A scuola della Verità...
Un qualunque telequiz: il concorrente rimane silenzioso o sbaglia e cade su una domanda che riguarda la Religione cattolica. E il pubblico fa... oh!!
Un bambino si fa il segno di croce con la mano sbagliata o non conosce le preghiere semplici del cristiano. Si parla di Dio e non si conoscono i termini: Cristo, Gesù, Spirito Santo, i Santi... una macedonia di dolce religiosità.
I bambini si annoiano in molte aule di catechismo e i giovani sembrano fare altro durante l'ora di religione.
Chi va a Messa sembra aspettare la fine e la frase: la Messa è finita, andate... in fuga.
Il Libro Sacro forse è relegato nei cassetti, però... tutti ce l'hanno!
Si parla tutti della Chiesa, va anche di moda oggi, a seconda dei confronti pubblici continuamente richiesti ai cattolici. C'è una grande richiesta di credenti che sappiano rendere ragione della loro fede e speranza.
Si invocano genitori capaci di trasmettere valori e fede; ma sono gli adulti a dire: "dovete fare il catechismo a noi prima che ai nostri figli".
I nonni sono... relegati a pregare o a ... imprecare perché vedono i nipoti fuori della loro tanta amata Chiesa.
Diceva Gesù, forse gridava: "La vita è conoscere Te, Padre e Colui che Tu hai mandato".
Siamo nel periodo storico della FATICA della conoscenza della propria Religione in modo sistematico e il più possibile completo e concreto.
Ci si lamenta di come va il mondo, ma non si riversa nella famiglia, nella scuola e nella società quella passione per gli eterni valori da cui nasce la vita sempre positiva in ogni momento della storia. Non abbiamo tempo, mi sento dire intorno. Ma chi e cosa avremo conosciuto e goduto sulla terra se non avremo conosciuto quello che di se stesso Dio ha rivelato per il bene eterno dell'uomo e dellumanità?
I risvolti dolorosi di tutto ciò sono visibili nella vita pratica di tutti: mancanza di riferimento stabile, etica su misura dei miei capricci, rovina dei giovani e morti continue, famiglia in difficoltà, esplosione di fenomeni e comportamenti che non sono da uomini.
È l'ora del Catechismo. Qualcuno mi sussurra: hai sbagliato termine... della Catechesi.
Ho sbagliato apposta. Perché volevo indicare quel cammino della mia vita e di tanti bambini e giovani che hanno potuto conoscere, goccia a goccia, la verità e ne hanno fatto, pur con tutte le fragilità, il fondamento della vita.
Oggi il confronto con la cultura dominante è forte e duro e solo i cristiani che hanno una fede formata, adulta, scelta, matura possono accettare la sfida.
Gesù accettò quella sfida fino a morire e si lasciò mettere in croce per affermare: "potete anche uccidermi, ma non ritiro nemmeno una parola, un gesto della mia vita offerta per l'umanità".
La domanda che ciascuno di noi può e deve farsi è: ho deciso di essere un giovane o un adulto che ha una solida formazione religiosa?
In quali esperienze ecclesiali entrare per essere solido nella mia informazione religiosa?
Quali momenti di meditazione e preghiera?
Quali libri?
A quali persone consacrate mi riferisco con continuità per i miei interrogativi e dubbi religiosi?
Sarà bello poi tradurre in linguaggi comprensibili e convincenti le verità della fede, ma soprattutto testimoniare il mistero della visibilità delle proprie azioni e scelte quotidiane.
Sarà bellissimo trovare in giro cattolici preparati sullargomento del giorno, ma con la loro fedeltà alla Verità eterna che hanno
masticato con la mente, con il cuore, con la vita.
E lora dellamore per Cristo e per la Chiesa e di servire la Verità con competenza e umiltà.
Don Giosy Cento