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"Egli è uno solo" 

Sarebbe stato sufficiente proclamare: "Crediamo che Dio esiste". Punto e basta. Invece, quando fu formulata, nel sec. IV°, era ancora presente il politeismo pagano, cioè la credenza che ci fossero molti dei, sia in rapporto alla diversità dei popoli, che ai gesti e alle esigenze religiose dei vari individui.
Costantino aveva appoggiato energicamente il Cristianesimo, a debellare tante aberrazioni religiose dell'Impero romano; la Chiesa era giunta ancora più in là dei confini dell'impero, proclamando dappertutto che il culto degli dei era una insensatezza, perché Dio è uno solo. Ma resistevano le campagne. Resistevano ancora più accanitamente molti intellettuali, mortificati dall'atteggiamento intransigente del potere imperiale, che quasi imponeva  il Cristianesimo.

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Allora i Padri del Concilio, anzi dei due Concili ecumenici, fra i primi e più importanti della Chiesa, dichiararono esplicitamente che noi professiamo la fede "in un solo Dio", come del resto credevano anche gli ebrei. Uno solo e non molti, perché anche i popoli pagani più elevati in civiltà, a cominciare dagli egiziani, sumeri, accadi, persiani, fino ai greci, agli etruschi e ai romani, sembra che, tutto sommato, ammettessero un dio supremo in cima al loro "pantheon".


Fra gli egiziani, c'era una coppia, Osiride e Iside, che erano fratello e sorella, sposo e sposa. Tra i Fenici si era su quella linea. Nel pantheon romano Giove era il dio degli dei, come nell' Etruria Veltumnu. Cicerone, a titolo personale, irrideva alla credenza popolare in tanti dei, per quanto era convinto, con i grandi filosofi greci, che il vero dio non potesse essere che uno solo.
Si narra che, al momento di essere trucidato, abbia gridato: "Causa causarum, miserere mei!"  “O Causa delle cause (Dio),  abbi pietà di me!”.
Ma si trattava di casi isolati e, comunque, infarciti di tanta confusione superstiziosa.


Tempo fa, un pensatore indiano affermava che dire "Dio è uno solo", potrebbe dare l'impressione d'immettere la divinità nella tavola pitagorica, dove uno esclude due, tre, ecc. Mentre in Dio non ci sono esclusioni, essendo Lui il tutto. Difatti anche la Chiesa afferma più volte che noi crediamo nell’unico vero Dio.

Ecco: forse "Unico" esprimerebbe con maggiore esattezza ciò che la fede cristiana ci rivela di Lui. Comunque, sui modi di esprimerci, in campo di fede, è sempre bene attenersi alle formule omologate dalla Chiesa, dopo tanti sforzi,  per chiarire, precisare ciò che Dio ci ha rivelato di se stesso, attraverso il Figlio suo, Gesù Cristo. Il Cristianesimo, dunque, è una delle religioni "monoteiste", anzi la più estesa.

Gesù, nato, vissuto e morto per la nostra salvezza eterna.

Riassumendo tutto il discorso, affermiamo con la fede della Chiesa, che noi crediamo in un solo Dio, nel senso che Lui è unico, l'essere perfettissimo, al di fuori del quale non c'è nulla, anche perché non esiste un "al di fuori" di Lui. Vedremo che è il Creatore di tutte le cose, il Redentore dell'umanità, mediante il suo Figlio.

PADRE BERNARDINO BORDO

AS VIAS DO ESPIRITO

16° Domingo do Tempo Comum

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16° Domingo do Tempo Comum
20 Julho 2014
Uma reflexão



A liturgia do 16° Domingo do Tempo Comum  nos convida a descobrir Deus paciênte e cheio de misericordia, a quem não interessa a marginalização do pecador, mas a sua integração na comunidade do Reino e nos convida,sobretudo, a interiorizar essa lógica  de Deus deixando que ela marque o olhar que lançamos sobre o mundo e sobre os homens.

Codice shinistaT

THE WAYS OF THE SPIRIT

Song of Love

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Mary of Nazareth

You were there in silence,
Maybe in prayer;
With thoughts facing the future
And with the spring of life in the heart.
Poor house, rough walls, too narrow to accommodate
the expectations of better.
And Gabriel, the angel of light, said to You:
"Rejoice, your God wrapped you with love
and asks to turn your womb to the sky".

 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

QUE VUELVA, SEÑOR

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QUE VUELVA, SEÑOR

De mi vida, vacía e  inquieta,
soñadora y excesivamente  idealist
a.
QUE  VUELVA, SEÑOR
De mi soberbia que me impide  acoger tu bondad
De mi mundo, que me  distancia de tu reino
De mis miserias, que  estorban mi perfección

WEGE DES GEISTES

27a Domenica del Tempo Ordinario

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27a Domenica del Tempo Ordinario
05 Ottobre 2014
Una reflessione


La liturgia di questa domenica del tempo ordinario utilizza l'immagine dell'orto del Signore per parlare di questo popolo che accetta la sfida dell'amore di Dio e che si colloca al servizio di Dio.
Dio esige frutti di amore, pace, giustizia, bontá e misericordia


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Preghiere

La Madre di Dio

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La Madre di Dio

Non treccia d'oro, non d'occhi vaghezza,
non costume real, non leggiadria,
non giovinetta età, non melodia,
non angelico aspetto, né bellezza
poté tirar dalla sovrana altezza
il Re del Cielo in questa- vita ria,
ad incarnare in Te, dolce Maria,
Madre di grazia e specchio d'allegrezza: