«Chi è mia Madre?...»
(Mt 12, 48.50 )
Si riferiscono a quella volta che sua Madre volle andare a fargli visita, con alcuni suoi parenti, preoccupata delle voci che le giungevano sul suo conto.
C'era chi lo esaltava come il Messia tanto atteso, e chi lo criticava come un avversario della Legge di Mosè; uno che compiva guarigioni e prodigi mai riscontrati in nessun profeta d'Israele né presente, né passato, e intanto i dottori della Legge dicevano che arrivava a far tanto d'intesa con BeelzebuL..
Analizziamo attentamente la frase. Gesù non dice che Maria non è sua Madre, ma che estenderà il suo rapporto confidenziale anche a coloro che accettano di fare la volontà del Padre suo.
È, in un certo senso, il discorso fatto in occasione della donna anonima che grida: Beato il grembo che ti ha generato!.. Anche lì, come abbiamo chiarito altrove, Gesù non contraddice la donna, ma allarga il privilegio di Maria a chi si uniforma alla volontà di Dio.
Difatti il merito supremo della sua Madre era proprio quello di aver sempre aderito alla volontà del Padre, da quando ne aveva accettato il Figlio in grembo. E avrebbe continuato ad aderirvi, fino a quando glielo avrebbe ridonato sul Calvario.
Pertanto, nel nostro caso, il divino Maestro dichiara che considererà suoi familiari, stretti cioè a lui con i vincoli più personali, tutti coloro che accetteranno con amore (come Maria) la volontà del Padre suo.
In altra occasione aggiungerà che a coloro i quali lo avranno seguito con dedizione assoluta e costante, concederà in premio la vita eterna e in più, il centuplo, fin da ora, di quanto avranno abbandonato per amor suo. (cf Mt 19,29).
In effetti, chiunque si è donato totalmente e per sempre a Gesù, sia nello stato ecclesiastico che religioso e anche in quello laicale, sa per esperienza diretta, e sempre con stupore crescente, che è proprio così: fin da ora...
Lo può capire solo chi lo sta sperimentando giorno dopo giorno, in chiave sempre più delicata e commovente. Lo può intuire solo una mente libera dai falsi valori della vita.