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NON LI ACCETTAVI AL TUO SEGUITO


Una cosa ho stentato a capirla, fin quando non me l’hai concesso tu: il tuo rifiuto garbato ma perentorio, di accettare nel tuo seguito elementi riportati da te alla piena salute con miracoli della tua onnipotenza, che poi chiedevano di venirti dietro. Doveva trattarsi di riconoscenza per il favore straordinario ricevuto; di convinzione che quella nuova vita riavuta da te non poteva essere impegnata più giustamente che con te, forse d’incapacità a trovare una felicità che fosse superiore a quella di essere stati fatti degni del tuo interessamento.

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Ma tu li dissuadesti.
L’indemoniato di Cerasa si intese rispondere No: va piuttosto ad annunziare il regno di Dio tra i tuoi fratelli. All’adultera che ancora sentiva crepitare su di sé sassaiola omicida dopo averla perdonata le dicesti: Và, non: vieni dietro a me con gli altri discepoli.  La tua benignità e comprensione, al di sopra di ogni misura, mi sembrano sconfessate da questi episodi.  Fino a chè  mi hai fatto intendere che non si poteva provocare più del necessario una mentalità discriminante. che una volta bollato  uno, e peggio una. col titolo di peccatori non era più disposta a ricredersi, anzi poteva crearti difficoltà. Quelle persone, venendoti dietro. Avrebbero determinato perfino negli apostoli tensioni correlate col  timore di pregiudicare se stessi e il loro Maestro.

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Maddalena, Matteo (per citarne due) li accettasti; ma perché erano  malfamati solo per il mestiere: la prima,pettinatrice il secondo perché appaltatore al soldo di Roma.
Signore Gesù, se hai accettato me al tuo seguito, so bene che non è stato per supposti titoli di merito. So anche che se tu non mi avessi voluto con te, sarei stato con altri. A loro volta  questi altri mi avrebbero, di sicuro strumentalizzato aizzato, perché di strumenti di lavoro me ne hai dati tanti; ma non la dissimulazione diplomatica con cui, per non finire sotto gli altri, "sì passa sovr' essi"... Ti ringrazio di  avermi accettato con te...
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AS VIAS DO ESPIRITO

Domingo de Pascoa 07 Abril 2015

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Domingo de Pascoa
07 Abril 2015

Uma reflexão

A liturgia desse Domingo de Pascoa celebra a Ressureição de Nosso Senhor Jesus Cristo  e nos garante que a vida na plenitude resulta de uma existência feita dom e serviço em favor dos irmãos.  A Ressureição de Cristo é o exemplo concreto que confirma tudo isso.  A primeira leitura apresenta o exemplo de Cristo que "passou pelo mundo fazendo o bem" e que, por amor a todos nós se deu à morte: por isso Deus O ressuscitou.  Os discipulos, testemunhas dessa dinamica, devem anunciar o caminho a todos os homens. 


THE WAYS OF THE SPIRIT

YOU ARE MY FAITH

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YOU ARE MY FAITH

Oh Jesus, people usually think that the faith in You was born by miracles done in the roman Palestine. Those miracles caused only astonishment and they only made  believable your message.
It was the way in which you introduced yourself and explained your thinking that was unusual.
It is easy to point out limits, defects and faults in Moses, David and in the Prophets.
In You, Jesus, everything is majestic and brightly without any ostentation.
In You everything is human an lovable.

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

“Apenas se bautizó Jesús…

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“Apenas se bautizó Jesús…
se abrió el cielo y vio que el Espíritu de Dios
bajaba como una paloma y se posaba sobre é”


En el Jordán, encontró la plenitud del Espíritu y comenzó a caminar de otra manera. El Jordán es la fiesta del Espíritu, la posibilidad de nacer de nuevo. Hoy nos acercamos al Jordán para que Jesús nos bautice con su Espíritu y nos toquen por dentro las realidades del Reino. El Espíritu actúa desde lo más profundo de nosotros mismos; desde los adentros reanima nuestra llama de amor, revitaliza nuestra escasa fuerza, recrea nuestra comunión con todos, afianza nuestra esperanza.

