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Dio non creò la... "sfamiglia"
Ho visto quattro anni fa due foto di matrimonio: Giovanni e Paola; Mimmo e Teresa: festa, vestiti, ristoranti, baci... e tanti euro. Si sono sposati nello stesso anno e nello stesso mese. Destino?
Due mesi fa ho visto una nuova, insolita per me, fotografia: Paola e Mimmo insieme con un bimbo: "È il nostro", mi dicono. Ho capito, ma faccio finta di non capire. Con aria triste, ma veramente triste, Paola racconta che con Giovanni era finita molto presto e che, in fondo, Mimmo era stato sempre il suo più grande amico e confidente e ora c'era quel bimbo nato dalla loro... famiglia.
E Giovanni e Teresa? No, loro non si erano messi insieme, erano tornati a casa da mamma.
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Le lacune del nostro metodo formativo religioso
Una parola va dedicata a precisare meglio il concetto di precetto e di esigenza della Messa festiva. Di solito sentiamo dire: se si è presenti alla Messa del Sabato sera, vale per il precetto della Domenica?
Il termine precetto significa semplicemente obbedienza. Esigenza vuol dire bisogno intimo di una cosa.
Quando, perciò si esegue un precetto della Chiesa, si obbedisce ad essa: per cui, perdere colpevolmente la Messa festiva è peccare di disobbedienza contro di essa.
A questo punto, dobbiamo dire chiaro: non è l'obbedienza, intesa come esecuzione di ordini che fa crescere, ma il bisogno, l'esigenza soddisfatta.
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Cara mamma, caro papà...
il vostro paradiso non m'interessa
Non cè dubbio che ogni uomo e donna,soprattutto giovani,cerchino ogni giorno, ogni istante una vita felice.
Tutti i nostri progetti sono in questa direzione: essere felici e rendere felici le persone a noi care. Cè un paradiso che tutti cerchiamo, fin da quando siamo usciti da quel paradiso meraviglioso che è il grembo materno.
Là, inconsciamente, vorremmo ritornare per essere nella totale comunione intima di gioia e di benessere.
Quando ero bambino e chiedevo a mia nonna: Nonna, dove è il Paradiso?, lei alzava lo sguardo e con un dito indicava il cielo dicendo: Lassù. Voleva dirmi che qui, nel dopoguerra, di paradiso ce ne era davvero poco o niente, ma che la speranza di godere tutto il bene era nelleternità beata di Dio.
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"Egli è uno solo"
Sarebbe stato sufficiente proclamare: "Crediamo che Dio esiste". Punto e basta. Invece, quando fu formulata, nel sec. IV°, era ancora presente il politeismo pagano, cioè la credenza che ci fossero molti dei, sia in rapporto alla diversità dei popoli, che ai gesti e alle esigenze religiose dei vari individui.
Costantino aveva appoggiato energicamente il Cristianesimo, a debellare tante aberrazioni religiose dell'Impero romano; la Chiesa era giunta ancora più in là dei confini dell'impero, proclamando dappertutto che il culto degli dei era una insensatezza, perché Dio è uno solo. Ma resistevano le campagne. Resistevano ancora più accanitamente molti intellettuali, mortificati dall'atteggiamento intransigente del potere imperiale, che quasi imponeva il Cristianesimo.
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Pensieri, parole ed opere
La Teologia, si divide in Dogmatica, che riguarda le verità di fede, e Morale, interessata ad indirizzare gli atti umani secondo i dettami del Vangelo. Adesso vogliamo farci un'idea, sommaria si capisce, di questa seconda, di cui si sente parlare forse più di frequente, che di quella dogmatica. La parola stessa, Teologia morale, avverte che oggetto di questa scienza sacra è lo studio delle vie sulle quali indirizzare chi vuole vivere con onestà, purezza, carità, umiltà, secondo gli insegnamenti del Divino Maestro.
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... e venne ad abitare
in mezzo a noi
"Parola" normalmente significa una espressione proferita dall'uomo, ma nel Nuovo Testamento essa ha un valore intimo, profondamente teologico. Essa è all'interno di Dio Trino e Unico. E' Gesù incarnato, crocifisso, risorto ed intronizzato Signore.
Giovanni "l'aquila" degli evangelisti, che quasi penetra il mistero della Parola prima nell'intimo della Santissima Trinità poi nel tempo, scrive: "In principio era la Parola" (Gv.1,1) cioè la Parola è eterna. "La Parola era presso Dio" cioè in comunione con il Padre ed in ascolto.
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A scuola della Verità...
Un qualunque telequiz: il concorrente rimane silenzioso o sbaglia e cade su una domanda che riguarda la Religione cattolica. E il pubblico fa... oh!!
Un bambino si fa il segno di croce con la mano sbagliata o non conosce le preghiere semplici del cristiano. Si parla di Dio e non si conoscono i termini: Cristo, Gesù, Spirito Santo, i Santi... una macedonia di dolce religiosità.