E TU DORMIVI..(Mc.4,38)
Li avevi fatti salire sulla barca e prendere il largo, su quel lago livido, sprofondato sotto il livello del mare, con le cime dell' Hermon innevate a poca distanza. Tu lo sapevi che, ad ogni momento potevano scatenarsi improvvise perturbazioni atmosferiche, da causare tempeste di vento e di pioggia, a non finire.
Difatti, quel giorno, la traversata avrebbe potuto trasformarsi in un naufragio tragico. I tuoi, quasi tutti esperti di navigazione su quel lago, le avevano tentate tutte; ma poi avevano finito di disperar di venirne fuori incolumi.
E avevano te sulla barca!...
Tu, invece, ti eri accucciato in poppa, come sopraffatto da un sonno profondo, causato chissà da quali fatiche di quella giornata... I tuoi lo credettero. E furono comprensivi, evitando di richiamarti alla realtà.
Quando fu chiaro che tutto era perduto, non resistettero più e gridarono forte: "Salvaci, rabbi, siamo perduti!"
Allora li rimproverasti amabilmente: "Perché avete paura, uomini di poca fede?"
Quella loro delicatezza verso di te, la chiamasti poca fede... Soprattutto quel loro affidarsi alle proprie risorse nautiche, senza avvertirti subito del pericolo che incombeva. Per conto mio, non sono mai riuscito ad immaginare che tu, dormendo, (non potevi fingere di dormire!), li avessi persi di vista, in un momento così grave di bufera con rischi mortali.
Dunque anche l'attenzione a non disturbarti con richieste continue di aiuto la giudichi una mancanza di fede? Preferisci che ti s'importuni, perché la tua accoglienza non si esaurisce, ma aumenta con le richieste? Che, forse, se i tuoi apostoli, avessero dormito accanto a te, su quella barca, potevano andare a fondo? Vuoi dire questo?
Ma, allora non è vero che il Padre tuo vuole che si faccia tutto, dalla parte nostra, per non abusare della sua bontà? Ecco: forse sono vicino al vero, quando concludo che la parte mia la devo fare, perché così compio anch'io la volontà del Padre tuo e mio. Ma fatto questo, devo rimettere tutto nelle sue mani, come hai sempre fatto tu. I tuoi non sbagliarono a darsi da fare contro l'urlo dei venti. Sbagliarono a rivolgersi a te, solo all'ultimo. Fin quando ogni mia fiducia la riporrò nelle mie abilità non risolverò mai un problema.
Semmai lo complicherò maggiormente.