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I TRE GRUPPI che si muovono intorno a
Gesù
Per una conoscenza più ravvicinata di Gesù, occorre farsi
un'idea più esatta dei suoi collaboratori, perché Egli volle che, alla salvezza
dell'uomo contribuisse l'uomo stesso e, almeno quel poco che poteva fare da sé,
lo avesse fatto. Magari insieme a lui: ma doveva farlo. E fu solo un atto di
fiducia; non una necessità.
Così ci troviamo di fronte alla schiera dei veri seguaci impegnati e non dei semplici simpatizzanti della sua missione profetica. Ci è capitato più volte, di affermare che attorno a Gesù si trovano tre Gruppi concentrici: quello degli Apostoli - quello dei Discepoli - quello delle cosidette Pie Donne.
Dobbiamo saperne, qualcosa di più, perché l'opinione comune del popolo cristiano privilegia solo il primo, cioe gli Apostoli, ignorando la presenza degli altri due gruppi e il loro apporto fondamentale all'impianto dell'opera di Cristo, sia durante la sua vita, che dopo la Pentecoste.
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del NUOVO TESTAMINTO
A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio». (Gv 1, 12)
Questa affermazione categorica è stata posta dall'evangelista Giovanni proprio all'inizio del suo Vangelo. Verosimilmente intendeva precisare una frase dell'apostolo Paolo che aveva già preso spazio nella mentalità della prima generazione cristiana:«Avete ricevuto uno spirito da figli adottivi» (Rom 8,15).
Paolo l'aveva indirizzata alla comunità cristiana residente in Roma, verso la fine degli anni 50 e.v., ma, il concetto di figliazione adottiva lo aveva espresso già nell'altra sua lettera: quella ai Galati, di quattro o cinque anni prima (Gal 4, 5).
Questo fatto spiega perché quasi tutta l'epistolografia paolina e, fin dai primi tempi, la stessa liturgia proto cristiana, sia piena di riferimenti alla adozione a figli".
Ora più volte abbiamo ricordato ai nostri lettori che la S. Scrittura è il luogo primario della verità rivelata; ma per raggiungere ciò che realmente intendeva trasmettere lo scrittore ispirato, bisogna assolutamente tener conto del suo modo di esprimersi, dell'idea che si era fatta del mondo, tipica del contesto socio culturale dove viveva.
Paolo apostolo potrebbe aver frequentato le scuole ellenistiche a Tarso, sua città natale, e in seguito, di certo, quella biblica, sotto Gamaliel I, a Gerusalemme.
Non aveva invece studiato diritto romano (anche se sapeva che un civis romanus non poteva essere flagellato come seppe dichiarare davanti a chi stava per frustarlo!)
E pertanto non poteva sapere che l'adozione è una fictio juris, una finzione giuridica.
Ora S. Paolo tutt'altro intendeva dire che Dio avesse usato una finzione, nel chiamarci figli! Difatti, già al versetto appresso, scriveva espressamente: «Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio» (v 16). Non dice più figli adottivi. Lo Spirito Santo non può, certo, fingere!
Ecco, allora l'evangelista Giovanni proclamare solennemente che coloro i quali aveva¬no accettato il Verbo fattosi carne sarebbero diventati figli di Dio, non per titoli umani, ma perché «da Dio sono stati generati»( Gv 1, 13).
E nella sua Prima lettera, ancora più categorico e dissuadente da ogni interpretazione diversa: « Vedete quale grande amore ci ha mostrato il Padre, da essere chiamati figli di Dio e lo siamo realmente!» (1 Gv 3, 1).
Quindi non figli adottivi, ma veri figli: figli per titolo di generazione, non di adozione! Il lettore doveva comprendere che il Padre ci aveva realmente generati nel Verbo.
In verità, anche Paolo con quel termine sfortunato intendeva semplicemente distin¬guere la figliazione di Gesù da quella nostra.
