... temevano fosse un fantasma
Quella volta i tuoi apostoli si erano spaventati davvero.
Avevi detto loro di scendere sul lago; ma erano stati subito investiti da una tempesta furibonda. E tu dove eri? Non lo sapevi che si sarebbe scatenato poco dopo tutto quellinferno?
Allimprovviso ti videro camminare sulle acque, nel buio, a poca distanza dalla loro barca impazzita. E lui, no non può essere!
E un fantasma! gemettero. Intanto con voce misteriosa, ma ad essi ben nota, li rassicurasti: Sono io, non temete!.
Eri tu. Come saresti potuto rimanere tranquillo, a pregare, su quella collina, vedendoli, nella tua visione divina, rischiare di essere inghiottiti da quel lago? E facesti sentire quel fatidico sono io con il quale richiamavi alla tua identità divina.
Sono io: il Maestro che vi ha scelto, ma non per farvi annegare in un lago, bensì per diventare pescatori di uomini nel mare della vita.
Sono io che vi ho voluti con me, ora a lavorare per il regno dei cieli, domani a regnare con me, nella luce della immortalità e non più nel buio della fede.
Come potrei farvi divorare dai pesci che più volte avete invitato invano nelle vostre reti a sciabica, se vi ho destinati a stare con me perché gli uomini trovassero me in voi,quando mi sarei sottratto alla loro vista?
Sono io, non temete!.
Fa sentire anche a me, O Gesù, ad ogni guado insicuro del sentiero, sono, io non temere.
Specialmente quando il timore non è più verso il Padre, riscoperto così amabile, comprensivo, come lo hai rivelato tu, ma verso di me e la mia miseria.
Ci sei tu con me, e con questo è con me la speranza che no delude.
Andrò fiero, di questo clima temperato, di questa luce mite, di questa fiducia nel guardare in avanti verso il futuro, da poterne fare partecipi anche altri più provati di me, perché più degni di me di prendere parte personale alla tua Passione.
Sono io, cioè sei tu, Gesù; mio vero amico, mio sommo e unico bene.
Padre Bernardino Bordo, passionista