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Annotazioni per una lettura più adequata dei testi evangelici
Come nacque il Vangelo


Quando si prende in mano il Vangelo, bisognerebbe già avere qualche idea di come è nato questo libretto, anzi questi quattro che non sono piovuti dal cielo, come dicono i mussulmani del loro Corano, ma sono stati scritti da uomini di Dio, sotto una sua particolare ispirazione.
La Chiesa assicura che il vero Autore della Scrittura è Dio; ma, come prodotto letterario, ha uno scrittore che ha lavorato come ogni altro scrittore, servendosi di una penna (piuttosto un pennelletto, a quell'epca) e dei suoi strumenti espressivi. L'ispirazione divina non lo dispensava dall' usarne, secondo Ie capacità personali. Ma questo lo vedremo dettagliatamente più avanti.

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Venendo al modo con cui è nato il Vangelo, molti di voi già sapete che, per una ventina d'anni la cristianità è andata avanti, attraverso la predicazione viva degli apostoli e altri evangelizzatori itineranti qualificati. Ma presto s'intese il bisogno di avere fra mano qualche appunto, qualche scritto specialmente quando l'opera di evangelizzazione passò a predicatori che non avevano conosciuto personalmente Gesù e, alcuni neppure gli apostoli.

 
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Così nacquero i Detti del Signore ( in greco Lòghia). Si trattava di brevi frasi incisive, che fungevano da sostegno alla memoria di chi aggiungeva o spiegava a viva voce tutto il resto. Alcuni di questi detti riguardavano argomenti sapienziali,dove il divino Maestro dava le linee della vita cristiana; altri riportavano elementi apocalittici o profetici, come il discorso escatologico, ossia della fine di Gerusalemme e della storia umana. Si hanno saggi di questi detti o lòghia nei tre Vangeli sinottici, in Marco,  Matteo e soprattutto Luca che sembra vi abbia attinto più degli altri. Se ne trovano anche negli altri scritti di Nuovo Testamento.

Eccovi un saggio di qualcuno di questi detti: "Chi ama il padre e la madre più di me, non è degno di me - " Non chi mi dice Signore, Signore, ma chi fa la volontà del Padre mio, questi entrerà nel regi cieli". E, fuori del Vangelo, Paolo ricorda un detto di Gesù: " C'è più gioia nel dare, che nel ricevere

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In un secondo tempo, s'intese il bisogno che queste frasi, dense di vita evangelica, venissero inserite in un contesto biografico del Salvatore, in qualche episodio della sua vita, per memorizzarle e ritenerle più facilmente. Così nacquero i nostri Vangeli. In essi la descrizione degli episodi e del luoghi ha caratteristiche di autenticità storica, cioè si riferisce a realtà vere; ma a servizio degli insegnamenti di Gesù.

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 S.Gregorio Magno avrebbe osservato che anche i fatti della vita di Cristo hanno autentico valore di ammaestramento.

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A sentire Luca, "molti hanno già cercato di mettere insieme un racconto degli avvenimenti verificatisi tra noi" ( Lc 1,1) su Gesù.

Sicuramente non alludeva agli apocrifi (di cui avremo modo di parlare),e molto meno agli altri due evangelisti, bensì ad altri che hanno lasciato scritti, andati perduti. I quattro Vangeli canonici non sono stati accettati dalle singole chiese senza difficoltà, ( dalla situazione particolare di ciascuna. All'inizio del Il secolo appaiono già patrimonio come fede, per le chiese più importanti; dal IV sec., per tutto il mondo cristiano.

E’ sufficiente, per avere un'idea dell'itinerario degli scritti evangelici, come fonte della fede della Chiesa e come punto di riferimento per ogni esperienza cristiana di vita.