapienza; scritto in greco da un autore sconosciuto, ma assai esperto della lingua.
Come è consolante questo Dio che tutti accoglie, abbraccia, e perdona e quanto è attuale per me sua creatura!
Ed ecco il salmo responsoriale, la preghiera salmodiata che nellantichità esprimeva i sentimenti di gratitudine a quel Dio che ha cura e premura per le sue creature: ...Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature .
Le ultime news di Don Gigi
prima della sua partenza dalla
missione salesiana in Brasile
Questa sera (24 maggio) con Raffaele e Nabia in autobus ci sará la partenza per San Paolo, il giorno successivo il volo per Monaco e poi quello per Ancona. Vivo due sentimenti contrastanti: il dolore di dover partire e la gioia di voler tornare. È una dura lotta interiore!
Latteso tra le genti è nato. Il Redentore è tra noi. Abbiamo un modello di vita da osservare e da seguire: Lui, solo Lui, lAmore, lo specchio della vita, lancora di salvezza nel giorno della morte. Guardiamo questa Donna umile e pia, rispondere serenamente allinvito dellAngelo: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, Lo darai alla luce e Lo chiamerai Gesù» (Lc 1,28-31). Gesù, il Salvatore, venne a noi da una Madre, vergine e umile, per insegnarci che la verginità è la strada del Suo passaggio in mezzo a noi. «O beata virginitas!».
Questa curiosa domanda è venuta di moda da qualche decennio. Un credente di altri tempi si sarebbe scandalizzato, al semplice sentirsela in mente. Oggi si vuole essere razionali, o più chiaramente, ragionevoli, e mi sta bene. Ma quando si parla di Fede Cristiana, bisogna ricordare sempre che le verità rivelate non sono il prodotto della nostra mente, bensì della rivelazione di Dio, in persona di Gesù Cristo. Se si dimentica questo, tutto può apparire incredibile.
É da ricordare sempre l'episodio della donna adultera che Gesú disse: "..... chi é senza peccato gli tiri la prima pietra " Tutti si allontanarono a partire dai piú vecchi. Quando Gesú rimase solo con la donna adultera domandó a lei dove stavano quelli che la accusavano e gli disse pure: "...... donna, di cosa ti accusano? Nessuno ti ha condannato ? Neppure io ti condanno, ma vai e non peccare mai piú." Fantastica e pedagogica questa frase di Gesú davanti la donna peccatrice che non é altro che la miseria del peccato davanti il Tribunale Supremo della Misericordia. Non occorre fare porte sante, ornate di scudi e blasoni se la persona non vive quello che prega.
Abbiamo bisogno di testimoni del Vangelo con gesti
concreti e non di persone che vogliono condannare tutto e tutti per
soddisfare la loro insignificanza o la loro arroganza. Ci vuole molta
attenzione con colui che conversa con te direzionandoti il dito, segnale
di prepotenza e di una falsa superioritá, come frutto della arroganza.
Gesú non condanna i peccatori e non lascia di dare il suo perdono, Lui
dá una opportunitá alla donna peccatrice come a ognuno di noi pentito
dei suoi peccati.
E proprio Cristo dá il segnale della sua
misericordia: "neppure io ti condanneró" Nei tempi in cui tante persone
vogliono appena condannare e mai accogliere, che si giudicano superiori
in relazioni a quanti hanno limiti, vale ricordare che la misericordia
del Padre é graziosa e preziosa e non c'é come misurare il suo valore;
con la misericordia otteniamo il valore e la dignitá dell'essere umano.
Dio sempre ci perdona ma se noi non siamo capaci di perdonare gli
altri, anche colui che ci comanda, di superare le nostre fragilitá, non
comprenderemo e vivremo l'anno della misericordia che ha nella sua
genesi accettare il perdono di Dio. Bisogna essere misericordiosi e
accogliere i peccatori perdonando loro qualche malvagitá specialmente
verso noi. Dobbiamo avere in questo speciale anno santo gesti concreti
di vere e sante attitudini, solo cosí otteniamo da Dio la sua
misericordia con il perdono dei nostri peccati.............
Nel suo cammino verso Gerusalemme , in casa di uno dei farisei, Gesú non perde l'occasione di parlare della umiltá e generositá. Osservando gli invitati che occupavano i primi posti, Gesú propone la situazione di una festa di sposalizio per questionare il desiderio della autopromozione , di privilegi e di mostrarsi meglio degli altri. Occupare l'ultimo posto, piú che un gesto isolato, indica una attitudine: l'umiltá di chi necessitando dagli altri, di chi é appena invitato e non padrone della festa.
E' terminato anche il 2015: è doveroso un ringraziamento a Dio
Hora ruit dicevano gli antichi; il tempo corre velocissimo.
E ci siamo consumati lintero 2015.
E un anno della nostra vita, trascorso, e che non ritornerà mai più.
E tempo di consuntivi per tutti; le imprese, le aziende, i bilanci familiari
Vogliamo provare, io e te, a sintetizzare questo anno 2007 che passa definitivamente nel corso inarrestabile del tempo?
Chiediamoci onestamente, se lanno trascorso, ha aiutato la nostra crescita umana e cristiana.
Ti senti più maturo?
Più padrone di te stesso?
Più generoso?
Hai superato certe posizioni egoistiche?
Purtroppo siamo ancora ammalati di superbia, perché crediamo di essere un granchè e siamo niente.
Siamo ammalati di collera, perché non vogliamo dimenticare e perdonare le offese.
Malati di avarizia, perché non pensiamo che a possedere e al denaro.
Malati nella mente e nel cuore di pensieri e desideri cattivi.