Quella di Gesù, come avrebbe poi chiarito la Chiesa, è di Figlio di Dio per natura; noi per grazia. Cioè Lui è stato generato direttamente come Seconda Persona della SS. Trinità e Dio Lui stesso; noi per degnazione infinita del Padre, il quale ha allungato a noi, in una maniera che nessuna mente potrà mai scandagliare, la stessa figliazione e dignità del suo Unico Figlio, Gesù.
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Publio Sulpicio Quirino
(Publius Sulpicius Quirinius)
Senatore romano e console nel 12 d.C. sotto Ottaviano Augusto, famoso come legato della Siria. Sulpicio Quirino è uno dei personaggi più famosi dellantica Roma poichè nel 6 a.C., legato di Augusto in Siria, organizzò un censimento della Giudea e questo momento storico è quello dellinizio dellera moderna con la nascita di Gesù di Nazareth.
Questo episodio è ricordato nel vangelo secondo Matteo:
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non cera posto per loro nellalbergo.(Matteo 2,13,7)
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Rabbunì - Maestro mio!
NELLE CASE soprattutto a mensa
Un hakam, o dottore della Legge, avrebbe inarcato le ciglia, calcato ancor di più il turbante sul capo: era un prendere in giro la serietà e la sacralità della Parola di Dio!
Lui no. Difatti quando il Vangelo lo inquadra dentro questa o quella casa, lo coglie quasi sempre a tavola. Non seduto, ma sdraiato sul triclinio, come gli altri: gomito sul cuscino e corpo allungato sul divano assegnatogli.
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Rapporto di Gesù e i suoi collaboratori
Con le pie donne
Inoltre dovremmo evitare di entrare in questo argomento anche perché, pensate, ha fatto già la sua comparsa, 50 anni fa, nei primi Numeri della nostra Rivistina, ad indicare (e fu detto anche questo) che, trattandosi di una stampa periodica indirizzata prevalentemente ad elementi del ceto femminile della Chiesa, non si era in grado di presentare ad essi un esemplare più opportuno, e significativo. Qualcuna/o di voi potrebbe avere conservato qualcosa di quelle prime annate: veda con quanta cura le abbiamo presentate alla nostra Famiglia spirituale.
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GLI SCRIBI NEL VANGELO
Per chiarire almeno l'essenziale di questo argomento, cominciamo col dire che scriba si riferisce ad un individuo appartenente ad una professione sociale, come dire falegname, commerciante e simili. Nel nostro caso, scriba significa professionista di scrittura, scrivano. Invece fariseo, indica un individuo appartenente ad una corrente religiosa, come lo erano i sadducei, gli asidei, gli esseni di Qumran.
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RAPPORTO DI GESU CON I FARISEI
Ricordiamo anzitutto che "farisei"è vocabolo derivato da pharisaioi del greco neotestamentario e di Giu¬seppe Flavio e che, a sua volta,proviene dall' aramaico perisayyae diventato perusim o perusin nell'ebraico della tradizione rabbinica.
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LA SPOSA EBREA ai tempi di Gesù
L'abitazione della nuova coppia era prevista nella casa paterna dello sposo. Difatti chi è stato a Nazaret avrà notato che altro è la Casa di Nazaret, quella dell'Annunciazione, altro quella di S. Giu¬seppe, un poco più in alto, sotto la chiesa omonima.
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Gesù
e gli esattori del tributo romano (i pubblicani)
Ricordate la domanda che un giorno gli posero gli avversari, per metterlo in imbarazzo: «È lecito o no pagare il tributo a Cesare" (Mt 22, 15ss).
L'evangelista avverte che il movente della domanda fu «per vedere di coglierlo in fallo»; e aggiunsero ironicamente che lui era veritiero, che non guardava in faccia a nessuno, perché intendeva insegnare la vera dottrina di Yahvè.
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GESU NON FREQUENTO SCUOLE RABBINICHE
Non può chiamarsi in causa la povertà di sua famiglia, per cui sarebbe stato privato di questa possibilità, a causa di mancanza di denaro con cui pagarsi la scuola. In effetti la casa di studio, dove si entrava per le lezioni, esigeva un quarto di denaro.
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" .... aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrá."
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