WEGE DES GEISTES

II DOMENICA DI PASQUA

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II domenica
di Pasqua



Dalla Pasqua nasce
un popolo nuovo


PENSIERO DELLA DOMENICA

 
Dopo la Risurrezione, Gesù apparve dieci volte: alle donne al sepolcro, a Pietro, ai due di Emmaus, a parecchi apostoli in Gerusalemme, assente Tommaso, poi con lui presente, al lago di Tiberiade, al monte di Galilea, a mensa per l’ultima volta, all’Ascensione. Ma non tutto, come dice Giovanni, è stato scritto. Abbiamo celebrato con la liturgia i trionfi della risurrezione ed ora per quaranta giorni, fino all’Ascensione, Gesù deve convincere gli apostoli che con il suo glorioso corpo, non è un fantasma, ma è veramente in carne ed ossa, come loro per tre anni lo avevano sempre visto, standogli accanto. In verità gli apostoli della sua risurrezione, tante volte preannunciata, non avevano capito niente. I discorsi che il Maestro faceva loro, di passione, morte e risurrezione, erano inconcepibili!

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Hanno dovuto costatare di persona, i tragici fatti del tradimento di uno di loro e della fine cruenta del loro Signore.

Tanta è la delusione e lo scoraggiamento, che non riescono nemmeno a ipotizzare che la promessa del Cristo di vincere la morte, si possa essere realizzata; e mentre i più anziani non esprimono giudizi, il più giovane, Tommaso, confermerà la sua incredulità, più facile e più radicata a quella età, con drastiche decisioni: “... io se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mano nel suo costato, non crederò...”.

E Gesù lo prende in parola: ”… Tommaso, metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente…”.

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L’hai notato l’atteggiamento del Cristo? Non c’è una parola di rimprovero, per il comportamento vile dei suoi amici, dall’arresto nell’orto degli ulivi in poi.

A Lui interessa confermarli nella fede, manifestando il suo amore e le sue premure di sempre per i suoi amici ai quali dovra’ dare quando li lascera’ definitivamente per tornare al Padre, il compito arduo “…andate in tutto il mondo, predicate e convertite, testimoniando con la vostra fede”.

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Quando Tommaso si getta a terra e fa, finalmente, la sua professione di fede “Mio Signore e mio Dio!” Gesù si rivolge a me e a tutti noi dicendo

“Beati quelli che pur non avendo visto crederanno... “

Qui sta il segreto della nostra fede. Quante volte anche noi vorremmo avere prove concrete, tangibili su tanti aspetti della nostra religione che ci sembrano assurdi, inconcepibili, perché al di fuori completamente dell’uso dei nostri senso.

E scatta la nostra incredulità, senza che ce ne accorgiamo, a negare in pratica anche i principali motivi di gioia, che ci propone la nostra fede.

Quante volte avrai inteso dire e tu stesso ti sei posto l’interrogativo "... si leggo il Vangelo e rimango attratto da questi eventi… però questa vita eterna - paradiso, di cui tanto si parla, esisterà davvero? Nemmeno le mie persone care, dopo la loro vita terrena sono venute mai a dirmi niente, a darmi certezze…”.

Lo sai perché a volte ti assillano questi pensieri? Perché con le esperienze amare della nostra vita quotidiana, sembra impossibile che possa esistere un luogo, un tempo di completa felicità, senza fine!

Perché la Chiesa continua a farci cantare
A L L E L U I A?


Proprio perché Cristo con la sua morte e risurrezione ha garantito a ciascuno di noi un posto in questa felicità senza fine.

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Allontana dalla tua mente l’incredulità. Fidati di Cristo, verità e vita, e anche io e te, gettiamoci insieme in ginocchio e ripetiamo dal profondo del cuore anche noi

“CREDO SIGNORE, AUMENTA LA MIA FEDE“

Don Lucio Luzzi
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Preghiere

Preghiera a San Francesco

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San Francesco 
Poverello d'Assisi, pensaci tu...
 

O santo patrono
della nostra amata terra
illumina chi governa,
perché nulla venga
a mancare alla povera gente
e tutta la nazione possa vivere
giorni tranquilli
da ogni punto di vista.