La tua scelta, il tuo amore...
Potevi farti angelo; lavresti pagata assai, assai di meno; e ci avresti salvato lo stesso, volendolo!
Non avresti sofferto fame, sete, freddo, caldo, urto di passioni tenaci, e ci avresti salvato lo stesso, volendolo... Avresti potuto farti uomo nel senso ellenistico-romano, soggetto di diritto che nessuno avrebbe potuto contestarti; e non saresti stato un semplice plebeo, davanti ai Romani;
che anzi ti avrebbero protetto come civis romanus, sia nellesercizio delle tue funzioni evangelizzatrici, sia nel processo che, invece ti ha portato alla morte.
E ci avresti salvati lo stesso, volendolo!
No: hai voluto farti uomo nel senso semitico della fragilità e di tutte le miserie della vita.
Ti sei invece fatto carne e noi ne abbiamo sentito paura e disgusto..
Si, perché se mi permettessi di andare a dire che tu potevi andare incontro ad un semplice influenza, ad un innocuo mal di testa, i più devoti si indignerebbero come davanti ad una grave mancanza di rispetto per la tua maestà divina.
La tua stessa Chiesa si è battuta per 3/4 secoli nellaffermare la tua divinità contro chi stentava a credere che un uomo fosse Dio, e ne ha tutto il merito.
Ma, forse, con questo, ci ha rimesso, in un certo senso, la tua umanità, per cui certe funzioni umane ci sembra irriguardoso quasi unempietà supporle anche in te.
Eppure proprio in questi giorni la stessa tua Chiesa proclama che è ugualmente importante affermare in te la presenza della natura umana e quella della natura divina, escludendo solo una cosa: il peccato.
Forse, Gesù mio, fa paura anche a me il pensiero che tu eri uomo come me, né più né meno, perché la cosa mi coinvolge, mi compromette, mi rimprovera.
Mi rimprovera di non comportarmi come te nelle varie situazioni umane dove mi trovo, di scusarmi per questo, col dire che però tu eri anche Dio ed io no, di preferire limitazione di questo o quel santo, dimenticando che nessuno di essi si è mai trovato nelle stesse identiche situazioni personali mie, in quanto irrepetibili, mentre tu sei lunico modello universale dellumanità, in modo che uomini, donne di ogni tempo, di ogni cultura possono ritrovare se stessi in te e imitarti per essere se stessi secondo il progetto del Padre.
Che il tuo Natale, quest anno, mi porti queste suggestioni sublimi, insostituibili!