La tradizione popolare esprime i propri desideri, gettando via gli oggetti vecchi.
Arriva il nuovo anno e tutti ci riempiamo la bocca di auguri di pace.
Il mondo la chiede alla scienza, al progresso, alla tecnica, alle grandi
conferenze e organizzazioni mondiali, ma dimentica Dio.
Ricordati che anche tu devi diventare costruttore di pace, superando
egoismo, passando sopra alle inevitabili divergenze di opinioni e
guardando gli altri con amore.
Senti cosa dice S.Bernardo Perché
temi, perché ti spaventi? Non disperarti, non fuggire. Rivolgiti e
guarda: cè il Bambino Gesù, che ancora non sa parlare, che ancora non
sa camminare, solo sa già piangere damore.
Gli auguri di Buon Anno te li faccio con questa invocazione: Madre Santa, ricorda al tuo Bambino Gesù, che ci guardi, ci aiuti, ci protegga".
Maria, per le felici ripercussioni dellimmacolato concepimento, che vita emotiva ebbe? Certamente intese tutto il suo mondo interiore far perno costante su colui che la mente illuminata da raggio superno le faceva vedere come il bene, lamore per essenza.
Se, ora, volessimo scoprire di quali armonie riservate potè usufruire il suo cuore di donna, dovremmo cominciare col prendere nota del fatto che amò come ogni altra madre il suo figlio, come ogni altra sposa lo sposo; amò parenti, amici, conoscenti, tutti; amò il creato nelle sue varie manifestazioni di grandezza e semplicità, ancora così lontane dal degrado ecologico moderno.
Facci capire che la festa È L ultima vocazione dell'uomo
Santa Maria donna che ben conosci la danza, ma anche conosci il patire, intenta, già sotto la croce, a come trasporre nei ritmi della festa i rantoli di tuo figlio, aiutaci a comprendere che il dolore non è l'ultima spiaggia delluomo. É solo il vestibolo obbligato da cui si passa per deporre i bagagli: non si danza col guardaroba in mano! Noi non osiamo chiederti né il dono dell'anestesia, né lesenzione dalle tasse dell'amarezza.
Più volte, mi sono pemesso d'introdurre il lettore nel mio mondo riservato, presentandoglielo come dominato dallimmagine di Maria, fin dagli anni della fanciullezza. Ora, oso aggiungere qualcos' altro, pur sapendo di rischiare qualche ripetizione, perchè convinto che un certo modo di ripetere equivale a ribadire ciò che riteniamo di particolare importanza. Affondando, dunque, nei ricordi personali più lontani, trovo che il mio primo puntare gli occhi e la mente infantili su di una immagine della Madonna, ebbe per oggetto un quadro riproducente la figura di lei, con accanto Giuseppe, suo sposo e, in mezzo a loro due, Gesù, ragazzetto ormai di una decina danni.
Falarei outra vez, Senhor, e não me calarei. Direi aos ouvidos do meu Senhor e meu Rei, que está no alto dos céus. Quão grande é a abundância das douçuras, que reservaste para os que vos temem ! Mas, o que será para os que vos amam e, de todo o coração,vos servem ! Verdadeiramente são inefáveis as delicias da contemplação, que, liberalmente, concedes aos que vos amam. Nisto, singurlarmente, mostrastes, a ternura do vosso amor: quando eu errava longe de vós, me reconduzistes ao vosso serviço,e me mandastes que vos amasse.
Hebrew and Christian Easter Exploration of the Hebrew origins
The Hebrew Easter. The meaning of the ward "Easter" comes from the Hebrew "Paseh" meaning "Passover" it was the annual Feast that the Hebrews remembered the prodigious Passover of the Red Sea, after 530 years of slavery in the land of Egipt freed by Moses. Moses lead the people through the desert towards the land of Palestine, the promised land with a journey that lasted 40 years with many difficulties.
MARIA HA SCELTO
LA PARTE MIGLIORE ( Lc. 10, 42)
class="MsoNormal">Sicuramente ricordate che queste parole di Gesù
furono pronunziate in occasione di una visita in casa di Lazzaro e delle due
sorelle, all'ora del pasto. La sorella maggiore, Marta, che doveva avere
in mano la direzione della famiglia e quanto comportava, si era data da fave
per allestire la mensa come meritava il personaggio venuto a casa loro.Invece la sorella minore, Maria, forse
interpellata direttamente dal Maestro che intuiva come nessun altro le più intime
esigenze di una creatura umana, aveva accettato il colloquio e si era assisa ai
suoi piedi, come si usava fra discepolo e maestro. Marta tollerò quel gesto
della sorella fino ad un certo punto, quando, spinta dal desiderio di far
presto ad allestire la mensa e, di certo, per godere anche lei di quel
colloquio, se la prese non con la sorella, ma con Gesù. A te non interessa niente che mia sorella mi abbia lasciata sola? Dille che si alzi e mi aiuti!
Signore, sono il Papa.Mi presento a Te, non come mi vedono gli uomini: il Dio in terra; la più alta autorità morale; luomo ascoltato ed acclamato da milioni di persone; il sicuro; linfallibile; il dolce Cristo in terra! Mi presento per quello che sono: un povero uomo che dal momento della sua elezione ha cessato di essere se stesso per divenire istituzione, Simbolo, tutto per gli altri e niente per se. lo devo misurare le parole perche il mio uditorio è lumanità; non posso piangere in pubblico perché devo predicare Ia speranza; abito in una casa dorata: Ia mia prigione a vita. In più la storia ha confuso il servo con il Padrone; il segretario col Direttore; il timoniere col Capitano.