"... e riposatevi un poco"
Ti preoccupavi della stanchezza dei tuoi cari; non della tua, o Gesù.
Folle numerose ti venivano dietro e il peso di mantenere un po di ordine, di suggerire come avvicinarti ricadeva su di loro. Ma il resto toccava a te.
E tu non ti sentivi mai stanco. Forse solo quella volta che ti assidesti sul pozzo di Sicar, quando parlasti con la samaritana.
Per questo li volevi, di tanto in tanto in luogo appartato, perché non si stancassero troppo con gente interessata ad ottenere da te guarigioni prodigiose e parole che ridavano speranza.
Loro avrebbero riposato un poco, come avverte un altro evangelista.
Un poco perché, Marco ricorda: Era molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare.
In luogo isolato, nel silenzio dei campi della Galilea, o davanti allo specchio del lago di Kinnereth (Genezareth) avrebbero ripreso lena per continuarla dietro a te, che non sembravi per nulla intaccato dal ritmo battente delle tue iniziative.
Intanto cera modo di continuare con essi un approfondimento sulle parabole ascoltate, sulle novità che stavano apparendo nel tuo insegnamento.
In tutta tranquillità, senza distrazioni di sorta, in modo che la tua voce risuonasse chiara e il tuo programma di vita risultasse loro più completo e più trasparente.
Che fortuna sarebbe stata anche per me, Maestro Divino, se mi fossi trovato insieme ai tre gruppi dei tuoi collaboratori e collaboratrici, su quelle colline, in quella atmosfera irriproducibile, che si determinava dovunque arrivavi.
La fede in Te non avrebbe avuto mai incrinature; la mia fedeltà al tuo servizio mai troppo onerosa
Così, però, non mi avvedo che tu sei ancora con me: nellEucarestia, nellinterno del mio essere.
Fa dunque che anchio ascolti il tuo invito a momenti di pace, dove stemperare le inevitabili tensioni del servizio, per ritemprare lo slancio e motivare più profondamente le attese.